Greg Jones

"String Theory"

Import ( 2004 )

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Recensione di R. Guarnieri

Greg non e'il nuovo Dio della chitarra, ma un volenteroso musicista che ha prodotto un cd dignitoso, con partiture tecniche interessanti. Le influenze ci riconducono ad axemen quali Steve Morse e Neil Zaza, per un lavoro interamente strumentale arrangiato anche con discreti risultati. Quello che non convince consiste nel fatto che " String Theory " non ha accellerazioni, con idee che sembrano incapsulate in un circolo vizioso.Un po'quello che accade per la stragrande maggioranza dei cd strumentali usciti dopo il 2000. Meno male che Jones dimostra, ogni tanto, di poter sviluppare dei soli interessanti, anche se qualche volta estrane all'atmosfera che si respira nei pezzi. L'altro tallone di Achille è rappresentato dall'assenza di una formazione ben definita, che costringe Greg ad affidarsi ad una batteria programmata ed a suonareegli stesso tutti gli altri strumenti. I brani sono comunque abbastanza divertenti, per un lavoro finale da non disdegnare del tutto. Per contatti www.gregjonesmusic.com