CONCEPT DELL'ALLESTIMENTO

 

"Prospettivatizzare"

Dal prospettografo al modello digitale

 

Osservare attentamente il prospettografo come "lo strumento prospettico per eccellenza", descritto per la prima volta nella "Geometria" del Dürer insieme al vetro e alla griglia, ha contribuito a tradurre concettualmente tutti quei parametri che sono alla base della costruzione prospettica. "L'occhio" è un chiodo, "il raggio visivo" che è un filo, "il quadro" che è un piano descritto dall'intersezione di due fili all'interno di un telaio ( F. Camerota, 2001 ), lo sportello che traduce concettualmente l'espressività dell'allestimento "The Tool 2005".

Al centro dell'allestimento "il processo storico" che porta gradualmente verso l'automazione delle operazioni prospettiche e nell'uso dei prospettografi (impiegati anche in astronomia, nell'arte militare e nei rilevamenti topografici), si esemplificano assai bene l'integrazione tra geometria, ottica e strumentazione esatta, l'accordo tra ragionamenti astratti ed abilità pratica.

Il visitatore infine si ritroverà assorto tra rigide raffigurazioni prospettiche elaborate tramite supporti tradizionali ( il prospettografo) e modelli elettronici in cui esplorare oggetti in movimento e simulazioni di luci ed ombre, attraverso l'utilizzo dello strumento informatico.

 

SCHIZZI SCHEMA CONCETTUALE

 

PIANTA GENERALE

 

VISIONE PROSPETTICA DELL'ALLESTIMENTO "1"

 

PIANTA DELL'ALLESTIMENTO

 

SEZIONE A-A' / PROSPETTO ALLESTIMENTO

 

PROSPETTO DELLA VETRINA

 

 

REINTERPRETAZIONE DELL'ALLESTIMENTO "THE TOOL 2005" DERIVANTE DALLA LETTURA DEL LIBRO:

Bruce Lindsey
"Gehry Digitale. Resistenza materiale. Costruzione digitale"
(La rivoluzione Informatica)
Italia, 2002
Testo&Immagine (Universale di Architettura, n. 108)
prefazione di Antonino Saggio

 

"TRAVOLGENTI SUGGESTIONI"

di Andrea Stronati

Scoprire ed indagare l'architettura di Frank Owen Gehry ed il suo meraviglioso ed affascinante processo progettuale, dai suoi schizzi ai modelli degli edifici attraverso la "pratica fluida" descritta da Bruce Lindsey, ha suscitato in me nuove ed emozionanti "suggestioni" fornendo quell'insieme di dati, informazioni e risorse atte a trasformare tutte quelle cognizioni dello spazio architettonico che stagnavano nella mia mente e che erano la conseguenza del mio scetticismo nei confronti dello strumento informatico."Suggestione" quindi la parola chiave che ha reso possibile l'aggiornamento del mio paesaggio mentale.

Il significato della parola "suggestione" secondo Il dizionario della lingua italiana, di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, Le Monnier, Firenze, 1990. :

"un nuovo fenomeno psicologico per cui un convincimento, un'idea, un'aspirazione, si impongono alla coscienza per azione diretta o indiretta di un'altra personalità o comunque in virtù di una forza esterna a cui non si riesce ad opporre una resistenza valida".

Rivisitando quindi l'allestimento The Tool 2005 secondo quella "pratica fluida" di cui parla Bruce Lindsey, ho scoperto come l'idea progettuale di principio può tramutarsi in una nuova idea che ritengo essere più efficace dal punto di vista della sua espressività. Dallo spazio frontale, statico, lento, caratterizzato dalla grande parete vetrata come fosse il quadro di un prospettografo e dai pannelli disposti centralmente come piani intersecati dai raggi visuali e attraverso i quali esporre le raffigurazioni prospettiche prodotte con lo strumento tradizionale, passiamo come per magia (ed è qui la novità) nello spazio posteriore ove avviene una transizione espositiva, dalla procedura tradizionale a quella digitale, caratterizzato da una nuova spazialità, ondeggiante, vibrante e che inesorabilmente ci introduce nell'attuale epoca dell'informatica mediante la presentazione di sofisticati sistemi di digitalizzazione.

Uno spazio appunto che tende a fluidificare secondo il processo progettuale del grande architetto Frank Owen Gehry.

 

Andrea Stronati

 

 

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