Josè Raul Capablanca y Grauopera: l'uomo chiamato macchina.

Questo grande campione nacque a L'Avana il 19-11-1888 ed imparò gli Scacchi in tenera età, a 5 anni. Ben presto riuscì a battere il padre e ad 8 anni potè frequentare, solo il sabato pomeriggio, il locale circolo scacchistico ove conobbe i più forti giocatori della capitale. A soli 12 anni si misurò con J.Corzo, campione del circolo, e lo vinse (+4 =4 -2) dopo aver perduto le prime due partite. Sospese poi per vari anni l'attività scacchistica per completare i suoi studi. Nel 1904 si recò negli Stati Uniti per perfezionarsi nella lingua inglese e si iscrisse in seguito alla prestigiosa Columbia University, seguendo il corso di Ingegneria Chimica. Qui dimostrò il suo talento ecclettico e ben presto entrò come titolare nella squadra universitaria di baseball; Josè era anche un forte giocatore di tennis e non disdegnava il bridge, di cui era un accanito giocatore. Durante gli studi, frequentò anche il celebre Manhattan Chess Club dove si dimostrò abilissimo nelle partite lampo e dove conobbe l'allora Campione americano, Frank Marshall. Capablanca abbandonò la Columbia dopo tre anni, per dedicarsi al Baseball come professionista e in seguito abbandonò anche questo per il gioco degli Scacchi. Nel 1909 disputò la sua prima sfida importante con l'amico Marshall, reduce da una secca sconfitta patita contro Lasker, in una sfida per il Campionato del mondo e a sopresa lo battè in modo molto netto (+8 = 14 -1). Questo risultato, seguito dal 2° posto nel prestigioso Torneo di New York del 1910 (vinto da Marshall), lo pose subito in evidenza come promessa emergente, tanto che fu invitato al grande torneo di San Sebastiano, in Europa. Qui ebbe la sua prima grande affermazione, vincendo il torneo davanti a giocatori del calibro di Bernstein e Nimzovic e relegando Marshall a 4° posto.
Dopo questo successo, si recò a Buenos Aires, e quindi a Montevideo, Bahia Blanca, La Plata; partì poi per un viaggio in Europa, sostando in Olanda, Danimarca, Germania, Austria, Francia e Inghilterra, senza peraltro esplicare un'attività scacchistica rilevante. Nel 1913 riprese a combattere partecipando al torneo di New York, dove conquistò il primo posto vincendo tutte le tredici partite (!). Nel frattempo era entrato a far parte del personale del Ministero degli Esteri di Cuba che lo inviò come prima destinazione a San Pietroburgo. Qui partecipò al grande torneo del 1914, nel quale si classificò 2° dopo Lasker, davanti ad Alechin, Tarrasch e Marshall. La scia dei suoi successi fu, dopo il 1914, ininterrotta. Vinse gli importanti tornei di New York 1915, 1916 e 1918, e di Hastings 1919; intanto batteva in matches individuali Teichmann (Berlino 1913: + 2 = 0-0); (Berlino 1913: +2 =0 -0); MiesesKostic (due matches a Buenos Aires e all'Avana).
Capablanca aveva un gioco molto lineare ma nella sua apparente semplicità nascondeva profonde idee strategiche e sapeva cogliere, quasi istantaneamente, l'essenza di qualsiasi posizione. Questa suo talento, certamente naturale ma probabilmente maturato durante le innumerevoli partite lampo disputate in gioventù al Manhattan Chess Club, fu uno dei suoi principali punti di forza ma, come vedremo, si rivelò anche una pericolosa debolezza.
Ormai Capablanca era considerato il naturale sfidante di Lasker e nel 1920 iniziò una sfibrante serie di trattative per arrivare all'organizzazione di un match valido per il Campionato del mondo. E' noto che Lasker gestiva in modo molto "dittatoriale" il suo titolo di Campione e cercava sempre di scegliersi avversari "manleabili". Le sue pretese economiche erano molto alte e poneva sempre nuove difficoltà, ma Capablanca poteva fruire del potente aiuto del Governo cubano ed alla fine il vecchio Campione dovette cedere. Ottenuto l'astronomico ingaggio di 11.000 dollari, il cinquantaduenne Lasker, campione del mondo da ben 27 anni, accettò di giocare a La Havana su un limite di 24 partite; il torneo iniziò il 15 marzo 1921.