Il genio della truffa

Indietro

Il giudizio

In sintesi....

E' proprio vero che il filone "truffe, rapine & co" sta vivendo un periodo d'oro ad Hollywood: dopo una stagione passata a vedere rapine di ogni tipo a banche, casinò e quant'altro, sembra sia arrivato il momento delle truffe, inaugurato dall'ottimo "Prova a prendermi" e proseguito con i vari "Confidence" ed, appunto, "Il genio della truffa".

Nicholas Cage interpreta un abile truffatore tormentato dalla sua disonestà al punto da soffrire di vari disturbi ossessivi, per lo più legati alla paura di stare all'aperto ed all'ossessione per la pulizia. A guarire il suo stato psicofisico arriva una figlia che non sapeva di avere avuto -il suo matrimonio era fallito anni prima-, la qual cosa ha però la spiacevole conseguenza di distruggere la sua vita "lavorativa". Al solito ometto il finale, a dire il vero abbastanza inaspettato.

Nicholas Cage e Sam Rockwell -il suo socio nella storia- danno buona prova di sè, in particolar modo il primo, che riesce a far vivere allo spettatore il disagio che può provare chi è perseguitato da manie e tic di ogni genere, senza per questo far percepire questo status come un handicap o come un omtivo per far apparire una persona "diversa".

Il film ha un ritmo abbastanza incalzante anche se non forsennato, non manca l'azione ma viene lasciato molto spazio ai sentimenti di un criminale che scopre all'improvviso di essere padre e cade in un mucchio di interrogativi e cpntraddizioni.

Di alto livello regia, fotografia e soprattutto sceneggiatura, che riescono a aumentare o allentare la tensione della trama in modo davvero esemplare. Forse non è il film ideale da vedere al cinema, ma per una serata davanti alla televisione può essere un'ottima scelta.

Emiliano

Bello
  • Nicholas Cage piuttosto bravo
  • Regia e sceneggiatura valide
  • Ritmo incalzante ma non frenetico

Meno bello

  • Finale a sorpresa ma non molto originale
  • Ennesimo film sui truffatori