Ventotene

Ventotene

Superficie 1,54 Km q
Altitudine 18 s.l.m.
Abitanti 690
Nome abitanti Ventotenesi
Longitudine 13°29'39"
Latitudine 40°48'07"

Ventotene e le isole dell'arcipelago pontino, con la sola eccezione di Zannone, che presenta rocce sedimentarie e metamorfiche, hanno origine vulcanica che spiega la caratteristica conformazione delle coste, che appaiono per lo più scoscese, levigate dal mare e dai venti, con rare insenature ma con innumerevoli angoli suggestivi che si possono ammirare dalla barca.
Ventotene è ricchissima di denominazioni: Pandaria, Pandotira, Bentotiene, Vandotena, Bentetiein, Bitente, Pantatera, Pontateris, Pontopieri. I Greci chiamarono l'isola Pondeteria, ovvero dispensatrice di ogni cosa e per assonanza fu chiamata dai Romani Pandataria. Le denominazioni moderne sono: Ventatere,Vendutena,Ventotiene.  E' probabile che la denominazione attuale, Ventotene, sia da attribuire alla presenza del vento costante sull'isola. 
 
Ventotene, a metà della rotta che unisce Ponza ad Ischia è la più piccola isola abitata delle Pontine. Tranquilla, avvolta da un mare cristallino offre al visitatore una vacanza a stretto contatto con la natura, lontana dal caos e dai rumori cittadini. L'isola è poco più lunga di due chilometri, è "in mezzo al mare" ma è anche il testimone di una storia millenaria iniziata quando Ulisse ascoltò lungo le sue scogliere il canto delle sirene. .
La zona meridionale dell'isola, invece, fu sfruttata per le coltivazioni: l'irrigazione era ottenuta con il naturale deflusso delle acque piovane e con l'ausilio di piccole cisterne ricavate nel banco roccioso.


Da visitare la cisterna di "Villa Stefania", magari di notte: lo spettacolo è assicurato.
Consigliabile di giro dell'sola in barca.
Partendo da Punta Eolo e procedendo verso ovest, si incontra dapprima la spiaggetta di sabbia nera di Cala Rossano, il Porto Nuovo per le motonavi, le grotte, quindi la barriera del porticciolo romano, uno dei pochi ancora in uso nel Mediteraneo. Uscendo dal Porto Romano e dirigendosi verso destra, si passa davanti alla spiaggia di Cala Nave con i due faraglioni della Nave di Terra e della Nave di Fuori. Continuando l'itinerario, si arriva, dopo pochi minuti alla spiaggetta di Cala Battaglia, che sta sotto un 'imponente parete tufacea. Punta dell'Arco, così denominata per il suo profilo ad arco, rappresenta il punto più alto dell'isola ed anche il più singolare, con le sue rocce nere e le sue piscine naturali di acqua cristallina verde smeraldo. Superata la punta, si costeggiano le spiagge di ciottolo di Moggio di Terra e Paratella. Doppiata Punto Pascone, la roccia si apre sull'insenatura di Parata Grande, prima di incontrare all'estrema propaggine orientale Punta Eolo. Quasi di fronte le splendide Sconciglie, scogli dalle punte aguzze e dal caratteristico colore nero.
Ventotene nasconde sott'acqua alcuni dei fondali più belli del Mediterraneo, con una grande varietà di specie animali e vegetali ormai presenti in pochi ambienti marini.
E per tutelare questo ambiente il Comune di Ventotene ha istituito l'"Area Naturale Marina Protetta Isole di Ventotene e di S. Stefano"che prevede tre zone sottoposte a diversi vincoli di tutela. Nella zona A di riserva integrale, posta a sud dell'isola di S. Stefano, è vietato il transito e la sosta di imbarcazioni, la pesca e l'immersioni. Nella zona B, di riserva generale, immersioni, transito ed ancoraggio di imbarcazioni sono consentiti entro i 500 m. della costa. Nella zona C di riserva parziale, posta nella parte nord-est di Ventotene, i divieti riguardano la pesca professionale.
Da visitare anche la chiesa di Santa Candida la cui costruzione risale al 1769 per opera del maggiore del genio dell'esercito borbonico Antonio Winspeare con la collaborazione dell'architetto napoletano Francesco Carpi. Lo stile della costruzione è ispirato al gusto neoclassico. Vi è custodita la settecentesca statua lignea della santa patrona, un quadro della Madonna Assunta di Sebastiano Conca (XVIII secolo). Il Castello la cui costruzione risale al XVIII secolo. Originariamente la torre era di un solo piano. Gli altri due furono costruiti per alloggiare i detenuti politici durante il regime fascista. Oggi è sede del Municipio e del Museo Archeologico. La Villa di Punta Eolo Villa Giulia è stata luogo di esilio per la bella Giulia figlia di Augusto. Il porto romano scavato nella roccia tufacea rimuovendo circa 60.000 metri cubi di materiale, che ha attualmente un bacino di circa 6.800 metri quadri. Dopo duemila anni è ancora efficiente anche se l'approdo è limitato alle imbarcazioni da pesca e al diporto nautico. La peschiera romana scavata nel tufo, la piscina veniva utilizzata dai Romani come peschiera per l'allevamento delle murene. La peschiera di Ventotene è composta da una parte più arretrata, coperta ed una parte scoperta, oggi usata come piscina naturale.


Il 12 dicembre del 1997, il Ministero dell'Ambiente ha dato il via all'istituzione dell'area Naturale Marina Protetta "Isole di Ventotene e Santo Stefano". Oltre alla pesca, diventata piuttosto marginale, la principale risorsa economica è rappresentata dal turismo.

Per ulteriori notizie è possibile consultare il sito ufficiale del comune, o questi due siti ufficiosi sito 1, sito 2

 

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