Via Udine, ancora allarme - 27-02-03 - da Il Mattino

 

 

ANCORA ALLARME A TELESE TERME

GIUSY MALGIERI


Era il 7 febbraio 2002: in Via Udine di Telese Terme, una voragine di circa 30 metri di diametro, profonda 6 metri, si apre in un terreno di proprietà privata, a poca distanza da un'abitazione e da un palazzo a tre piani.

 

Sei famiglie vengono fatte immediatamente sgomberare. L'Amministrazione comunale dà incarico ad un pool di tecnici guidati dal professore Franco Ortolani per avviare un'indagine geologica sull'intera area.

 

Sotto accusa finisce il progressivo interramento della sorgente «Voccola», situata nel terreno di proprietà privata in cui si è aperta la voragine.

 

Sull'episodio si scatena anche il dibattito politico: viene presentata un'interrogazione parlamentare da parte del deputato di Rifondazione Nichi Vendola, mentre l'opposizione consiliare, a più riprese, chiede la sospensione cautelativa dei lavori dei cantieri aperti in tutte le zone a rischio del Comune di Telese.

 

Vanno all'attacco anche il WWF (che con una nota dell'agosto 2001 aveva denunciato il progressivo interramento della sorgente) e Legambiente (che chiede la revisione del PRG e uno studio geologico approfondito).

 

La vicenda ha anche risvolti penali. Nel corso delle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Telese e della Compagnia di Cerreto Sannita, vengono infatti denunciati i due proprietari dell'area dove si è aperta la voragine e due funzionari ed un dipendente del Comune di Telese ai quali viene contestata l'omissione in atti d'ufficio.


Apprensione crescente
Voragine di Via Udine, un anno dopo.


La preoccupazione tra gli abitanti della zona ed in particolar modo tra quelli del condominio «Telese», resta.

 

Dai fori e/o tubi di sondaggio, infatti, fuoriesce acqua che crea problemi nell'area condominiale ed apprensione tra i condomini che chiedono un intervento urgente di sistemazione definitiva dell'intera area.

 

Destinataria dell'appello è l'Amministrazione Provinciale. Sull'area, infatti, dopo un primo intervento effettuato dal Comune di Telese Terme, non è stato possibile fare alcunché per mancanza di fondi.

 


Nuovo appello alla Provincia
«Ci rivolgiamo alla Provincia - si legge in una nota - affinché, dopo le promesse verbali del momento, seguano, a più di un anno dall'evento, fatti concreti, con stanziamenti ad hoc per la sistemazione dell'intera area.

 

Nonostante la situazione desti preoccupazione tra i cittadini di via Udine e nonostante i ripetuti appelli verbali, l'area ed il canale di scolo delle acque, rimangono nel più totale stato di degrado e di abbandono.

 

È mai possibile che una situazione come questa non sia degna di considerazione e che non si riescano a trovare fondi per il ripristino dell'area, tanto più che laddove si parla di acqua come ricchezza del futuro, qui si spreca un qualcosa come 10 litri al secondo?».


Un appello-denuncia, quello degli abitanti di via Udine, che segue di pochi giorni il rapporto di servizio delle guardie ecologiche del WWF Campania-Nucleo Provincia di Benevento, redatto in data 9 febbraio 2003, redatto al termine di un'ispezione dei luoghi effettuata su segnalazione degli stessi condomini, ed inviato alla Presidenza dell'Amministrazione Provinciale e al Sindaco del Comune di Telese Terme.

 

In esso viene evidenziato il cedimento del muro di recinzione adiacente all'area della sorgente «Broccoli», con coinvolgimento anche di parte dell'asfalto che ricopre il cortile dello stabile.


«Questa situazione di pericolo - si legge nel rapporto di servizio - che si ripropone dopo i noti venti che si sono verificati nell'anno 2002, non assicura la tranquillità degli inquilini del palazzo in oggetto.

 

Pertanto, è opportuno che si prendano tutti i provvedimenti necessari per il risanamento definitivo di tutta l'area che interessa la sorgente «Broccoli». È quanto in definitiva chiedono gli abitanti di Via Udine, nel loro ennesimo appello alle istituzioni, confidando in un loro tempestivo interessamento.