Cristina & Gianluca Show

Una vita insieme

Casella di testo: Tanzania, Zanzibar, Seychelles

La Tanzania è vera Africa: grandi spazi e animali per un safari fotografico entusiasmante, Zanzibar un’isola bella e particolare, le Seychelles un po’ deludenti, paragonate alle altre isole da noi visitate.

Flash

Agosto 1996

Il viaggio

Questo viaggio, possiamo dirlo con leggera immodestia, è stato un capolavoro del fai da te.

Il safari in Tanzania è stato organizzato dopo aver contattato tramite fax e ricevuto i prezzi da una serie di agenzie locali, il cui elenco si trovava sulla guida Lonely Planet. L’intento era spendere il meno possibile, senza rinunciare ai parchi più belli. Abbiamo adottato la soluzione del campeggio, di cui riferirò più avanti, come pure del tragitto, 5 giorni e 4 notti, più la prima e l’ultima in albergo ad Arusha, città ideale per la partenza verso i grandi, con tutto compreso, cioè tutti i pasti, furgone, autista, guida, ingressi nei parchi, trasferimento da e all’aeroporto, a 100 US$ a testa al giorno. L’agenzia si chiama Euro-Tan Safaris Ltd di mr Prosper Kimati (fax  00255 57 8777) e ha una rappresentante per l’Europa a Berlino, Sharon Müller (fax 0049 30 4674144). Tutte queste informazioni, ovviamente, risalgono al periodo del nostro viaggio. Il giudizio complessivo è buono, ma è necessario un notevole spirito di adattabilità. Se non lo avete è meglio scegliere le soluzioni in lodge, decisamente più care, ma molto più confortevoli.  Ricordatevi che la Tanzania è Africa vera, intendiamo dire dal punto di vista dei servizi offerti, a differenza del Sud Africa di un nostro viaggio precedente. Comunque è necessario adattarsi, anche nei lodge! Ultime informazioni pratiche: per la Tanzania bisogna fare il visto prima di partire e avere il libretto sanitario o qualcosa che comprovi la vaccinazione della febbre gialla, anche se magari non ve la chiedono.

A Zanzibar, dove sicuramente vi chiederanno la vaccinazione della febbre gialla, abbiamo alloggiato all’hotel Kiponda St. (fax 00255 54 33020) secondo i consigli della Lonely Planet. Discreto, considerato lo standard. Se volete stare meglio, spendendo però di più, dovete orientarvi sull’hotel Tembo.

Nelle isole Seychelles, oltre ai classici resort, è possibile trovare degli alberghetti carini e abbastanza economici, dove è conveniente fare la mezza pensione. Su Mahé possiamo consigliarvi La Roussette e su Praslin il Britannia.

Come voli abbiamo utilizzato l’Ethiopian Airlines, con scalo a Adis Abeba. Gli aerei sono in buone condizioni, il servizio rivedibile. Per passare dalla Tanzania alle Seychelles è stato necessario dormire una notte a Nairobi.

Il costo totale del viaggio è stato comunque alto (7-8 milioni a testa), ma, considerato il percorso, se ci fossimo affidati a un’agenzia sarebbe stato proibitivo (il doppio o giù di lì).

Rischi

Per Tanzania e Zanzibar è necessario fare attenzione all’acqua, come in quasi tutta l’Africa.

La Tanzania è molto meno organizzata del confinante Kenya, ma, in compenso, non aveva gli stessi problemi di banditismo. Dal punto di vista medico, oltre alla vaccinazione della febbre gialla, può essere opportuno fare la profilassi malarica. Per la verità, nel periodo da noi scelto (prima metà di agosto), se non si va al lago Vittoria, si può evitare (noi non l’abbiamo fatta). Fare il campeggio implica più disagi che rischi, ma è assolutamente necessario non essere schizzinosi, altrimenti potrete morire!

A Nairobi abbiamo trascorso una sola notte e ci siamo guardati bene dall’andare in giro di sera perché può essere pericoloso.

A Zanzibar più che dei rischi ci sono i tormenti perché sarete fermati in continuazione da gente che vi propone gite, acquisti vari, ecc.

Nelle Seychelles i rischi maggiori sono dovuti dalle correnti pericolose in determinate spiagge dove è sconsigliabile fare il bagno. Purtroppo ci sono molte belle spiagge dove non è possibile bagnarsi e questo fa sì che le poche altre siano abbastanza affollate.

Note di Viaggio

Capitolo Primo. Safari in Tanzania. Arrivando nell’aeroporto internazionale vicino ad Arusha, si ha la possibilità, se si è fortunati come noi, di avere una perfetta visione del Kilimangiaro, che sovente è coperto dalle nuvole. Arusha è una città che inizia a dare un’idea abbastanza indicativa del tenore di vita dei popoli africani. Abbiamo visitato i parchi di Lake Manyara, Serengeti, Ngoro Ngoro, Tarangire. Tutti molto belli e degni di escursione. Menzione particolare per il Serengeti, che incarna l’immagine tradizionale dell’Africa con i suoi spazi infiniti e per il cratere di Ngoro Ngoro, luogo assolutamente surreale con così tanti animali da sembrare uno zoo-safari. Fare campeggio è molto disagevole, ma assolutamente affascinante (soprattutto la notte trascorsa in un campo libero al Serengeti, mentre a Ngoro Ngoro, quando cala il sole inizia a fare fredo). Di animali ne vedrete così tanti che, alla fine, la vista di quelli delle specie più comuni vi faranno l’effetto di un gatto domestico.

Capitolo Secondo. Zanzibar. Isola molto bella. La cittadina è veramente suggestiva, un agglomerato di stradine e case bianche, popolate da negri vestiti da arabi. Fuori si trovano spiagge molto belle, spaziose e quasi deserte. C’è anche la possibilità di fare snorkelling, ma non è spettacolare come da altre parti. È possibile trovare una sistemazione anche presso le spiagge, ma noi stavamo pochi giorni e siamo rimasti in città.

Capitolo Terzo. Seychelles. Sono state una delusione. Non che siano brutte, tutt’altro, ma, paragonate a altre isole, per esempio Polinesia, Maldive, Vergini, sono sicuramente di un livello inferiore sicuramente come mare, innanzitutto per la scarsità delle spiagge praticabili e il loro relativo affollamento, poi per vento e correnti (probabilmente abituali nel periodo) che rendono l’acqua abbastanza mossa e perciò meno limpida, fatto che penalizza lo snorkelling. Le isole sono abbastanza grandi e anche varie da girare, quindi, in assoluto, valgono una vacanza (abbiamo visitato Mahé, Praslin e La Digue, in gita giornaliera), ma nel rapporto qualità/prezzo sono decisamente perdenti nel confronto con altre isole. Tra parentesi, nonostante fossimo nel periodo “secco” non è che lo sia poi stato così tanto.

Cibo e altro

Durante il Safari avevamo il cuoco. Da evitare un controllo sulle norme igieniche e anche fare domande sugli ingredienti, ma dal punto di vista della qualità il cibo è stato del tutto soddisfacente.

A Zanzibar, se volete mangiare bene il pesce, vi consigliamo Fisherman.

Nelle Seychelles abbiamo scelto la mezza pensione. Si è mangiato meno pesce del previsto, il tutto senza infamia e senza particolare lode.

Gente

I Tanzaniani sono molto disponibili e cordiali verso i turisti, anche se rimangono distaccati. Con le nostre guide siamo riusciti solo una sera a fare una lunga chiacchierata. L’inglese che parlano è, generalmente, abbastanza comprensibile.

A Zanzibar l’atmosfera è più araba, da mille e una notte. C’è il fastidio delle continue offerte varie che vi verranno fatte camminando per la strada.

Gli abitanti delle Seychelles non sono particolarmente espansivi, quindi, per lo più, i rapporti con le persone restano formali.

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Uno degli affascinanti incontri che si possono fare in Tanzania

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Il percorso in Tanzania

Una coppia a un safari

Le giraffe

I fenicotteri nel cratere di Ngoro-Ngoro

I parchi della Tanzania

L’arcipelago delle Vergini

Zanzibar: la città

Gli ippopotami

Zanzibar: una spiaggia

Seychelles: l’Anse Lazio nell’isola di Praslin