Un'aria nauseabonda a base di sansa ha condito le vacanze natalizie dei telesini e non solo.

Nonostante gli accertamenti richiesti nelle scorse settimane dal sindaco di Telese Terme, Giuseppe D'Occhio, gli odori nauseanti continuano.

Da settimane si registrano anche numerose proteste da parte di cittadini che sono costretti a non poter aprire neanche le finestre delle proprie abitazioni. In seguito alla missiva del primo cittadino di Telese Terme, l'Asl ha richiesto l’intervento dell'Arpac.

D'Occhio ha ipotizzato anche che tali odori nauseabondi possano provenire da qualche oleificio in prossimità di Telese Terme e che opera nel campo dello sfruttamento della sansa per ottenerne olio.

L'aspetto preoccupante, oltre chiaramente ai cattivi odori che si propagano nell'atmosfera sarebbe l'utilizzo, per tali operazioni, di un prodotto tossico chiamato esano.

Legambiente, nei giorni scorsi, ha ritenuto che tali odori potessero essere sviluppati da eventuali scarichi di alcuni frantoi situati nel Comune di Castelvenere.

«Visto che le attività che effettuano la lavorazione delle olive, non sono attualmente funzionanti - dice l'assessore all'Ambiente Mario Caruso -, credo che l'ipotesi di Legambiente non sia assolutamente plausibile. Ritengo infatti, che la presenza dell'unico centro di lavorazione della sansa, nei pressi della Stazione ferroviaria di Solopaca, anche come accertato dal Distretto 21 dell'Asl, è causa dei cattivi odori che la cittadinanza intera della Valle telesina sta sopportando da alcuni mesi.