Paduli, sconcerto e stupore del PRC - 18-01-03 - Gianluca Aceto |
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Federazione Provinciale di Benevento Circolo “Enrico Berlinguer” - Paduli
CENTRALE TERMOELETTRICA DI PADULI Sconcerto e stupore: questa la reazione nell’apprendere del progetto di costruzione di una Centrale termoelettrica in territorio di Paduli. La centrale, di ben 760 Megawatt di potenza e che prevede anche la realizzazione di un gasdotto e di un elettrodotto, si trova inserita nel PRUSST Calidone (coordinato al Comune di Benevento, da nove anni amministrato dalla destra) e dovrebbe essere realizzata dall’ANSALDO-INTERNATIONAL POWER.
La centrale, se realizzata, produrrebbe da sola circa un terzo del fabbisogno energetico totale dell’intera Campania. Con la costruzione della centrale di Paduli, la Regione verrebbe espropriata della facoltà di decidere del proprio fabbisogno energetico e del piano energetico che sta approntando.
Questo piano è molto da migliorare, ma sicuramente permette sin da ora di escludere soluzioni come quella di Paduli. Infatti il piano regionale prevede che la potenza massima di nuove centrali non possa essere superiore a 400 Megawatt (la centrale di Paduli è praticamente il doppio) e che l’energia prodotta venga in buona parte utilizzata nell’ambito territoriale di insediamento. L’obiettivo, infatti, è quello di conseguire e mantenere il riequilibrio energetico, omogeneo per aree, tra produzione e consumi.
Quindi questa centrale non ha nessun motivo plausibile di esistenza: nessun motivo di pubblico interesse ne giustifica la realizzazione. D’altronde di questa centrale e di questo immenso (presunto) fabbisogno di energia per il Sannio non c’è traccia nemmeno nella bozza di Piano energetico che la Provincia di Benevento sta predisponendo. Giova inoltre ricordare che i consumi energetici della nostra Provincia sono poco più del quattro per cento del totale regionale.
Nella nostra provincia esiste semmai il problema del riequilibrio tra produzione e consumo, nel senso che noi produciamo molta energia che va verso la provincia di Napoli; anche la maggior parte dell’energia prodotta dall’eolico nel Fortore, ad esempio, non viene utilizzata in loco. Quando si parla di energia, bisognerebbe pensare a tutelare la salute della cittadinanza e la salubrità dell’ambiente. Le scelte come queste di cui parliamo rispondono non alla logica della programmazione e dell’interesse pubblico, ma a quella logica dei comitati d’affari.
La scelta della Giunta comunale di Paduli, volta a sgomberare il campo da soluzioni sin troppo affrettate e improvvide, aiuta a fare un po’ di chiarezza. Siamo convinti che anche la Provincia di Benevento farà tutto ciò che rientra nelle sue competenze per bloccare la centrale, che rischierebbe di svuotare lo stesso Piano di Coordinamento Territoriale in corso di approvazione.
Operazioni spericolate come quella della centrale di Paduli sono rese più facili oggi dalla deregolamentazione del mercato nazionale dell’energia. Sono la politica energetica del Governo di centro destra di e la cosiddetta “legge sblocca centrali” (legge n° 55 del 2002) che rendono più facili richieste e progetti di nuove centrali da parte di imprenditori privati. E di questa deregulation, di cui poi i territori e i cittadini rischiano di pagare le conseguenze, ne sono responsabili anche i passati governi di centro sinistra.
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