San Giuliano: una scuola di cartapesta - 02-11-02 - ViviTelese

 

Sisma, chieste verifiche su scuole

Televideo RAI - 02 11 ore 15 e 12

 

La scuola elementare di Casalvecchio di Puglia (FG) è stata dichiarata inagibile, dopo le prime verifiche per le lesioni causate dal terremoto. I timori per quanto accaduto a San Giuliano, hanno spinto i genitori di una scuola elementare di Marcianese di Lanciano (Chieti) a presentare un esposto in Procura per accertare la sicurezza dello stabile. Per vigili del fuoco e tecnici comunali, non ci sono rischi di crollo. Genitori di alunni della scuola media di Monteroduni (Is) chiedono lo spostamento delle aule in altri stabili.

 

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"A San Giuliano una scuola di cartapesta"

Il Nuovo.it - 2 NOVEMBRE 2002, ORE 13:20

 

"Sarebbe crollata comunque" dice al Giornale il padre di una piccola vittima che, da muratore esperto, esamina uno per uno le fragilità strutturali dell'edificio che era stato sopraelevato.

 

CAMPOBASSO – “Era un edificio costruito malissimo e ristrutturato peggio. Una tomba a cielo aperto. E' una vergogna. Una vergogna”. Un atto di accusa durissimo quello lanciato dalle pagine de Il Giornale da Modesto Petacciato, 42 anni, imprenditore agricolo, muratore esperto e papà di Luigi, una delle piccole vittime del terremoto che ha distrutto la scuola di San Giuliano di Puglia.

 

“Una scuola costruita negli anni '50 - continua Setacciato – con una follia progettuale: la 'luce' tra i due muri era di cinque metri senza nessun puntello, senza un architrave, senza nulla. Ma non è nulla: il pavimento -spiega ancora - era incastrato con dei mattoni Saf, che oggi non si usano nemmeno più, vietatissimi, perché strutturalmente insicuri”.

 

“Non basta: tra l'uno e l'altro pignatte, un altro mattoncino ancora più fragile, da cinque centimetri. Che cosa è successo? Ovviamente i solai si erano imbarcati” continua nella sua lucida spiegazione Modesto Petacciato. Il muratore spara a zero anche contro la recente ristrutturazione: “Già, con un progetto firmato da un architetto e non da un ingegnere strutturista, come sarebbe obbligatorio” dice.

 

E incalza: “Sa cos'hanno fatto? Per correggere l'imbarcatura hanno semplicemente rifatto il massetto, per pareggiare”. Come dire, chiede il quotidiano milanese, che “hanno solo stuccato senza rafforzare la struttura?”

“Peggio! - tuona Modesto - Ci hanno appoggiato un nuovo edificio, derivato dall'ampliamento, quando anche gli studenti del primo anno di ingegneria sanno che così si fa solo cadere il castello di carte”.

 

Continua la spiegazione tecnica, dettagliata del papà del povero Luigi, Modesto Setacciato: “Non contenti invece di rafforzare, chessò, con una trave, hanno inserito una rete zincata da cinque millimetri. Non una rete di acciaio elettrosaldato per reggere la struttura, ma una cosetta che si usa per i rivestimenti”. E aggiunge ancora: “L'unica cosa che posso immaginare è l'aumento dei preventivi”.

 

“La ciliegina sulla torta - insiste Modesto - è stato lo zavorramento dei solai, e la chiusura del tetto, con il cemento sotto le tegole. Non solo: hanno tolto le marmette del pavimento che facevano blocco, e ci hanno messo del linoleum che è saltato come un popcorn”.

 

Per l’ex muratore il crollo era inevitabile: “Non ci fosse stato il terremoto, mi creda, sarebbe venuto giù al primo starnuto di un bambino raffreddato”, dice ancora Modesto Petacciato che lancia una sfida: “Le mie non sono chiacchiere di un padre addolorato, queste cose io le ho viste in ogni frammento della scuola e qualunque perito le può vedere se le cerca. Se lo capisce un muratore – conclude - non può non vederlo un giudice”.

 

 

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Il progettista della scuola: "Non mi sento responsabile"

Il Nuovo.it - 2 NOVEMBRE 2002, ORE 9:50

 

"Non è una sopraelevazione come tutti dicono, ed è stata fatta secondo legge". E' affranto l'ingegnere che ha progettato le due nuove aule che sono crollate a San Giuliano. Ma si dice innocente.

 

CAMPOBASSO – E’ un uomo distrutto ma non si sente responsabile. “Vorrei dirlo anche ai genitori di quei poveri bambini”, dice commosso Giuseppe La Serra, l’ingegnere che progettò l’ala nuova della scuola che è crollata dopo il sisma. “Ripeto – dice La Serra, che è di Larino - sarei andato lì a scavare insieme con loro per l'amore che ho messo nel lavoro che ho fatto e per la simpatia e la stima che ho ricevuto dai cittadini di San Giuliano”.

 

Il professionista non riesce a trattenere le lacrime mentre spiega come è stata costruita la sopraelevata della scuola: “Non si tratta di una soprelevazione come hanno detto tutti - aggiunge l’ingegnere, attivista di Legambiente - abbiamo costruito due aule soltanto in un'ala dell'edificio. Avevamo a disposizione 250 milioni e abbiamo costruito tutto secondo legge. Ricordo che San Giuliano, come Larino e gli altri comuni della zona, non sono mai stati considerati centri a rischio sismico”.

 

Un fatto che sembra confermato dalle tabelle dell’Istituto nazionale di sismologia, ma nel ’98 una ricerca aveva inserito la fascia di San Giuliano nelle zone sismiche. “Nessuno ci aveva informato di questo – denuncia il vescovo di Larino - oltre a una valutazione della magistratura sul crollo della scuola, credo che si debba valutare anche ciò che si è detto nelle ultime ore sulla valutazione del Comitato antisismico italiano di quattro anni fa: di tutto questo noi non eravamo assolutamente a conoscenza”.