La marcia
sbagliata
Non è la marcia in sé che fa paura: in Italia se ne sono viste
tante, e tutti hanno diritto a dimostrare in democrazia.
Difficile è capire perché farlo in duecentomila su un filo
sospeso a mille metri d'altezza: e questo è Firenze, una città
di vetro, storia, poesia.
Ma ciò è stato detto: e se per fortuna e anche per una
resipiscenza politica tutto andrà bene per le nostre pietre,
resterà comunque la ferita più grande, quella dei contenuti
della manifestazione. La sofferenza consiste nel veder tanta
bella gente, tanti ragazzi cresciuti nell'era del benessere e
della scolarizzazione di massa, che sbagliano Marcia.
Attenzione, se siete pacifisti, se
siete per il Terzo Mondo, la vostra Marcia è un'altra.
Sei pacifista?
Marcia contro il terrorismo
allora, che è oggi la grande guerra mondiale, apertasi da New
York a Bali a Mosca allo Yemen a Gerusalemme, in Finlandia.
Marcia contro la Guerra che è una Guerra contro tutti e che
impedisce all'uomo tutto, ogni movimento ogni libertà civile;
marcia contro gli stati che sponsorizzano il terrorismo, che
riempiono il proprio territorio nazionale di basi di
addestramento per terroristi, che mandano armi e finanziamenti
ad Al Qaida, a Hamas, agli Hezbollah. Che non accada mai più
com'è accaduto a Johannesburg, che la manifestazioni inneggi Bin
Laden o che distribuisca, come Durban, I protocolli dei Savi di
Sion.
Sei per lo sviluppo
sostenibile?
Marcia contro i regimi corrotti che si sono mangiati i soldi
degli aiuti, contro i protezionismi europei che bloccano le
importanzioni dal Terzo Mondo, favorisci i programmi integrati
fra Paesi poveri e ricchi e i privati che portano ricchezza, e
non solo sfruttamento! Apprezza i fast food dove con mezzo euro
tutti possiamo mangiare, dove si incontrano e stanno in coda
secondo una regola egualitaria uomini donne ricchi poveri e
ragazzi di campagna, ragazzi di città. Marcia a favore della
messa in atto dei milioni di progetti già finanziati che devono
solo essere messi in moto, manifesta il tuo favore verso chi li
ha già avviati.
Sei contro la pena di morte?
Condanna con la tua marcia i regimi totalitari (Cina, Cuba, una
quantità di stati arabi e africani) dai sistemi giudiziari
incontrollati e corrotti. Marcia, perché c'è molto per cui
biogna marciare: la propria vita minacciata, la propria società
disprezzata, l'oppressione delle donne.
Smetti di marciare sempre e soltanto contro gli USA.
Acquista l'autorevolezza per farlo non chiudendo gli
occhi di fronte a tutte le ingiustizie e le violenze che vedi.
(Fiamma Nirenstein - 9 novembre 2002, La Stampa)
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