Striano

 

Striano

d’argento, a tre bande di rosso, al gallo ardito d’oro attraversante”.

Stemma, informazioni e blasonatura inviate da Antonio Ferrara

Striano è una piccola cittadina in provincia di Napoli, da cui dista 38 Km (32 Km con la ferrovia Circumvesuviana, linea Napoli-Ottaviano-Sarno).
Posta alla destra del fiume Sarno, si estende su di una superficie di 7,58 Kmq e la sua altitudine sul livello del mare varia fra i 31 ed i 16 metri (22 metri in piazza Municipio).
I suoi abitanti, che ascendono a 7.800 circa, sono detti Strianesi.
Striano dipende:
- per l'amministrazione della Giustizia dalla Pretura di Pompei e dal Tribunale di Torre Annunziata;
- per il servizio di Pubblica Sicurezza dal Commissariato di San Giuseppe Vesuviano;
- per il servizio di Leva dal Distretto Militare di Napoli;
- per le Finanze dall'Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette di Castellammare di Stabia e dall’Ufficio del Registro della medesima città;
- per i Vigili del Fuoco dal Distaccamento di Nola;
- per la Previdenza Sociale dall'Ufficio INPS di S. Giuseppe Vesuviano;
- per il Notariato dalla Conservatorìa di S. Maria Capua Vetere (CE);
- per l’elezione della Camera dei Deputati fa parte del Collegio 19, mentre per il Senato del Collegio 9.
La Stazione Carabinieri (Comandante il Maresciallo Giovanni Apicella; vice-Comandante il Maresciallo Gaetano Intagliata) dipende dalla Compagnia CC. di Torre Annunziata ed è funzionante dal 1927. Antecedentemente per il servizio d'ordine ci si rivolgeva alla Stazione Carabinieri di Palma Campania.
Col 1° settembre 2000, a seguito del ridimensionamento delle istituzioni scolastiche deliberato dalla Regione Campania, il Circolo Didattico e la Scuola Media Statale “A. D’Avino”sono confluiti nell’Istituto Comprensivo di Scuola Materna, Elementare e Media, diretto dal prof. Arcangelo De Rosa. Il Distretto Scolastico di appartenenza è il n. 32 di Ottaviano.
Operano nel paese un'Agenzia dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino e una della Banca Popolare Vesuviana e un Ufficio Postale. Il Mercatino pubblico settimanale si tiene il venerdì alla via Risorgimento. Patrono San Severino Abate (festa l'8 gennaio). La Parrocchia, facente parte della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, retta dal Vescovo Mons. Gioacchino Illiano, è intitolata a San Giovanni Battista, parroco il rev. p. Michele Fusco, vicario parrocchiale don Rosario Ingenito.
Sul suo suolo, prevalentemente agricolo, si coltivano: pomodori, cipolle, melanzane, peperoni, cetrioli, broccoli, insalata, fagioli.
Fiorenti sono l’industria meccanica “OSLA SUD” del Cav. Biagio Pellegrino e l’industria dolciaria alimentare “IDAV”, di Antonio Ambrosio, entrambe situate alla via Sarno, la “CO.EM” dei fratelli Mario e Paolo Fiore, società elettromeccanica con sede in via Epitaffio, la “SIDERCOM”, commercio materiali edili e siderurgici di Gennaro Rega in via San Valentino, la società a responsabilità limitata “TEOREMA” di Nicola Pellegrino in via Palma, che opera nel settore degli infissi in alluminio.
Inoltre nel periodo estivo sono funzionanti alcune industrie di trasformazione del pomodoro: “STRIANESE” dei fratelli Rega, “RONDINELLE” di Santolo Sorvillo e figli, “SOVIERO” di Francesco Soviero e figli. Infine è da sottolineare la ditta “NUOVA FOOD ” di Antonio Ferrara, industria lavorazione carni avicole, commercio e distribuzione pollami e salumi, alla via Le Vecchie II, l’ingrosso alimentare “LA PADULA” di Michelina e Franco Palmigiano in piazza D’Anna e l’industria di frutta secca ed ortaggi in salamoia “ANTONIO DEL GIUDICE” alla via Foce..
Importante attività commerciale nel settore elettrodomestico svolge la “FALCO INTERNATIONAL” di Francesco Falco.
Nel campo culturale è da rilevare il trentennale premio letterario nazionale “PRIMAVERA STRIANESE” emanazione della rivista locale “PRESENZA” fondata nel 1972 e diretta dal prof. Luigi Pumpo.
Infine è da sottolineare l’eccellente traguardo raggiunto dal ventennale “CARNEVALE STRIANESE” organizzato dalla Pro Loco che, con le ricche coreografie e gli strabilianti allestimenti scenografici, è ormai divenuto un punto d’incontro per le migliaia di giovani che ne prendono parte.
Le origini della cittadina sono antichissime e certamente l'attuale abitato insiste sulla necropoli del villaggio sorto nell'età del ferro e nel successivo periodo cosiddetto "orientalizzante", cioè fra il IX ed il VI secolo a. C. I materiali archeologici, che da più di un decennio vengono portati alla luce a cura della Soprintendenza Archeologica di Pompei, risultano costituiti da "tombe a fossa", scavate nella nuda terra, ove il defunto veniva adagiato in posizione supina, con addosso i propri abiti ed ornamenti e intorno al corpo il vasellame d'argilla e di bronzo.
I primi abitatori del villaggio furono gli operosi OPICI che dissodando il terreno, introdussero nell'intera Valle del Sarno le prime e più redditizie colture: cereali, vite, ecc... A questi si sostituirono gli ETRUSCHI, i SANNITI e i ROMANI.
Il toponimo Striano è sicuramente di origine romana. Un fundus histrianus è citato nella tavola di Velleja e Striano ne è la forma aferetica. Nel Medioevo troviamo il toponimo Histricanum citato nella Bolla di erezione della Diocesi di Sarno del 1066.
L'inizio di una vera e propria ripresa di vita sociale si ebbe solamente dal 1123, con la donazione fatta ai monaci benedettini del Monastero dei SS. Severino e Sossio di Napoli, da parte del Vescovo di Nola, Guglielmo, della chiesa di San Michele Arcangelo con l'annessa masseria.
Nel 1225 Roberto I Vohburg, Conte di Sarno, divenne anche Signore del Casale di Striano: il territorio, facente parte per oltre un secolo della Contea di Caserta, passò così alla Contea sarnese.
Nel 1427 la Terra fu infeudata a Raimondo Orsini dei Conti di Nola e nel 1448 la troviamo in suffeudo al Barone Luigi di Casalnuovo. In seguito divenne possesso delle famiglie Caracciolo di Castellaneta (1507), Tuttavilla (1533), Caracciolo di Castro (1613), Spinola (1639), Marino (1698), sotto la cui signorìa il feudo fu decorato del titolo di Principato (12/2/1718).
La famiglia Marino tenne il feudo fino all'abolizione della feudalità (1806) e l'antica Università fu divisa nei due Comuni di Striano e Poggiomarino.
L’Università di Striano, come le altre del Regno di Napoli, fin dalla sua nascita, nel sec. XV, ebbe un simbolo, uno stemma che rappresentò la comunità. Esso è raffigurato sulla pala d’altare di Protasio Crivelli, datata 1506, riproducente la Madonna col Bambino in trono fra i SS. Severino e Sossio, conservata nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.




ARCO DI SAN NICOLA


Di proprietà del Comune di Striano e vincolato con legge 1/6/1939 n. 1089, l’arco di San Nicola insistente su via Palma è l’unica porta superstite della cinta muraria che racchiudeva l’antico borgo. Esso si presenta con muratura isolata mista con pietra di Sarno e basamento in pietra vesuviana, di altezza m. 8,50 circa compresa la merlatura, con passaggio ad arco a tutto sesto largo m. 4,20 circa.
Venne eretto nella II metà del secolo XV sotto gli Orsini, conti di Nola, allorquando il borgo fu cinto di mura e munito di due porte di accesso, costruite sulle strade che conducevano ai paesi limitrofi di Palma e al bosco di Sylva Mala (oggi strada per Poggiomarino). Le due porte venivano aperte alle prime luci dell’alba e serrate ad un’hora di notte.
L’arco insistente sulla strada che anticamente conduceva al bosco di Sylva Mala, detto comunemente di Minicone, indi denominato Arco delle Troccole, dal nome della strada su cui si trovava (oggi via Roma) ed infine impropriamente Porta di Poggiomarino, nel 1925 (¹) venne abbattuto dalla ditta Salvatore Russo (nato a Striano il 3 maggio 1893 da Antonio e Incoronata Rendina, morto in Etiopia il 30 maggio 1937 e sposato il 17 ottobre 1912 con Maria Alfonsa Rendina).
La porta di via Palma nel Catasto Onciario della Terra di Striano, redatto nel 1748, è detta Arco di Santo Nicola, certamente per una icòna del Santo di Bari presente sulla facciata, immagine sostituita nel 1948 con maioliche di Vietri raffiguranti soggetti sacri riferiti alla Madonna dell’Arco, a devozione del popolo strianese, promotrice la signora Ersilia Fiore di Lorenzo.
Una testimonianza dell’esistenza dell’antica cinta muraria che racchiudeva il borgo di Striano ci viene data dalla lettura dell’atto di morte del miles desertor Andrea Carlino, originario della frazione Episcopio di Sarno, morto il venti ottobre 1798 e seppellito nella chiesa S. Severino Abate extra muros sita, ovvero ubicata fuori le mura lungo la strada che porta a Sarno (attuale Cappella Madre del cimitero).
Per quanto concerne la presenza delle due porte di accesso prova sicura è data dall’Apprezzo del 1648 nel quale si legge che la Terra di Striano è munita di “due porte una di tramontana e l’altra dalla parte di Ponente”.



(¹) “Deliberazione consiliare del 5 marzo, n. 13, a seguito di sopralluogo del Regio Sopraintendente all’arte medioevale e moderna della Campania comm. Clerici il quale con rapporto 4 stesso mese confermò la niuna importanza storica ed archeologica dell’arco e ne permise l’abbattimento”

Antonio Ferrara
Felice Marciano

 

 

italia.GIF (38450 byte) Campania Napoli