Campodimele
Superficie | 38,42 Km q |
Altitudine | 650 mt. s.l.m. |
Abitanti | 800 |
Nome abitanti | Campomelani |
Distanza Capoluogo | 82 Km |
Longitudine | 13°31'48" |
Latitudine | 41°23'22" |
Campodimele, il più piccolo dei
paesi del Parco dei Monti Aurunci e della Provincia di Latina, posto su di un colle, vanta l’invidiabile privilegio di avere una
popolazione tra le più longeve. Il centro è a forma piramidale con piccole
scalinate che conservano intatta la suggestione del passato. Suggestivo è il
Monte Faggeto sul quale si trova una sorgente d’acqua oligominerale che prende
il nome dallo stesso Monte (acqua faggetina). Le dimensioni ridotte di
questa antichissima Rocca sono ampiamente compensate dalle sue condizioni
geografiche e ambientali che assicurano ottima qualità di vita.
Il comune di Campodimele ha sofferto per secoli il suo isolamento non subendo
rilevanti fenomeni di crescita urbana e demografica, rimanendo, pertanto,
racchiuso nel suo originario impianto, costituito da una cinta muraria,
intervallata da dodici torri e da porte di accesso. Solo negli ultimi anni si va
attuando una modesta crescita fuori dall’abitato con il consolidamento di un
piccolo nucleo abitato nel piano (Taverna).
L'attribuzione del nome Campodimele deriverebbe dal latino " Campus Mellis"
ossia Campo di Miele perché sul promontorio dove oggi sorge il paese vi era
un'abbondante produzione di miele. Alcuni ritengono invece che il nome derivi da
Campo Metallo che in ebraico significa campo fortificato e, a tutt'oggi, la cinta di
mura, quasi integra dal XII secolo, con le dodici torri cilindriche che
racchiudono il tessuto urbano, le conferiscono l'aspetto di un antico borgo
medievale.
Campodimele sarebbe sorta sulle rovine di Apiola, antichissima città latina,
assediata, conquistata e distrutta nel VI secolo a. C. da Tarquinio Prisco, i
cui ruderi esistono ancora a 6 Km. dall'attuale centro storico. Notizie di
Campodimele come centro abitato si hanno nel VI secolo con l'arrivo dei
Longobardi, ma si ritiene che il paese avesse già svolto un suo ruolo nei secoli
precedenti, nelle vicende connesse ai ducati di Fondi e di Gaeta e del Monastero
di Montecassino.
Sembra che proprio in questo piccolo paese, tranquillo e isolato si sia
rifugiata nel XVI secolo la bella Giulia Gonzaga, vedova di Vespasiano Colonna
quando, nelle tragiche notti tra il 5 e il 6 agosto, il corsaro Kaireddin
Barbarossa tentò di rapirla nella vicina Fondi.
Da visitare: La cinta muraria che potrebbe risalire, nel
suo primo impianto, all'XI secolo. Essa risulta intervallata da dodici
torri e da porte di accesso.
Nell'aspetto attuale essa risale al XIV secolo ed all'avvento delle prime armi
da fuoco, proprio per la presenza di torri circolari, munite di saettiere e fori
per il puntamento, in parte celati dai recenti restauri.
E' in buona parte intatta anche se alcune ristrutturazioni recenti e, in
particolare, l'inserimento di balconi ne alterano in parte l'aspetto
complessivo. Il convento di Sant'Onofrio che appartenne ai monaci cassinesi ed è citato nel "Dizionario
geografico-ragionato" di Lorenzo Giustignani del 1797 come appartenente alla
famiglia Sangro.
Il recente restauro ha, in buona parte, alterato le tessiture murarie
originarie.
Ineteressanti la Chiesa di S. Michele Arcangelo del XV sec; la Chiesa della
Madonna delle Grazie e la Chiesa della Madonna del Rosario.
Questo paesino così appartato e silenzioso, negli ultimi anni ha fatto
registrare una crescita delle presenze di villeggianti e forestieri: l'ambiente
paesaggistico ed ecologico, le case di pietra viva, addossate le une alle altre
sostenute da archi a tutto sesto ci riportano in un mondo in cui il tempo sembra
essersi fermato. Suggestiva è la zona del monte Faggeta ( mt.1259) nella quale
sgorga un'acqua, la Faggentina, particolarmente nota per le sue qualità
terapeutiche.
Altre notizie sono reperibili sul sito di Terre Latine, o su quello non ufficiale del paese