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Tous les garçonnes et les filles
by Ottavia

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Capitolo 3: una lettera

 

La mattina dopo Sendoh si svegliò per primo. Inizialmente voleva svegliare anche Ayako, ma poi gli era mancato il coraggio.

Si soffermò a guardarla. Così, placidamente abbandonata tra le braccia di Morfeo sembrava …….diversa.

Pareva fragile, indifesa, bisognosa di protezione.

Eppure lui meglio degli altri avrebbe dovuto sapere che non era così.

Bastava guardare il metodo che usava per farsi ubbidire dai giocatori, lo aveva sempre trovato alquanto interessante. Non aveva mai pensato che si potesse usare un ventaglio come arma finché non l’aveva visto fare a lei.

Era strano, era quasi, come se la vedesse per la prima volta. Improvvisamente si rendeva conto di quanto fosse carina. Poteva capire perché Miyagi la corteggiasse con tanta perseveranza, nonostante i continui rifiuti.

Le sue labbra socchiuse sembravano così invitanti.

Chissà come sarebbe stato baciarla….

Avvicinò il suo viso a quello di lei

Se l’avesse fatto adesso probabilmente lei non se ne sarebbe nemmeno accorta, al massimo avrebbe pensato che era stato tutto un sogno.

Stava per baciarla, quando lei aprì gli occhi.

“Buongiorno “ - mormorò con la voce impastata dal sonno.

“Ciao bellissima, se ti alzi facciamo colazione”

“Uhm”- mormorò non ancora del tutto sveglia  “Devo essere un orrore, di sicuro mi sarà colato il mascara. Piuttosto, che ore sono?”

“Le nove”

“Le nove? Perché non mi hai svegliato, così faremo tardi a scuola.”

“No problem, oggi ci prendiamo un giorno di vacanza”

Mentre Ayako era in bagno a sistemarsi Akira rifletteva, come aveva fatto lei il giorno prima, sul proprio comportamento.

Che cosa gli era preso? Fino a qualche giorno prima era sicuro di amare Rukawa. Ora invece aveva quasi baciato Ayako..

Eppure era la sua migliore amica, colei a cui si era appoggiato, con cui si era confidato, a cui aveva accordato la propria fiducia, dopo la partenza di Kosh.

Era quasi una sorella.

Quella mattina però, gli era apparsa sotto una luce diversa.

D’accordo nell’adolescenza è normale sentirsi confusi, però passare nel giro di tre giorni da un ragazzo alla propria migliore amica, era un po’ troppo.

Pensare che aveva sempre disprezzato il tipo troietta/puttaniere che cambia ragazzo/a ogni settimana.

Forse aveva bisogno di qualche giorno per calmarsi, probabilmente era dovuto al mix di emozioni di quei giorni.

Aveva assolutamente bisogno di chiarirsi le idee.

Normalmente ne avrebbe parlato ad Ayako ma in questo caso era un’ipotesi da scartare, visto che era lai l’oggetto dei suoi dubbi.

Non poteva nemmeno parlagliene in termini generali, perché lei avrebbe finito per fargli confessare tutto.

L’unica altra persona con cui poteva confidarsi era Hiroaki. L’avrebbe chiamato dopo pranzo, a Barcellona, sarebbero state all’incirca le dieci di sera.

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Erano passate un paio di settimane da quel giorno.

Ayako aveva affrontato i suoi genitori e chiarito parte dei suoi dubbi.

Aveva compreso che loro non avevano avuto intenzione di ferirla, semplicemente si erano persuasi che tacere fosse la soluzione migliore per tutti. Quando era bambina non gliene avevano parlato aspettando che fosse un più grande. Quando poi l’età in cui avrebbe potuto comprendere era arrivata, avevano iniziato a rimandare.

Così il tempo era passato, i mesi erano diventati anni, alla fine, non trovando mai il momento giusto si erano auto-convinti che non dirle niente fosse la cosa più opportuna da fare.

Alla fine li aveva perdonati, anche se doveva ammettere di essere rimasta parecchio delusa da loro.

Tutta questa storia però aveva lasciato il segno. Le sue giornate le parevano tutte uguali, senza gioia.  Si sentiva sfiduciata e soprattutto, sola. Voleva anche lei qualcuno che le stesse accanto che le desse sicurezza.

 Voleva qualcuno che le mormorasse “Ti amo” all’orecchio.

Così stava pensando di mettersi con Ryota.

Dopotutto lui non faceva che dichiararle il suo amore, se si fosse messa con lui l’avrebbe reso felice. Quella sarebbe stata la soluzione perfetta.

Perché allora a lei non sembrava poi così perfetta?

Era inutile mentire a se stessa, sapeva benissimo chi era la persona che voleva accanto. Purtroppo non l’avrebbe mai potuto avere, così aveva scelto Ryo-chan.

Quella stessa sera, al telefono, ne parlò ad Akira.

“Sai Kira-Kun, credo proprio che mi metterò con Ryota “

“Ma lo ami?”

“Gli voglio molto bene, credo che potremmo essere felici insieme.”

“Si, ma lo ami?”

Ayako non gli rispose.

“Scusa devo andare, mi chiamano per la cena. Ci sentiamo domani.”

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 Akira si sentiva inquieto. Oramai da qualche tempo si era accorto di provare per lei qualcosa che andava oltre l’amicizia. Aveva deciso di aspettare una situazione più opportuna per parlargliene. Tuttavia non aveva calcolato che lei potesse prendere una simile decisione. Lui però non si arrendeva facilmente, non si sarebbe fatto portar via Aya in quel modo. Era sicuro che lei non amasse Miyagi, se così fosse stato lei gliene avrebbe certamente parlato.

Era tempo di passare all’azione.

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Ayako aprì la busta che aveva in mano.

Chissà cos’era.

Gliel’aveva data Akira quella mattina, quando l’aveva accompagnato in stazione (lui doveva partire per un ritiro con la squadra). Le aveva detto di leggerla dopo che fosse partito. Avrebbe voluto farlo subito dopo essere tornata a casa.

Purtroppo però aveva avuto un sacco di cose da fare e così aveva dovuto aspettare fino a quel momento.

Iniziò a leggere.

Ciao, Aya.

Immagino che ti starai chiedendo cosa significhi tutto questo e se continui a leggere lo scoprirai.

Una volta mi hai detto che non ero un vigliacco, lasciami dire che non è così.

È facile essere coraggiosi quando non si ha niente da perdere, quando invece rischi di rimetterci tutto, amore e amicizia, è diverso..

Qualcuno ha detto che da una grande amicizia può nascere un grande amore, ma se va male perdi tutto. Io sono d’accordo per questo fin’ora ho tenuto per me quello che provavo, ma ora le cose sono diverse.

Non lascerò sfuggire la mia opportunità una seconda volta.

Se ricordi bene, già una volta ti dissi che mi piacevi, tu però pensavi che io scherzassi. Come darti torto, chi crederebbe mai ad una dichiarazione fatta con una bustina di zucchero? “

Ayako sorrise, ricordava bene quell’episodio. Era successo in uno dei loro numerosi incontri del sabato sera. Avevano deciso di provare un nuovo bar tanto per non andare sempre al Solito Posto.

Lui aveva preso una torta di mele e lei una cioccolata. Aveva regalato una delle bustine di zucchero ad Akira, che le collezionava. Lui aveva iniziato una delirante conversazione con lo zucchero e ad un certo punto aveva detto:

- Bel Sit ti presento Ayako, una ragazza per cui ho una gran cotta -

Sul momento non aveva saputo cosa dire, ma poi aveva pensato che fosse uno dei suoi soliti scherzi.

“ Quel giorno non ho avuto il coraggio di dirti che ero serio, ma non ripeterò lo stesso sbaglio. Non posso lasciarti commettere il più grande errore della tua vita, senza fare nulla. Io so che tu non ami Ryota e se ti metterai con lui nonostante questo, finirai con il rendere infelici tutti: te stessa, Ryota e anche me.

Ti lascio questi due giorni per riflettere, al mio ritorno mi darai una risposta. Naturalmente se io mi sbaglio e tu ami Ryota con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e più della tua stessa vita, io mi farò da parte.

Ma dovrai dirmelo guardandomi negli occhi..

In ogni caso la cosa più importante per me è la tua amicizia e quindi se tu non ricambi i miei sentimenti, faremo finta che tutto questo non sia mai accaduto

So che avrei dovuto dirti tutto questo a voce, ma non ci sono riuscito.

Ci vediamo mercoledì.

Con amore Akira. “

 

Ayako si lasciò cadere sul letto.

Non aveva bisogno di rifletterci, sapeva benissimo che risposta dare ad Akira.

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Quei due giorni sembrarono non passare più.

Furono giorni di attesa e di ansia per entrambi ma infine terminarono.

Ayako andò a prendere Akira in stazione, sarebbe stata una sorpresa per lui trovarla lì.

Avevano previsto di vedersi solo nel pomeriggio, dato che a quell’ora lei avrebbe dovuto essere a scuola. Lei però non poteva aspettare un secondo di più, figuriamoci attendere tutta la mattina.

Per che cosa poi, per sentire delle lezioni di cui non avrebbe comunque seguito nulla? Quando Akira scese dal treno la vide immediatamente.

Si congedò in fretta dai suoi compagni e la raggiunse.

“Ciao Aya, l’hai letta vero?  disse indicando la busta che stringeva in mano.

Lei annuì.

“Dobbiamo parlare”  gli disse.

“Si, ma non qui. Ti va se andiamo sulla spiaggia?”

“ok”

Durante il tragitto nessuno dei due parlò.

Una volta arrivati, si sedettero vicino alla riva..

Ayako prese un profondo respiro e poi gli disse.

“Sai Aki-chan avevi ragione. Io non amo Ryota, mi sentivo sola perché credevo che il mio fosse un amore a senso unico. Ero un po’ invidiosa di tutti quei ragazzi che sono felici perché hanno la persona che amano accanto a loro e poi mi sentivo un po’ in colpa nei confronti di Ryo-chan. Così ho pensato di risolvere tutto mettendomi con lui. In realtà se l’avessi fatto avrei solo peggiorato le cose.”

“Dunque qual è la tua risposta?”  le chiese speranzoso.

“La mia risposta è sì, anch’io ti amo “

Akira sorrise.

“Sai Aya c’è una cosa che voglio fare da tanto con te. “

“Cosa? “

“Questo “  disse prima di chiuderle le labbra con un bacio.

Parecchio tempo dopo si decisero a tornare a casa.

(sapete com’è quando ci si prende gusto è un po’ difficile smettere….N.D. Ottavia)

Ad un certo punto Ayako chiese

“Quand’è che l’ hai capito?

“Che cosa? “

“Che ti piacevo.”

“Ci ho pensato la prima volta, quel giorno che sei rimasta a dormire da me. La mattina dopo, mentre ti guardavo dormire, stavo per baciarti.”

“Perché non l’hai fatto ?”

“Perché ti sei svegliata proprio in quel momento. Da allora ho cominciato a pensare che forse provavo per te qualcosa più dell’amicizia. Ho passato ore al telefono con Hiro-kun ad analizzare i miei sentimenti, non volevo rischiare di sbagliarmi un’altra volta. Quando i miei vedranno la prossima bolletta mi toccherà trovarmi un lavoro part-time per ripagarli..

Il resto già lo sai, quando mi hai detto che volevi metterti con Miyagi, ho capito che ti amavo e non volevo perderti. E tu quando l’hai capito?”

“Non molto prima di te. Quando mi hai detto che Rukawa ti aveva respinto, mi sono sentita sollevata. Da lì ho iniziato a chiedermi se quello che provavo per te era solo amicizia o se non era qualcosa di più.”

“Siamo stati sciocchi, abbiamo perso un sacco di tempo. Tempo che ho tutta l’intenzione di recuperare.”  disse prima di ricominciare a baciarla.

Era passato un mese e le cose tra Ayako e Akira non potevano andare meglio.

“Sai Aya credo proprio che tra poco ci sarà una nuova coppia nella tua squadra”

“Chi?”

“Rukawa e Hanamichi, sai li ho visti come si guardano.”

“Ma se non fanno che litigare! “

“Chi disprezza compra mia cara, osservali meglio la prossima volta e vedrai che mi darai ragione”

“A proposito di coppie, mi sento terribilmente in colpa verso Ryota, per farmi perdonare farò qualsiasi cosa mi chiederà.”

qualsiasi cosa ?”  disse Sendoh alzando un sopraciglio. 

“Entro certi limiti naturalmente!”

“Non credo sarà necessario “

“Perché, scusa?”

“Guarda là  disse indicando una panchina non molto distante. - ”Quello seduto in dolce compagnia, mi sembra proprio Miyagi”

“Ma guarda te, fino ieri non faceva che sbandierare ai quattro venti il suo amore per me, e oggi lo trovo a baciare un’altra!”

“Perché ti secca tanto?”

“Ma scusa è passato solo un mese e il periodo di lutto?”

“Ma tu non sei mica morta!”

“Lo so ma è poco lusinghiero per il mio orgoglio, essere rimpiazzata in un solo mese. Bah, prima Ru e Hana, poi Ryota che si trova una ragazza, dove andrà a finire il mondo?”  disse Ayako guardando il cielo.

Fine

 

Ok, lo so il finale fa un po’ schifo ma non mi veniva niente di meglio. Il resto credo sia accettabile. Bene ora ritorno al mio libro di economia aziendale, anche se credo che quel benedetto capitolo 8 non mi entrerà mai in mente.
mailto:
emeraude@inwind.it

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