Ecco il resoconto, più o meno dettagliato, di quelli che sono stati due fantastici giorni trascorsi in sella alle due ruote, procurando cinque nuovi seguaci dei viaggi in moto all'insegna della libertà on the road.

Dati Tecnici:

Chi scrive sono sempre io, Luca, Tac per gli amici, conducente di una sempre in forma Kawasaky ER5; per l'occasione il posto dietro è occupato da una special guest, Orietta, che si è rivelata una perfetta passeggera e compagna di viaggio. A questo "battesimo" hanno poi partecipato una Honda Hornet nuova fiammante e una Ducati Monster Dark: sulla prima troviamo Davide, "infettato" dalla mania per la moto dopo un giro sulla mia, con la sua ragazza Alessandra, sulla seconda il pilota è Mirko, un po' smanettone, mentre il passeggero è la sua ragazza Katia.

Veniamo ora al racconto di questo mirabile viaggio che è il presupposto per la futura formazione di una compagnia di viaggiatori con almeno cinque moto.

Dopo settimane di discussione su orari di partenza, durata del giro e luoghi da raggiungere, la sera prima ci si accorda per:

Il problema principale risultano subito essere i bagagli che sulla Er5 trovano facilmente posto, grazie all'esperienza dei viaggi sulle spalle, mentre hanno qualche difficoltà sulla Hornet e gravi difficoltà sulla Monster che non è certo propensa al turismo (Katia ha un immenso zaino sulle spalle che copre stop, frecce e targa).

Finalmente, atteso Mirko per ben 30 min, alle 14:10 si riesce a partire da Finalborgo e ad imboccare l'autostrada per Savona; presa la deviazione per Cuneo lo zaino ballerino sulla Er5 convince ad una ridisposizione del carico, strada che verrà presto seguita anche dalle altre due moto.

Il viaggio procede regolarmente tra pieghe ed accelerate mozzafiato, naturalmente in autostrada emerge di prepotenza la Hornet che, forte dei suoi 94 Cv, ogni tanto sfreccia davanti alle altre due. Usciamo a Cuneo e proseguiamo per Demonte, dove facciamo il pieno alle moto e allo stomaco; il carico viene ridistribuito più efficacemente sulla Ducati e la Honda mentre gli occupanti la Er5 risultano i più freschi e relaxed...Eh...Eh.

Superato Vinadio la strada si inerpica con stretti tornanti fornendo notevole divertimento ai conducenti di moto "nude" nate apposta per queste strade, purtroppo il traffico di auto limita in parte lo spasso che ci accompagna fino ai 2351 m del Colle Della Lombarda dove è d'obbligo una sosta. Particolari complimenti vanno fatti alla mia passeggera che segue perfettamente le pieghe della moto da consumata motociclista, comunque anche le altre "donzelle" se la cavano egregiamente.

Dopo aver contemplato a lungo il panorama, fantastico, aver telefonato agli amici per farli morire di invidia, scattata qualche foto ed essermi beccato un amo in un piede, ripartiamo per una discesa a capofitto che ci porta ad Isola 2000 e da qui ad Isola in cerca di un camping. La strada è meravigliosa: larga, tortuosa, senza traffico e con un asfalto perfetto, la moto piega da sola e il ritmo è sostenuto. Troviamo un campeggio abbastanza carino che costa veramente poco (30 Fr a testa) dove sistemiamo le tende verso le 20:00; fatta una doccia rigeneratrice andiamo in paese per la meritata cena che risulta abbondante e soddisfacente (85 Fr).

La digestione non è delle più tranquille perchè in un momento di follia decidiamo di seguire Mirko per 20 Km al freddo alla volta di Auron, un bel paesino deserto con una discoteca all'aperto dove si scatenano 20 poveretti.... Ingoiata la strada e il freddo necessari al ritorno, finalmente ci infiliamo in tenda per un sonno ristoratore; purtroppo la complicità del fondo sassoso e del saltuario russare di Orietta (ha il naso tappato) rendono la notte un po' tormentata.

Al mattino per le 11:00 siamo pronti per lasciare il campeggio e tentare di fare colazione con caffelatte-sciacquatura di piatti e brioches fantasma (normale data l'ora), comunque ripartiamo verso Nizza percorrendo una strada esaltante che alterna canyon, curve da piega estrema e tratti autostradali da solcare a manetta spalancata. Naturalmente sono d'obbligo anche Km percorsi al rallentatore per osservare le bellezze suggestive dei luoghi.

Giunti a Nizza imbocchiamo l'autostrada fino a Montecarlo, dove i provvidenziali parenti di Katia ci permettono di scaricare le moto da ogni peso superfluo e di recarci al mare notevolmente alleggeriti.

Ci accoglie una spiaggetta prima di Mentone con l'acqua pulita ma piena d'alghe, un bagno defaticante precede un pasto a base di panini di gomma e salsicce-wustel. Restiamo in spiaggia fino a tardi, prima di ripartire per casa; superato il confine, appagato il desiderio dell'Orietta di un'impennata, imbocchiamo l'autostrada per evitare il traffico.

Il sopraggiungere dell'oscurità, la paura di Katia e una innegabile stanchezza invitano a contenere le velocità sui 120 Km/h fino all'uscita di Pietra Ligure dove il gruppo si saluta e si separa soddisfatto.

Il viaggio termina con un rilassante massaggio al collo mentre riaccompagno a casa Orietta prima della meritata cena e immancabile ronfata fino alle 11:00 del mattino.

A tutti un enorme grazie e l'appuntamento al prossimo giro.

Tac

BACK        HOME