Conca d'Oro Indietro

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Odolo è raggiungibile da Milano in circa h1:30.

Si prende la A4 in direzione Venezia e si esce al casello Brescia Ovest, quindi lungo la tangenziale si seguono le indicazioni per la Statale 235, che porta direttamente ad Odolo.

Partenza e arrivo: Odolo

Lunghezza: 44 km

Dislivello: 1200 mt

 

In due anni la Conca d'Oro ha visto triplicare i partenti. Ciò è in parte dovuto all'inserimento della gara all'interno di un circuito prestigioso e frequentato come il GP Windtex, ma un risultato simile non si ottiene con la semplice adesione ad un "tour" di granfondo. Alle spalle ci devono essere anche organizzazioni che funzionano, percorsi faticosi ma divertenti e -perchè no?- un ricco pacco gara, ingredienti che alla gara bresciana non sono mancati affatto.

All'arrivo la prima sorpresa: c'era un esercito di parcheggiatori che riuscivano a rendere ordinato l'afflusso delle auto dei partecipanti, indirizzandole in pochi minuti verso un vasto spiazzo erboso dove si poteva lasciare l'auto, in modo molto ordinato e veloce. Un filo di coda alla verifica tessere, che si svolgeva all'interno di un tendone ove erano state predisposte apposite corsie, anche qui ci si sbrigava abbastanza in fretta, ma soprattutto in modo molto ordinato, senza intoppi.

Si partiva a gruppi di 4-500 biker, scaglionati ogni 10 minuti, ed ancora l'ingresso in griglia veniva reso disciplinato da un buon numero di volontari e da un corridoio di accesso intelligentemente costruito: in pratica era piuttosto lungo ma non eccessivamente stretto, col risultato di non creare ingorghi nè le conseguenti lamentele. I primissimi km erano su asfalto, ottimamente segnalati e piantonati, ed un paio di strappetti sfilacciavano il gruppo abbastanza da consentire l'ingresso nel tratto sterrato. Una nota: i metri percorsi su strada si potevano contare sulle dita di una mano dato che il tracciato, come promesso dall'organizzazione, era quasi interamente fuoristrada. Subito dopo aver abbandonato l'asfalto si formava un piccolo rallentamento in corrispondenza di una curva: 15" di attesa e poi più nulla fino all'arrivo, dove aspettava un ricco pasta party -decisamente abbondante- ed una zona stand aperta fino a tardi, oltre che ad un fornitissimo punto di ristoro.

In ultimo, il percorso: splendido, interamente fuoristrada e costellato di frequenti tratti in single-track, presenta un paio di salite importanti nella prima metà mentre nel secondo tratto alterna parti in falsopiano a strappi micidiali seguiti da brevi discese. Ricorda molto da vicino un percorso cross country -fatte le debite proporzioni, ovviamente-, non lascia mai un attimo di respiro ma diverte tantissimo, i tratti da percorrere a piedi sono pochi e molto brevi, quasi tutti in salita. Frequenti e "strategici" i punti di ristoro, anche quelli improvvisati dagli abitanti del luogo in corrispondenza delle proprie case o di qualche fontana pubblica: sono cose che fanno piacere e personalmente mi toccano non poco!!

Vale la pena di correre la Conca d'Oro 2004? Senza dubbio. L' organizzazione non fa mistero di puntare a diventare il punto di riferimento tra le granfondo italiane, e dopo aver "toccato con mano", credo che non siano così lontani dal loro obiettivo.