L'area Del Consiglio di Facoltà

Dalla nostra inviata Sara Biancini, consigliera di Facoltà da due generazioni ('99, riconfermata '01)!

Indice

Per maggiori informazioni, per segnalare disagi o problemi:
Sara Biancini, Rappresentante CdF Alternativa Democratica
Cell.: 339/5920530
mail: sara.biancini@reti.it

 

Consiglio di Facoltà dell'11 giugno 2001

Il Rettore comunica che nel CdF di luglio dovranno essere approvate le bozze generali con le denominazioni e gli insegnamenti previsti per i corsi biennali del 3 + 2. In questa data si dovranno iniziare a definire le classi di appartenenza (scienze economiche, aziendali o giuridiche), gli indirizzi previsti, i rapporti con i Master. I contenuti dei vari corsi verranno invece elaborati durante il prossimo anno accademico dalle commissioni incaricate.

Il Prof. Marchetti lamenta il fatto che sui maggiori quotidiani sia apparso un articolo che parlava di una ricerca della Bocconi su come si vestono i manager. L'articolo appariva piuttosto bizzarro e Marchetti si chiedeva che ruolo avesse avuto Bocconi Comunicazione nel divulgare le informazioni inerenti l'attività di ricerca dell'Università.
E seguito un breve dibattito in cui i docenti segnalavano il fatto che il modo in cui Bocconi Comunicazione gestisce autonomamente l'immagine dell'Università divulgando informazioni sulla ricerca appariva un po' inappropriato.
Personalmente ho espresso forti perplessità anche sul modo in cui Bocconi Comunicazione gestisce l'immagine dell'Università anche nelle giornate di orientamento e nei confronti delle potenziali matricole.
Il Prorettore alla Ricerca (Giavazzi) ha comunicato che sul tema sarà prestata particolare attenzione, impegnandosi soprattutto sull'aspetto della comunicazione dei risultati della ricerca.

La possibilità di mutuare insegnamenti dalla Statale e da Politecnico (caratteristica del piano di studi del vecchio DES) è stata estesa al CLE, come richiesto dai nostri rappresentanti in coordinamento.

E' stato previsto un appello di recupero straordinario per il luglio 2001 (nella forma però di prosecuzione d'appello per gli insegnamenti i cui docenti si fossere mostrati disponibili a farlo).
Sono quindi intervenuta per protestare contro questa forma di arbitrarietà che fa dipendere la presenza di appelli dal "buon cuore" del singolo professore e ho chiesto che per il prossimo anno accademico fossero previsti più appelli (la proposta di rivedere l'assetto delle sessioni d'esame l'ho postata più volte, ma sempre senza risultato!!).
Paolo Meroni (Obiettivo Studenti), ha chiesto che quando si effettuano queste variazioni (aggiunta di appelli straoridinari), gli studenti siano avvisati per lettera e non solo tramite bacheche, visto che spesso si cambiano le regole senza che molti studenti possano organizzarsi).

Per quanto riguarda le lingue e informatica, sono state previste classi di recupero per il vecchio ordinamento, ma solo per il prossimo anno accademico. L'esame di informatica di base potrà essere sostenuto con il vecchio programma solo fino a dicembre. Poi sarà sostituito per tutti con la "patente Europea" ECDL.
Tutti hanno espresso preoccupazione per il gran numero di studenti in debito d'esame per le lingue straniere. Ho fatto notare che già quest'anno i corsi per molte lingue non esistevano più oppure si svolgevano nella più totale disorganizzazione.
Per il nuovo modello didattico le lingue hanno corsi e motodi di valutazione diversi, basati su nuovi diplomi internazionali (per i trienni non ci sarà più il toefl).

9 Aprile 2001

Nel Consiglio di Facoltà di Aprile è stato approvato il calendario accademico per l'anno 2001-2002. Esso non prevede modifiche sostanziali rispetto a quello dell'anno accademico precedente. Le pause dell'attività didattica per lo svolgimento delle prove intermedie saranno allungate per evitare che gli studenti si trovino ad affrontare tre o quattro prove nella stessa settimana.
Il Prof. Filippini ha proposto che si introducesse il divieto di svolgere prove d'esame al di fuori dei periodi di sospensione delle lezioni.
A questo proposito sono intervenuta per oppormi a questa impostazione che renderebbe impossibile lo sviluppo di una nuova didattica che preveda una maggiore articolazione delle prove (e non solo i classici compitini a crocette e risposte brevi).
Il Rettore e il Prorettore Forestieri hanno precisato che attività del topo homeworks, papers e simili dovranno svolgersi anche durante il corso.
Purtroppo non sono state ancora previste date d'esame al di fuori delle sessioni (es. novembre e marzo), anche se i rappresentanti le hanno chieste più volte.

Un'altra proposta prevede che a partire dal 2001-2002 gli studenti che non avranno conseguito i crediti richiesti per passare l'anno potranno comunque iscriversi all'anno di corso successivo, ma con l'obbligo di soddisfare i requisiti previsti per il passaggio di anno per poter sostenere gli esami dell'anno successivo.
Ho fatto notare che fino a quest'anno i "ripetenti" pagavano una retta più bassa in quanto vincolati al recupero degli esami e non sarebbe equo che i vincoli rimanessero ma gli studenti dovessero pagare come se fossero regolarmente iscritti all'anno successivo. Il Rettore ha promesso di discutere del problema con il Consiglio di Amministrazione.

Nella fase finale sono stati presentati i progetti per i bienni e i corsi master.
Per quanto riguarda i bienni, ne saranno previsti 12 (quattro per il clea e una a proseguimento di ogni triennio). I piani di studio sono in fase di definizione e verranno discussi inseguito.

Ottobre 2000

Nel CdF di Settembre si è scelto di non ricorrere a modifiche strutturali del nuovo modello didattico, preferendo la via della modifica una tantum.
Come già detto non condivido questa impostazione da continua emergenza. Le regole andrebbero cambiate e rese chiare una volta per tutte.
Il rimedio proposto per quest'anno (requisito del 60% dei crediti per passare l'anno) mi pare sensato per due motivi: è meno gravoso del precedente e rimuove l'artificiosa differenza tra insufficienze lievi e gravi che non fa altro che indurre comportamenti spiacevoli, come il presentarsi agli esami per strappare quel 15/30 necessario per l'iscrizione all'anno di corso successivo.
Propongo quindi che il nuovo criterio sia esteso a tutti i passaggi da un anno di corso al successivo.

Per quanto riguarda gli studenti che si troveranno a ripetere l'anno, propongo che sia rimossa l'impossibilità di non sostenere alcun esame dell'anno successivo. Questa limitazione è paradossale, se si considera che questo sistema, al fine di incentivare la rapidità dei tempi di studio, promette, quale sanzione, una perdita di tempo molto consistente, senza nessuna possibilità di recupero.
Gli studenti reiscritti, non appena abbiano superato gli esami dell'anno precedente, dovrebbero essere autorizzati ad anticipare insegnamenti dell'anno successivo.
Si obietterà che questo potrebbe significare il sostenere esami senza aver avuto la possibilità di seguire le lezioni.
Mi permetto però di ricordare che in questa Università la frequenza, benché incoraggiata e sicuramente utile agli studenti, non è obbligatoria. Penso che stia alla maturità degli studenti scegliere, con l'aiuto delle indicazioni dei docenti, di anticipare insegnamenti per i quali possa essere agevole preparare il programma senza frequentare.

25 settembre 2000 (Passaggi dal primo anno)

Ritengo molto positivo che l'analisi dei dati definitivi sull'andamento del primo anno di corso abbia condotto all'introduzione di un correttivo alle rigide e più volte criticate regole proposte in precedenza.
Il correttivo proposto non intacca la logica dei blocchi di passaggio che comunque non condivido come già detto più volte, ma almeno ne attenua la severità e gli effetti più gravi.
Non mi sembra però che questo tipo di correttivo possa essere proposto una tantum per gli studenti che hanno frequentato il primo anno nel 1999-2000.
Quest'anno le regole di passaggio al secondo anno non si sono mostrate soddisfacenti, è quindi indispensabile che i correttivi che il Consiglio di Facoltà intenderà apportare siano estesi anche agli studenti immatricolati per quest'anno ed a tutti i passaggi da un anno al successivo.
Questo per un'esigenza di certezza ed equità delle regole, o almeno per dare un minimo di credibilità alle stesse. Già quest'anno ci sono stati molti problemi legati al fatto che più di una volta le regole del gioco sono cambiate a partita iniziata.
Mi sembra irresponsabile, oltre che lesivo dell'immagine dell'Università, procedere come l'anno precedente e vedere "come va" quest'anno. Trovo particolarmente iniquo proporsi magari di cambiare le regole alla fine, a seconda di quanti "ce l'hanno fatta".
Ritengo dunque che il criterio del 60% dei crediti debba quantomeno essere proposto per entrambe le popolazioni del quadriennio "riformato", ovvero gli immatricolati 1999-2000 e 2000-2001.

C'è inoltre un altro aspetto del nuovo modello che è urgente modificare: si tratta dell'impossibilità per chi ripete l'anno di sostenere anche esami dell'anno successivo. Mi sembra poco serio che un'Università, imponendo ad alcuni studenti di ripetere l'anno, imponga loro anche di sostenere in quell'anno solo ed unicamente gli esami dell'anno precedente.
Questo fa sì che sia impossibile recuperare parte del tempo. E' molto strano che un sistema introdotto per fare risparmiare tempo (e laurearsi in corso) in realtà faccia perdere tempo! Non mi sembra ragionevole che uno studente che dà 5 esami all'anno e con il vecchio sistema si sarebbe laureato in 5 anni e mezzo, adesso ce ne metta 8 perché deve fare ogni anno in due anni!
Vorrei ricordare che le regole previste l'anno scorso e che ora stiamo cercando di emendare, prevedevano la possibilità che uno studente ripetesse l'anno per dare solo due esami, il che significa, per gli studenti di sesso maschile, la certezza di essere chiamati a militare l'anno successivo.
Propongo quindi che sia possibile, per i reiscritti al primo anno, anticipare insegnamenti del secondo anno non appena abbiano recuperato gli esami mancanti del primo anno. Questo per rimuovere la regola punitiva che impone di dare due o tre esami in un anno per poi trovarsi l'anno dopo con sette o otto esami ed il rischio di perdere un altro anno.

In conclusione vorrei fare in invito: visti i problemi e le polemiche destati da questo nuovo modello didattico, mi sembra necessario rinunciare ad applicarlo così com'è ai trienni di laurea che inizieranno l'anno prossimo. In particolare è emerso, come peraltro noi studenti ci attendevamo e non avevamo mancato di far notare, che è indispensabile rivedere i piani di studio, il numero degli esami e le modalità didattiche prime di introdurre regole amministrative che si presumono incentivanti ma per adesso appaiono più che altro punitive.