Sant'Orso

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Comune a circa 28 Km a nord-ovest di Vicenza.

(5007 abitanti nel censimento del 1991)

Il nome molto probabilmente deriva dal Santo omonimo. In proposito esiste la seguente leggenda.
Nel secolo VII un cavaliere francese di nome Orso uccise per errore suo padre, sua moglie e suo figlio. Quando si rese conto di che cosa aveva fatto, tentò di uccidersi per disperazione, ma fu convinto a recarsi a Roma da papa Adriano I per chiedergli l'assoluzione da quell'orrendo peccato.
Orso così fece e ottenne il perdono, a condizione però che pellegrinasse di terra in terra vestito da penitente finchè non fosse giunto al Monte Summano. Orso non avrebbe mai dovuto chiedere informazioni sull'ubicazione del monte. Dopo molto peregrinare giunse a Salzena, alle falde del Monte Summano, e sentì una popolana pronunciare il proverbio: "Il Summano ha il cappello; se oggi fa brutto tempo domani sarà bello". Era arrivato alla meta. Emozionato, cedette all'impeto della gioia troppo grande. Venerato come un santo, fu in seguito trasferito in un santuario eretto in suo onore e i valligiani mutarono il nome di Salzena in Santorso.
Nella caverna Bocca Lorenza furono rinvenuti vasi e asce di rame pare di età neolitica; nel territorio furono scoperti numerosi reperti romani: resti di una villa, statuine di bronzo, monete. Santorso appare citata già nel secolo XI; nel XII il suo castello era possesso dei Conti di Vicenza. Nel 1240 passò agli Ezzelini e dopo la loro caduta ai Lernici; dal 1396 fu dei Cavalli. Nel 1475 vi fu aperta una delle prime tipografie venete.

Due le ville signficative: Villa Thiene-Leder, Villa Bonifacio-Rossi.

L'industria è presente con una decina di piccole aziende nei settori alimentare, meccanico, estrattivo, cartario e delle materie plastiche, mentre l'artigianato conta una settantina di aziende nei vari settori. Esse però non sono sufficienti a trattenere tutta la popolazione attiva, che per circa il 50% trova occupazione nei centri industriali limitrofi come Schio e Piovene Rocchette. L'agricoltura, di importanza economica secondaria rispetto alle precedenti, produce soprattutto vino, cereali e quello che ricava dagli allevamenti bovini e suini.

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