L'ultimo capolavoro di Steinitz.

Quella che vi mostriamo è una delle più belle partite di tutti i tempi e fu giocata da Steinitz quando aveva appena perso il Titolo mondiale contro Lasker. Dopo la sconfitta perentoria subita nel match con Lasker, Steinitz (ormai molto anziano e di salute cagionevole) era considerato uno scacchista finito, ma quando riuscì a vincere d'autorità il fortissimo torneo di New York l'intero mondo scacchistico dovette ricredersi, il vechio leone ruggiva ancora!
L'anno successivo Steinitz partecipò anche al torneo di Hastings, dove giocavano tutti i migliori giocatori del mondo, compresi Lasker e Tarrash (da tutti considerato il naturale candidato alla prossima sfida mondiale). Il torneo fu vinto a sorpresa dal giovane e sconosciuto americano Harry Nelson Pillsbury, mentre il secondo posto lo guadagnò a sorpresa l'altro grande vecchio, Mikhail Ivanovic Cigorin, che si prese il lusso di battere, nell'ordine: Pillsbury, Lasker e Steinitz!
Steinitz arrivò solo quinto, dietro a Lasker e Tarrasch, ma vinse il premio di bellezza con il capolavoro che presentiamo di seguito. Il commento è di un'altro grande della scacchiera, Richard Reti.

Steinitz, Wilhelm    --    Von Bardeleben, Kurt
Torneo di Hastings, 1895
(1-0     C54n)


1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ac4 Ac5 4.c3

Il Bianco vuole approfittare del collocamento dell'Alfiere in c5 per formare un centro di pedoni con 5.d4 exd4 6.cxd4. Se però il Nero si difende bene questo obiettivo non può essere raggiunto, tanto che quest'antica apertura non può essere considerata come del tutto corretta. Meglio è continuare con 4.d3 seguita da Cc3 ed Ae3 per arrivare a spingere in d4 (qualche volta anche dopo Dd2 e 0-0-0). Bisogna però che il Nero ostacoli il tentativo del Bianco di formare un centro di pedoni. Altrimenti è il Bianco che passa in vantaggio. Il tratto che rompe il centro del Bianco è d5. A tal fine il Nero deve far precedere la preparatoria Cf6.
4...Cf6
Per quanto detto sarebbe errato giocare 4... d6 perchè il Bianco formerebbe un centro di pedoni con 5.d4! exd4 6.cxd4 Ab6 e contraasterebbe Cf6 e d5 con Cc3.
5.d4 exd4 6.cxd4
Si potrebbe tentare 6.e5, ma il Nero risponderebbe con 6... d5! guadagnando un tempo.
6...Ab4+
Per mantenere la pressione al centro l'Alfiere starebbe meglio in b6, ma allora il Bianco impedirebbe la mossa liberatoria 6... d5 con 7.Cc3!
7.Cc3
Il seguito più solido è 7.Ad2 e dopo 7... Axd2+ 8.Cbxd2 d5! Il Bianco, invece del centro progettato, ha un pedone isolato. Il maggior vantaggio che si trae da un pedone avversario isolato è la possibilità di piazzare un pezzo nella casa antistante detto pedone (nel caso presente, la casa d5) senza timore di molestie da parte di un pedone. Questa possibilità non piò essere contrastata dal Bianco in alcun modo, per es.: 10.Db3 (attacca in d5 ed impedisce Ae6) Cde7 (il Nero si sviluppa in vista del mantenimento del punto forte d5 e non pensa affatto ad attaccare il Pd5 isolato). Il Nero effettuerà poi la manovra c7-c6, Db6 (per svincolare l'Ac8) e quindi Ae6. Steinitz, nella partita in esamen preferisce il tratto di gambetto 7.Cc3 che già si trova nell'opera dell'antico maestro italiano Greco (inizi del sec. XVII) e che ha il nome di "Attacco Moller" a ricordo del teorico danese che lo studiò. L'idea di questo gambetto è tipica: il binaco non si cura del pedone attaccato, continuando audacemente lo sviluppo. Se il Nero perde tempo per guadagnare il pedone, il Bianco, aprofittando dello sviluppo preponderante, si getta nel gioco aperto, che offre talvolta compenso sufficiente allo svantaggio materiale. La variante principale del Gambetto Moller inizia con 7... Cxe4 8.0-0 Axc3 (A combinazioni sfavorevoli per il Nero porta 8... Cxc3 9.bxc3 Axc3 10.Db3. Alla 9a mossa il Nero può però giocare d5) 9.d5! (9.bxc3? d5! e il Nero si mette al sicuro). E' molto difficile dire l'ultima parola su questa focosa apertura. Un gambetto può essere accettato solo se lo si è studiato a fondo e fa molto bene Bardeleben a preferire la distruzione del centro avversario con d5.
7...d5 8.exd5 Cxd5
Come nella variante indicata nella precedente nota (7.Ad2), il Bianco, invece che un centro di pedoni, ha un pedone isolato in d4. La variante 4.c3 sperimentata in questa partita è in questo caso rintuzzata, in quanto non dà i vantaggi sperati; però il Bianco ha prospettive migliori che non nella variante 7.Ad2, in quanto i suoi pezzi sono più liberi per l'attacco. Se tuttavia il Nero concentra le sue difese sul punto d5, questo baluardo finisce col respingere gli attacchi del Bianco.
9.O-O Ae6 10. Ag5 Ae7
Con la mossa che segue Steinitz impedisce l'arrocco al Nero e rinvigorisce l'attacco.
11.Axd5 Axd5 12.Cxd5 Dxd5 13.Axe7 Cxe7 14.Te1 f6
Non potendo arroccare, il Nero vuol mettere in comunicazione le torri portando il Re in f7.
15.De2 Dd7 16.Tac1
Questo tratto è inteso a indurre il Nero ad abbandonare la linea di gioco con Rf7, Cd5 (occupazione della casa forte) e Te8, dopodichè l'attacco del Bianco è respinto... Ed effettivamente Bardeleben si intimorisce!
16...c6
Il Nero temeva, dopo 16... Rf7, il sacrificio di qualità con 17.Dxe7+ Dxe7 18.Txe7 Rxe7 19.Txc7+ guadagnando un pedone per la qualità ed ottenendo apparentemente buon gioco con l'entrata in 7a della Torre. Tutto ciò è solo in apparenza perchè il Nero gioca 19... Rd6! e dopo 20.Txg7 o Txb7, riesce a cambiare la Torre o farla retrocedere. I due pedoni in più non compensano la qualità, dato che non sono pedoni liberi, per di più il Cavallo è alquanto impotente contro la Torre ed il Re nero avanzato. Dopo il tratto del testo invece, Steinitz vince in maniera molto ammirevole.
17.d5!!
Uno splendido sacrificio posizionale che cambia completamente la situazione! La casa d5, che finora era forte in quanto il Nero vi poteva porre un pezzo intoccabile, viene occupata da un pedone e diviene pertanto inaccessibile ai pezzi neri. D'altra parte il pedone nero che va in d5 è un pedone isolato ed il Bianco ottiene la casa forte d4 con la possibilità di piazzarvi un Cavallo che potrà penetrare in e6 prima che il Nero possa contrastarlo con Rf7 e Te7.
17...cxd5 18.Cd4! Rf7 19.Ce6!
Ecco eseguita la manovra indicata nella nota precedente. Adesso il Bianco, grazie al fortissimo avamposto in e6, ha conseguito un grande vantaggio, ad onta del pedone in meno.
19... Thc8
Bisognava impedire 20.Tc7...
20.Dg4 g6 21.Cg5+! Re8 (D)

BR :: BR :: BK :: ::
BP BP :: BQ BN :: BP
:: :: BP BP ::
:: :: BP :: WN
:: :: :: WQ ::
:: :: :: ::
WP WP :: WP WP WP
:: WR WR WK

22.Txe7+!! Rf8! (D) 

BR :: BR :: BK ::
BP BP :: BQ WR :: BP
:: :: BP BP ::
:: :: BP :: WN
:: :: :: WQ ::
:: :: :: ::
WP WP :: WP WP WP
:: WR :: WK

Il Nero non può prendere la Torre. Se 22... Rxe7 segue 23.Te1+ Rd6 24.Db4+ Rc7 25.Ce6+ Rb8 26.Df4+ e vince. La profondità della combinazione sta nel fatto che dopo Rf8 TUTTI i pezzi del Bianco sono attaccati e per di più è minacciato il matto per cui il Bianco, che è anche in svantaggio di materiale, sembra perduto... Ma Steintz ha calcolato tutto con estrema precisione.
23.Tf7+! Rg8
E' evidente che il Re nero non può tornare in e8 e che la Donna non può prendere in f7 per 24.Txc8+
24.Tg7+!! (D)  1-0

BR :: BR :: :: BK ::
BP BP :: BQ :: WR BP
:: :: BP BP ::
:: :: BP :: WN
:: :: :: WQ ::
:: :: :: ::
WP WP :: WP WP WP
:: WR :: WK

La Torre continua a perseguitare il Re. Il Nero non può rispondere con 24... Rf8 perchè 25.Cxh7+ sarebbe decisivo. Il seguito sarebbe stato: 24... Rh8 25.Txh7+ Rg8 26.Tg7+ Rh8 27.Txh7+ Rg8 28.Tg7+ Rh8 ed ora inizia la manovra forzata finale 29.Dh4+ Rxg7 30.Dh7+ Rf8 31.Dh8+ Re7 32.Dg7+ Re8 33.Dg8+ Re7 34.Df7+ Rd8 35.Df8+ De8 36.Cf7+ Rd7 37.Rd7 Dd6 matto. Uno dei più belli e profondi attacchi dell'intera storia degli scacchi!
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