Poca farina e niente ferro - 09-12-02 - Nicola Pagliarulo

 

 

“Poca farina e niente ferro” ricetta  per Fulvio Del Deo.

(prese un poco d’argilla rossa, fece la carne, fece le ossa…F.G.)

 

 

Innanzitutto, ti saluto. Compresi i tuoi cari, ovviamente, e quel simpatico, moderato, di tuo cognato.

Non do giudizi ma opinioni, qualora l’argomento m’interessi…

Uso dire quel che penso e tutte le frasi non mie le rendo note.

 

Mi spiace che hai dovuto usare i punti di sospensione al “è un bravo ragazzo, lo conosco…”. Abituiamoci a dire la verità, facciamolo per i bambini soprattutto! Abbiamo mangiato una pizza con altre cinque persone, per un tempo complessivo d’un paio d’ore…ci può essere simpatia, nell’impatto, ma non di più. A meno che tu non creda nella “conoscenza a prima vista”, come tuo cognato…

Anzitutto cercherò di risponderti. Ci proverò per quanto posso.

 

Devo deluderti sulla “melevisione” e rassicurarti sulle canzoni ed Erri De Luca (ho disponibili titoli, editori e case discografiche). Ti consiglio “cos’è un lager” della N.C.T.M. ed i romanzi di Baricco (Seta, City, Oceano mare, piuttosto che le raccolte di articoli come Barnum e Next) anche se, come abbiamo visto, i gusti sono gusti…personali, come le opinioni (a me il quadretto di ricordi ischitani di De Luca -Tu, mio- non è dispiaciuto).

 

Torniamo a noi. La farina dei nostri sacchi resta tale anche quando riportiamo titoli, date o citazioni, visto che siamo comunque noi a scegliere da chi “informarci o disinformarci”. Dunque, non voglio i meriti per belle frasi non mie, ma esigo di conservare tutto il demerito per quanto scrivo.            

La qualità della mia farina è “00”…io non ho problemi ad assumermi il peso della mia ignoranza.

Non devo convincere nessuno del contrario, né stupire con una qualche presunta saccenza.

 

Ciò che mi preme adesso, è capire come arrivi alle tue fonti inattaccabili. Il motivo per il quale la materia dei tuoi studi preferiti non possa essere vittima delle distorsioni di cui parli. Quando scrivi di mie “giustificazioni alle stragi”, dimostri di non aver seguito il mio pensiero ma quello di tuo cognato (o, più probabilmente, sono io che non riesco ad esprimermi per via della farina…).         

 

Io preferisco il ”socialismo” di Cristo a quello di Marx, tanto che credo in “quell’amore” di Gandhi…ma credo anche che se ci fosse Lui a spiegarcelo (vedi che dobbiamo assumerci la responsabilità anche delle idee altrui, quando le facciamo nostre?), indirizzerebbe la sua preghiera a Sharon! E’ questo il punto carissimo Fulvio, esperto in materia. Se per te canale 5 e tutti i telegiornali che vediamo, sono fonti incontestabili…se le mie, invece, sono pratiche di siti di controinformazione dediti al sensazionalismo...se petrolio, diamanti e oro, li cerchi in Israele e Palestina (eri proprio preso a sconfessarmi? Quando mi critichi per essere andato troppo indietro, non hai saltato qualche rigo con la sensazione d’aver già capito tutto?)…

 

Vedi, credo che semplicemente non ti abbia fatto piacere essere contestato…bada, non sconfessato come hai cercato di fare con me. Dal mio piccolo, vorrei consigliarti di rivedere alcune tue convinzioni: non solo “gli specialisti”, hanno un’opinione; anche quando ce l’hanno, resta solo la loro opinione; spesso, chi si considera specialista, rischia di fossilizzarsi…come dire, di guardare in un’unica direzione.

 

Detto ciò, non voglio togliere merito alla tua erudizione. Dico solo che asserire quel concetto di “ferrato” come hai fatto tu, è a dir poco pericoloso.

Io sono profondamente antifascista (dillo a tuo cognato) e tu hai intravisto in me dell’antisemitismo…ma come hai fatto? Perché dico che qualunque disperato, ha un dramma alle spalle? Questo non significa legittimare la violenza…violento è chi ruba un territorio…violento è chi consente questo…io trovo molto violente l’America ed il tg5…poi, trovo molto violento anche tutto ciò che dici dei palestinesi. Però la loro, è “reazione” violenta (in grassetto). Se vogliamo parlare di violenza, non possiamo dimenticare quella subita…altrimenti che gioco è ? “Il pallone è mio, non si gioca più…ho vinto!” (anche se non t’intendi di calcio, rendo l’idea?). Se sei convinto (ma erano parole d’altri) che “la Palestina è il perno attorno al quale gira il nostro futuro”, ti chiedo:

a)      Quale Palestina?

b)      Oltre al “nostro” futuro…quello della Palestina, importa?

 

Mi pare di ascoltare Berlusconi (fonte tg2, in diretta: “dobbiamo aiutare i paesi in via di sviluppo…non necessariamente per una questione umanitaria ma, soprattutto, per combattere il terrorismo. Finchè ci sarà chi avrà fame, chi sarà disperato, le “nostre” -in grassetto!- case non saranno sicure”).

“Mio, tuo e nostro”, mai “vostro o loro”…se non per le responsabilità…

Questa è la “grammatica specialistica, per ferrati informati”

 

Sperando di non averti ancora deluso, circa la qualità della mia farina, vorrei ricordarti anche che se le guerre nell’ex Yugoslavia durano più che in Kwait, non è per la pericolosità dei rispettivi premier ma per “il concime migliore” che l’America conosce bene.

 

Toglimi una curiosità: se gli americani facessero lavorare, te e tutti i tuoi familiari, in una sorta di laboratorio pericolosissimo e senza i sistemi di sicurezza, che normalmente installano se a lavorare sono esseri umani che reputano loro simili (con le bandierine, per intenderci…) e questa fabbrica esplodesse, proprio per l’incuria del padrone, ammazzando te e i tuoi 5.000 parenti…(indiani, che fa…ti ricordi?);

 

se una famiglia israeliana (io ho qualche amico, non confondere) venisse ospite in casa tua a degustare uno dei tuoi manicaretti e poi, piano piano, ti cacciasse fuori, non perché non gli sia piaciuta la cena ma perché ha gradito la casa…(e il Sindaco gli desse anche ragione).

 

Non mi rispondere, non ne vale la pena…io non sono ferrato e non credo che potrò esserlo mai.

Ricambio i saluti affettuosi e gli auguri di buon Natale e felice anno nuovo, a te, la tua famiglia, i parenti tutti ed in particolare, tuo cognato.

          

Nicola Pagliarulo