L'introduzione del test di ingresso serve a selezionare i migliori candidati per una facoltà ed evitare il sovraffollamento. I test di ingresso possono essere vincolanti, cioè se non fate il test non vi potete iscrivere a quella facoltà in nessun modo. Ogni facoltà ed ogni corso di laurea possono avere o meno il test di ingresso e questo può essere o no vincolante.
Il test di ingresso si tiene in una data unica su tutto il territorio nazionale, obbligandovi ad una scelta (in genere c'è una data per le facoltà umanistiche, una per le facoltà scientifiche e una per le facoltà giuridico/economiche). Per esempio, il test di medicina si tiene il giorno X in tutte le Facoltà di Medicina della penisola per cui non potete sostenerlo sia a Pavia che altrove. Se non lo passate, avete perso il vostro treno. (*Università private, guarda caso, possono farlo in altre date)
All'Università di Pavia ci sono:
- test selettivi, come quello per accedere a Psicologia, Medicina, Ingegneria Edile /Architettura, Fisioterapia,...cioè alle facoltà a numero chiuso.
- test orientativi, come quello per accedere a Ingegneria che non è una facoltà a numero chiuso
Quando?
Il test di ingresso si tiene a settembre e gli esiti vengono esposti su internet e nella bacheca di facoltà in tempo per potere iscriversi e fare richiesta dei benefici ISU.
Dove?
Il test di ingresso si tiene nelle aule della Facoltà. Controllare il sito dell'Università per date, orari ed aule.
Come?
Ci si iscrive esclusivamente online. Le iscrizioni si aprono con largo anticipo, circa a metà agosto. Le date sono note appena viene comunicata l'esistenza del test di ingresso e sono decise dal Ministero. L'iscrizione va suggellata il giorno del test presentando la ricevuta di versamento di una quota di iscrizione (tra i €20 e €30) che non verrà per nessun motivo rimborsata. Le ricevute sono raccolte dai docenti al vostro ingresso in aula, durante l'appello.
Quanto dura?
Circa due ore. C'è un tempo massimo per ciascuna sezione ( logica, comprensione verbale, etc...).
Cosa chiedono?
I test sono diversi a seconda dell'area a cui il corso di laurea prescelto appartiene. Gli ingegneri non hanno domande sulle cellule ma possono averne sugli atomi. Alcune parti sono in comune, come quella di logica e di comprensione di un testo complesso. Sui siti delle varie facoltà è solitamente reso disponibile qualche testo degli anni passati in modo da potervi esercitare a casa e comprendere il livello delle domande e gli argomenti. Esistono corsi di preparazione al test di ingresso organizzati dalle stesse università o da privati. Non ne ho fatto uso e non lo ritengo utile, però esiste la possibilità.
Quanto costano?
In genere i test di ingresso costano tra i €20 e i €30, ma i prezzi cambiano di anno in anno. Il costo del test non è rimborsabile, anche se non vi prendete parte.
Come prepararsi?
Non passate l'estate sui libri perchè la parte di test che riguarda le conoscenze è quasi quanta quella di abilità. Le domande di logica non si possono studiare a memoria e la comprensione del testo non si acquisisce in un mese. Se siete insicuri della vostra preparazione potete frequentare un corso di preparazione. Questa scelta è fatta soprattutto ai candidati di medicina ma personalmente non penso che passare un test "studiando" dia un risultato pulito sulle proprie chances in una facoltà.
Cosa succede se non passo il test?
Se il test è selettivo, verrà esposta una graduatoria. Se il vostro nominativo non è presente tra gli ammessi non potete fare niente. Se invece avete superato il test ma avete conseguito un punteggio tale per cui non rientrate in una posizione valida della graduatoria, potete sempre sperare in un ripescaggio. Magari qualcuno che si è piazzato meglio di voi si ritira. Non disperate e confidate nella buona sorte. Gli altri candidati sono giovani allo sbaraglio come voi e possono aver tentato test di diverse aree. Magari hanno fatto un giorno il test di psicologia e quello dopo il test di medicina; se li hanno passati entrambi, a questo punto devono scegliere una facoltà. Moltiplicate questo ragionamento per svariate decine di candidati e capirete che è possibile che si liberino molti posti!
Se il test non è selettivo e non c'è il numero chiuso potrete iscrivervi lo stesso ma avrete un debito formativo da colmare. Viene tenuto un corso di recupero gratuito e facoltativo a fine settembre che termina con una prova finale. Se questa avrà esito positivo allora il vostro debito è estinto. In caso contrario vi trovate a dover ottemperare un vincolo. Nel caso della facoltà di ingegneria, ai miei tempi consisteva nel dare come primo esame Geometria & Algebra oppure Analisi 1A. Quindi, niente di catastrofico.
Se il test è selettivo e non siete in una posizione utile della graduatoria, allora potrete iscrivervi ad un'altra facoltà simile alla vostra, ma senza numero chiuso, e ritentare il test l'anno successivo. In questo modo potrete cominciare a dare qualche esame che vi verrà riconosciuto anche quando finalmente riuscirete ad iscrivervi alla facoltà dei vostri sogni. Oppure potete cambiare idea e scegliere una facoltà ad accesso non programmato o ancora attendere un anno e riprovarci.
Sebbene molti riconoscano nel test di ingresso uno strumento che limita la libertà dello studente di fare la facoltà che vuole, esso ha anche alcuni pregi tra cui:
- evitare il sovraffollamento delle aule
- evitare gente parcheggiata in facoltà da anni non interessata alla laurea
- evitare un surplus di laureati di certi corsi di laurea (si riallaccia al discorso "mercato del lavoro e non centro ricreativo")
- evitare che uno studente non portato si rovini dai tre ai cinque anni cercando di studiare una materia a lui poco incline
Se non passate il test fatevi un esame di coscienza prima di decidere di aver chiuso con l'università. Volete assolutamente fare quella facoltà o siete disponibili a farne un'altra? Avete fallito il test per una carenza di preparazione oppure perché il giorno del test la sfortuna era dalla vostra? Pensateci bene e poi pensate alle alternative che vi si prospettano.
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Nella mia facoltà, ingegneria, il test era orientativo. Cioè serviva a rivelare la propria attitudine per l'oggetto di studio del corso di laurea. Mi sono piazzata 66esima su circa 600 candidati ma il mio livello di attitudine era scarso. Nonostante non avessi un 6 di matematica dal biennio del liceo scientifico non ho contratto il debito formativo né ho avuto problemi a dare analisi, geometria e algebra e così via. Se alle superiori eravate delle scarpe in una materia non fatevi condizionare. C'è sempre tempo per migliorare. |