Il complesso
della Chiesa di San Domenico
Il
complesso di S. Domenico
rappresenta una delle più antiche costruzioni della
città, sorte in prossimità del perimetro del
centro
medievale a partire dalla seconda metà del XIII
secolo.
Sicuramente devastata, come gran parte del
centro
medievale dal terribile sisma del
1731, la Chiesa fu ricostruita - si pensa
a partire da al 1742 - secondo i motivi dominanti
dell'architettura settecentesca.
Alcuni storiografi ritengono che il suo cantiere restò aperto per molti
decenni se si pensa che i lavori delle decorazioni
interne durarono bel oltre gli inizi dell'Ottocento.
La storia comunque oggi ci restituisce uno dei più
interessanti
esempi di barocco di
committenza religiosa
della
città di Foggia, con una facciata a forma concava ed una gradinata incompleta nella parte superiore,
mentre la pianta ha una struttura ellittica.
Particolare
interesse artistico lo rivestono l'altare
maggiore, sempre di epoca barocca, le due preziose
sculture lignee del Crocifisso e di San Gioacchino e gli
affreschi risalenti alla fine dell'ottocento del pittore
locale Antonio La Piccirella.
La chiesa fu al centro di alcune
vicende politiche risorgimentali. Il 18 aprile 1848 vi
confluirono circa ottocento cittadini per eleggere
la propria rappresentanza alla Camera dei Deputati che,
secondo la Costituzione concessa da Ferdinando II dopo i
moti di Sicilia e Calabria, avrebbe dovuto affiancare la
Camera dei Pari. Annessa alla chiesa sorge un convento la
cui rilevanza storica è anch'essa degna di nota. In quella che
oggi è diventata la sede dell'Arcivescovado e che ospita
la Biblioteca Diocesana e l'Istituto di Scienze
Religiose, sin dalla seconda metà
del XIII secolo era appartenuta ai Padri Domenicani, i quali nel 1808 dovettero
abbandonare il convento per i noti editti
promulgati dal governatore napoleonico
Gioacchino Murat.
Da allora e fino alla fine della dominazione napoleonica, il Convento dovette
subire una sorta di "laicizzazione" in quanto
Murat ordinò di destinarlo
ad un utilizzo più profano: le sue strutture vennero
infatti adibite ad alloggi per gli Ufficiali del
Presidio militare.
Del complesso del Convento di S. Domenico
di pregevole interesse risulta il lungo porticato interno, le
settecentesche tele di scuola napoletana ed il
bozzetto di De Mura per
La moltiplicazione dei pani e dei
pesci che si trova in Cattedrale, tutte
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