Cusano, piace la Compagnia Instabile - 07-01-03 - da Il Sannio Quotidiano

 

 

CUSANO MUTRI / Piace la «Compagnia Instabile»

«O miedeco d' e' pazze» ha festeggiato il nuovo anno

 

 

di Antonella Mongillo

 

 

L'anno 2003 ha aperto il sipario sugli attori della «Compagnia. Instabile» di Cusano Mutri che sabato 4 Gennaio ed in replica domenica 5 alle ore 20.00 hanno messo in scena uno dei capolavori di E. Scarpetta, dal titolo «o Miedeco d'e Pazze», presso i locali della scuola media J.F.K. del piccolo paese. L'instabilità della compagnia, dovuta soprattutto alla sporadicità delle rappresentazioni messe in scena, non ha compromesso né alterato la qualità degli attori che l'hanno costituita.

 

La napoletanità del testo di Scarpetta ha ripreso vita grazie agli attori che hanno meravigliosamente reso tutto ciò che caratterizza, da sempre, la levatura del teatro partenopeo: la rappresentazione che da sola è capace di stimolare i cinque sensi nella

loro completezza, quella teatrale, appunto, è stata curata fin nei minimi particolari, in ciascuno dei caratteri messi in scena.

 

L'impegno della regista, Sig.ra Antonietta Civitillo, ha dunque dato i suoi frutti, grazie anche all' aiuto di molte altre persone le quali hanno creduto in questa piccola compagnia di attori amatoriali che hanno dato prova di grandi qualità.

 

Nulla è stato lasciato al caso nella resa dei personaggi, a partire dal nipote di Felice Sciosciaìnmocca (C. Antonio Florio), fulcro della rappresentazione in quanto ideatore dell'equivoco su cui si è poi snodata l'intera commedia.

 

Ciccillo, al secolo Marco Frediani napoletano d' adozione sulla scena e nella vita, per lungo tempo ha ingannato il facoltoso zio spacciandosi per medico dei pazzi, onde poter giustificare a quest'ultimo la continua richiesta di denaro; la necessità di dover render conto del proprio operato in occasione di una visita del ricco zio di Roccasecca a Napoli, ha fornito l'occasione al pubblico di godere della bravura di molti altri personaggi, dall' amico complice delle magagne di Ciccillo, Michelino (impersonato da Benedetto Pistoia) a e numerose, ignare vittime della Pensione Stella, da donna Amalia (Antonietta Civitillo), alla sua «scornosa» figlia in età da marito, Rosina (Michela Cassella), passando per il maestro di musica Errico (Vincenzo Basilio, il Maggiore (Nicola Cassella), allo scrittore di novelle, Luigi (M. Civitillo), continuamente alla ricerca i nuovi spunti per i suoi scritti e, non ultimi per bravura, i camerieri Peppino (Tony Petrillo ), Bettina e Carmela (Nadia Perfetto e Ida Giaccio).

 

Ciascuno di loro ha mostrato di aver accolto e rielaborato la lezione napoletana dando animo ad una ricca rappresentazione che per tre atti ha  continuamente suscitato l'ilarità del pubblico che ha infine applaudito a lungo i bravissimi attori instabili di Cusano Mutri.