WARNING: tutto ciò è stato scritto in un momento di evidente squilibrio mentale…. L’analista lo dice sempre che non dovrei scrivere ma io lo faccio lo stesso!!

Argh… speravo venisse un po’ meglio…

NOTE: Questa è la prima vera ff yaoi che scrivo e per ora è la più lunga !

Fatemi sapere ciò che vi è sembrata nel complesso…

C’è anche un pezzo di songfic… pensate che inizialmente la ff era stata ideata dopo aver ascoltato questa canzone. S’intitola It is what it is (ecco spiegato il titolo!) e vi ho scritto anche la traduzione. E’ di Elisa e se potete ascoltatela!

GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI FINO A QUI… E RITENETEVI FORTUNATI AD ESSERE SOPRAVVISSUTI!

DISCLAIMERS:Ehm…Rukawa non è mio e nemmeno Hanamichi, per vostra fortuna me li hanno solo prestati. Per l’ultima volta in questa ff…

It is what it is 10

This love

****

Pov di Rukawa

College S. Bernardino

Lo sto cercando da una ventina di minuti e non lo trovo da nessuna parte.

E se se ne fosse andato?

Non può essere…mi rifiuto di crederlo!

Non può essersene andato per uno stupido equivoco…

NON PUO’ !

Comincio a correre, la stanchezza dell’allenamento improvvisamente lontana.

Corro ma non so dove andare.

Poi penso al campo di basket.

Ma certo!

Come può non essermi venuto in mente prima!

L’unico posto in cui lui potrebbe essersi rifugiato in un campus che non conosce.

Dubito che si sia rifugiato nella palestra: c’ero io fino a mezz’ora fa.

Rimane solo il campetto all’aperto.

Così simile a quello in cui giocavo spesso a Kanagawa.

Dovunque c’è un canestro lì mi sento a casa, non ci sono differenze.

Nessuna differenza.

Arrivo trafelato e vedo qualcuno che sta giocando attraverso le fronde della siepe e la rete arrugginita.

Un tuffo al cuore.

Mi avvicino ed entro.

Ma non è lui che sta giocando.

E’ Kevin.

Una delle persone che non avrei mai voluto incontrare in un momento come questo.

Si è fermato e si passa una mano tra i corti capelli biondi che splendono al sole ancora più lucenti.

"Cerchi qualcuno Kaede?" mi chiede sprezzante con uno strano sorriso in viso.

"Hn." Annuisco io cercando di riprendere fiato.

Lui si avvicina lentamente lasciando cadere il pallone che rotola lontano.

Avvicina il volto al mio ma io lo giro dall’altra parte con uno scatto fulmineo.

L’ultima volta mi ha fregato ed è riuscito a baciarmi, ma io sono Kaede Rukawa e non concedo certo bis.

Provo ribrezzo al solo pensiero.

E non ho nemmeno potuto pestarlo, dato che mi avrebbero immediatamente espulso. Lui è uno di quegli odiosi figli di papà, con un fratellone molto in vista e la possibilità di fare di tutto senza venire mai punito.

Ma non si arrende al mio netto rifiuto stavolta.

Avvicina la sua lurida bocca al mio orecchio " Non affannarti a cercare il tuo ragazzo. Se n’è andato prima." Sussurra sfiorando la mia pelle con le labbra.

Ma come fa a sapere che era Hanamichi che stavo cercando?

Volto piano la testa e mi ritrovo faccia a faccia con lui.

Sorrido maliziosamente e faccio aderire di più il mio corpo al suo.

"E tu come fai a saperlo?" mormoro allora cercando di addolcire il più possibile il tono della mia voce, mentre avvicino ulteriormente il mio viso al suo.

"Beh, l’ho incontrato prima." Mi dice lui con il volto arrossato per l’eccitazione.

Piano faccio scivolare una mano sui capezzoli coperti dalla maglietta. Kevin ansima.

"Non stavo cercando lui. Stavo cercando te." Dico dolcemente mentre continuo a toccarlo.

Sento la sua mano sul mio sedere che si muove cercando di farmi avvicinare.

Comincio a baciargli la linea del mento.

"Lo sapevo che non ti meritava. L’ho capito subito. Ne ho avuto la conferma quando ha creduto a ciò che gli ho raccontato su te e Matt. Dovevi vedere che faccia!" dice cominciando a ridere.

"Già. Che idiota." Concordo io massaggiandogli la schiena.

Chiude gli occhi.

Peccato, non può vedere il mio sorriso.

Forse capirebbe, se lo vedesse.

Una mano sfiora le sue cosce e lui divarica le gambe per farmi approfondire il contatto.

Perfetto.

Gli tiro una ginocchiata proprio lì in mezzo con tutto la forza che riesco a metterci.

Lui cerca di sostenersi a me urlando di dolore, ma io lo allontano con uno spintone.

Mi guarda mentre se ne sta piegato in ginocchio con le mani tra le gambe e il volto contratto.

IL mio sorriso si allarga.

"Spero di averti castrato lurido bastardo." gli dico allora.

Lui mi guarda cercando di dire qualcosa.

La voce che gli esce non è davvero molto virile.

"L – la pagherai." Sibila al mio indirizzo "Farò in modo che ti espellano."

Non lo ascolto nemmeno.

Mi giro e me ne vado senza voltarmi.

Non mi importa se dovrò lasciare il college.

Se non potrò giocare nell’ NBA.

Se non mi fossi vendicato credo che sarei morto per la rabbia repressa.

Non mi sarei mai più potuto guardare allo specchio.

L’ho sospettato subito che centrava lui.

Ora quel lurido bastardo si ricorderà sicuramente di me.

Per sempre.

Spero che suo padre abbia i soldi per pagargli una plastica o qualcosa di simile: non credo sia rimasto molto là sotto.

Sospiro.

E ora devo assolutamente trovare quel numero di telefono.

Chissà dove l’avrò messo…

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Pov di Hanako

Casa di Hanako

DRIIIIIN…

DRIIIIIN…

"Hanakooooo il telefonooooo! Rispondi!" la voce impastata di papà mi impone di alzarmi a rispondere.

D'altronde ho capito che stanotte di dormire non se ne parla proprio.

Oramai sono sveglia.

Ovviamente sarà di nuovo Hanamichi…

Ma quel pazzo come mai ha deciso di tornare così presto?

Mi ha detto solo <Senti Hanako, chiamo da un telefono pubblico, non posso stare molto. Quel biglietto lo posso utilizzare quando voglio, vero? Non ho il tempo di prenotare, speriamo di trovare un posto! Sì, torno domani a Narita. Ci sentiamo, ciao.> e poi ha riattaccato.

Per fortuna non sapendo quanti giorni si sarebbe fermato avevamo acquistato un biglietto che era possibile usare un giorno qualsiasi.

Alzo la cornetta preparandomi psicologicamente a rispondere ad altre domande quando sento una voce diversa da quella che mi aspettavo.

"Pronto" dice una voce profonda.

"Pronto. Chi parla?" chiedo io allora.

"Sono Kaede Rukawa. Sto cercando Hanako"

"Sono io. Dimmi pure."

"Sai per caso quando partirà Hanamichi?" chiede allora con voce speranzosa.

"Sì, arriva domani a Narita. Ma scusa, non vi siete visti?"

La cosa mi sembra davvero strana. Hanamichi era andato là solo per questo e torna dopo nemmeno un giorno senza aver visto Kaede? Non ci sto capendo niente.

"No. Grazie. Arrivederci." Dice allora frettoloso e riattacca.

Io rimango qualche secondo interdetta con la cornetta attaccata alll’orecchio che mi regala una monotono "Tuuuu tuuut….".

Ma sono tutti impazziti stanotte?

Ok. Tanto vale staccare il telefono e cercare di dormire, perché a questo punto pensarci non servirà proprio a niente.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Pov di Rukawa

Aeroporto di Los Angeles

Questo aeroporto è enorme.

Il cancello di imbarco è il numero 7, o almeno così mi hanno detto per telefono.

Spero proprio sia il volo giusto. D'altronde è l’unico volo del pomeriggio per Narita oggi, e a meno che Hanamichi non abbia deciso di partire con quello della sera deve essere questo.

Mi faccio strada fra la gente senza nemmeno fermarmi a chiedere scusa se spintono qualcuno o faccio cadere qualche valigia.

Hanno appena chiamato il volo ed è questione di minuti, anzi di secondi.

Devo correre più veloce.

Finalmente mi appare davanti il cancello 7.

Una fila interminabile di uomini d’affari in giacca e cravatta e relative accompagnatrici staziona lì fuori in attesa di consegnare le carte d’imbarco alle due hostess davanti all’entrata.

Mi guardo in giro.

Non lo vedo, accidenti.

Giro su me stesso cercando di individuare i suoi capelli rossi.

Poi, ad un tratto, li scorgo.

Proprio davanti a una delle due impiegate dell’aeroporto.

Sta mostrando il biglietto e facendo pesare il bagaglio a mano.

Rimango un attimo imbambolato a fissarlo.

Poi, quando vedo che sta varcando quella soglia mi metto a correre ignorando quella fila ordinata di insignificanti esseri eleganti ed inamidati.

"Hanamichi!" urlo tutto il fiato che mi rimane.

Lui lentamente si gira.

Io mi avvicino alla porta, senza riuscire ad oltrepassarla per colpa delle due assistenti di volo che mi bloccano il passaggio, senza però riuscire a proferire parola.

"E’ tutto un equivoco! Lascia che ti spieghi!" cerco di guadagnare tempo, di far in modo che torni sui suoi passi, che stracci quel biglietto e che mi baci come fanno nei film.

Ma questo non è un film.

E lui non ripensa alla sua decisione, non corre da me.

Una lacrima gli scivola su una guancia.

Dio, quanto gliela vorrei asciugare con una carezza.

Poi le sue labbra si schiudono.

Ma non è un sorriso.

"Spero che sarai felice senza di me. Addio." Mi dice prima di correre via.

Mi sento crollare.

Sento che tutto mi sta cadendo addosso.

Improvvisamente attorno a me c’è silenzio.

Le assistenti di volo mi guardano come se fossi pazzo.

Cerco di sorridere loro ma mi viene solo da piangere.

Cerco di reagire, non è il momento di lasciarsi andare questo. Ci sarà tempo dopo.

Mi scuso e mi volto ripercorrendo quella strada a ritroso.

Chiudo gli occhi e sospiro.

"Non ti lascerò allontanare, Hanamichi. TU DEVI CONTINUARE A FAR PARTE DELLA MIA VITA." Mormoro fra me e me.

Tutto questo è peggio di un incubo. Uno di quegli incubi in cui le cose accadono e tu non riesci a fare niente.

Non sono riuscito a fare niente e ora se ne sta andando.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Pov di Rukawa

College S. Bernardino

I’m packing my stuff crying ‘cause he’s gone

I’m not gonna see any of you there

(Sto facendo le valigie, sto piangendo perché se n’è andato.

Non vedrò nessuno di voi là.)

Perché te ne sei andato senza ascoltarmi?

Senza darmi una possibilità?

Me ne sto andando da questo posto che non sopporto più di vedere.

Da quelle persone che mi fanno ribrezzo e che ti hanno procurato solo sofferenza. Che CI hanno procurato solo sofferenza.

Da quelle persone che non voglio più vedere.

Da quelle persone che non meritano la mia rabbia e il mio dolore.

Sarebbe troppo semplice.

Ho salutato Matt per sempre, ho detto addio a questi luoghi e ora sto preparando le valigie.

Solo.

E piango le sole lacrime che mi permetto di piangere.

Non ce ne saranno altre.

Brucia solitaria la mia sofferenza, come un cero nero acceso in una chiesa.

E tu mi hai lasciato solo senza voltarti indietro.

I’m gonna go far, I have to be faster

Maybe I’ll get there before the pain.

(Andrò lontano, devo essere più veloce.

Forse arriverò prima del dolore.)

Ora andrò lontano, nel luogo in cui tutto è cominciato.

Se deve finire è là che finirà.

Non in uno squallido aeroporto di una città corrotta.

Devo essere veloce, forse arriverò prima che questo dolore mi schiacci definitivamente.

Mi crederai, vero?

Ti prego, Dio, fa che lui mi creda.

Won’t leave anything

Won’t take anything

Only a story to tell one day

(Non lascio niente. Non prendo niente.

Solo una storia che racconterò un giorno.)

Non voglio nulla di questo posto, mi basterà il ricordo.

Non lascio niente. Non prendo niente.

Non ho nulla da prendere.

Non ho nulla da lasciare.

Qualche amico e un sogno.

Ma tu sei più importate.

E raccoglierò quel che resta di questa storia e tornerò da te.

Forse un giorno la racconterò e qualcuno ci riderà sopra.

Ma allora perché io non riesco nemmeno a smettere di piangere?

It can’t be too hard I keep telling myself

While the ground’s missing What’s coming after?

(Non può essere così difficile, dico a me stesso mentre mi manca la terra sotto i piedi. Cosa succederà dopo?)

"Non può essere così difficile" dico a me stesso.

In fondo noi ci amiamo.

Ci siamo promessi fiducia.

Un ridicolo equivoco non potrà certo distruggere ciò che c’è stato.

Non lo può distruggere.

Eppure perché una parte di me non ci crede?

Forse perché prima mi è mancata la terra sotto ai piedi.

Perché il mondo mi è sembrato un posto terribile fatto di menzogna.

Cosa succederà adesso?

It is what it is, I just need to see you

And hold you, and cry with you

And be with you

(E’ ciò che è. Ho solo bisogno di vederti e di stringerti

e di piangere con te e stare con te)

Non posso cambiare ciò che è stato.

E’ ciò che è .

Perché non posso fare altro che sperare.

Sperare che tu non mi volti ancora le spalle.

Che tu non scappi via di nuovo.

Ed ho bisogno di vederti, di stringerti, di non farti andare via di nuovo.

Ho bisogno di te, di stare con te e di piangere per la felicità di un amore ritrovato, non per l’amarezza di un amore perduto.

I was afraid of too many things

But dying to prove I was strong enough

To make my own way, to make it myself

To keep my head up, be the one who helps

(Avevo paura di troppe cosa, ma morivo dalla voglia di provare che ero forte abbastanza. Per fare la mai strada, e farla da solo. Tenere la testa alta e essere quello che viene in aiuto.)

E ora mi pento di essere venuto qui.

Di aver tentato di fuggire dalle mie paure inseguendo il mio sogno.

Di questo sogno non mi rimane nulla e non ho più neanche te.

Eppure volevo dimostrare a tutti e a me stesso che ce la potevo fare, che ero capace di far avverare i sogni impossibili di quando avevo 16 anni. Che potevo fare la mia strada senza l’aiuto di nessuno, di tenere la testa alta e non piegarmi al destino. Volevo essere indipendente.

E credevo di esserci riuscito.

Però ora mia accorgo di non esserlo mai stato.

Ho sempre dipeso da te, solo non me ne rendevo conto perché sapevo che tu eri là ad aspettarmi.

Davo tutto per scontato.

E pensavo che nulla sarebbe mai cambiato.

But it’s got my crying, it’s got me crawling

I’m so grateful ‘cause it’s got me knowing

(ma mi ha fatto piangere. Mi ha fatto strisciare. Gli sono così grato perché mi ha fatto capire.)

Mi sbagliavo.

E ora piango per questo.

E sono costretto a piegarmi al destino.

A tornare sulle mie decisioni.

In fondo non mi ha aiutato la mia forza.

E nemmeno il mio talento.

Il mio cuore non ha saputo sopportare uno scontro a cui non era preparato.

E’ stato come sfidare un campione di basket senza allenamento.

Ho perso. E brucia.

Ma ora lo so.

So cosa significa per me. Ho capito l’importanza delle cose.

L’importanza di tutto questo. E del mio sentimento per lui.

It beats with my heart the love that we made,

Shiones through my eyes

It’s out of the maze.

(E batte nel mio cuore l’amore che abbiamo fatto.

Brilla attraverso i miei occhi.

E’ fuori dal labirinto.)

E il ricordo del tuo corpo caldo sul mio.

Il ricordo delle tue dolci parole e di quei dolci silenzi.

Sembra che il mio cuore scandisca i ricordi.

Tutto per farmi apparire tutto ancora più chiaro.

Tutto è chiaro come può esserlo solo quando un uomo osserva il mondo attraverso una cortina di lacrime.

Ora ho capito. Tornerò da te.

**********************************

le frasi fra <> sono i ricordi del passato.

Pov di Rukawa

Prefettura di Kanagawa, palestra del liceo Shohoku.

Rieccomi, a Kanagawa.

E provo nostalgia davanti alla mia vecchia scuola.

Davanti al mio passato.

E lui è qui.

Sono sicuro.

Non è a casa sua, deve essere qui per forza.

Varco il cancello e mi avvicino alla palestra.

Sulla porta c’è una ragazza dai lunghi capelli neri.

Mi guarda e sussulta.

Poi, si avvicina a me con aria arrabbiata.

"Non so cosa tu abbia fatto al sempai, ma vedi di rimediare, intesi?" mi dice incrociando le braccia davanti al petto con fare minaccioso.

"Ci proverò." Dico io ed entro in palestra.

Hanamichi è davanti al canestro con gli occhi chiusi.

Comincia a correre e si prepara a saltare, tutti i muscoli del corpo pronti a rispondere al suo comando, con la scioltezza di un animale selvatico.

Come se non avesse mai fatto altro che saltare verso quel canestro.

E mi ritorna alla mente quella scena, il giorno prima della partenza.

Quella sera dopo l’allenamento quando ho voluto capire se lui averbbe potuto essere il mio unico e reale avversario.

Se io e lui eravamo davvero rivali inseparabili o se la distanza ci avrebbe allontanati.

Un modo come un altro per tornare da lui.

Una scusa più plausibile di molte altre per quei sentimenti che mi ostinavo a nascondere.

E come quel giorno prendo la rincorsa e salto e gli tolgo la palla di mano.

E’ come se stessi recitando un copione per la seconda volta.

Una sensazione di dejà -vu.

< Che vuoi volpino?>

"Che ci fai qui Rukawa?"

<Un one on one contro di te>

"Devo parlarti."

<Hai capito finalmente che valgo più di te, vero?>

"Non voglio ascoltarti. Puoi tornartene al tuo stupido college dal tuo amante."

<No, voglio solo capire se ne vale la pena.>

"Io amo solo te. E non ero io quello che hai visto. E tutto ciò che ti hanno detto sono solo menzogne. Io non ti tradirei mai."

< Vale la pena cosa?>

"Come posso crederti?"

<Il primo che arriva a venti vince.>

"Non posso darti nessuna prova se non il fatto che ora sono qui. E non tornerò in America. Io ti amo, Hanamichi. E se anche tu ami come dici dovresti credermi."

Hanamichi mi guarda come incerto sul da farsi.

Io allora tolgo dalla tasca la catenina che gli avevo regalato prima di partire.

Gliela tendo.

La prenderà o mi volterà ancora le spalle?

Aspetto.

Poi, ad un tratto alza gli occhi.

Mi fissa con quei suoi occhi scuri, quegli occhi carichi di promesse.

Allunga la mano e io lascio cadere il ciondolo sul suo palmo aperto.

Lui la stringe e si avvicina.

E mi bacia.

E io lo bacio.

Questo è il miglior lieto fine che mi potevo aspettare.

 

**********

Pov di Hanamichi

Ti credo, Kaede.

Ti credo perché sento che il mio amore ha più importanza di quanto possano aver visto i miei occhi sentito le mie orecchie.

E alla fine sei tu che sei venuto da me.

Tutto qui è iniziato. Tutto qui avrà un nuovo inizio.

No, una fine mai.

Mai.

E ti bacio.

E mi baci.

Questo è il miglior lieto fine che mi potevo aspettare.

Questo amore

Così violento

Così fragile

Così tenero

Così disperato

Questo amore

Bello come il giorno

Cattivo come il tempo quando il tempo è cattivo

Questo amore così vero

Questo amore così bello

Così felice

Così gioioso

Così irrisorio

Tremante di paura come un bambino quando è buio

Così sicuro di sé

Come un uomo tranquillo nel cuore della notte

Questo amore che faceva paura

Agli altri

E li faceva parlare e impallidire

Questo amore tenuto d’occhio

Perché noi lo tenevamo d’occhio

Braccato, ferito, fatto fuori, negato, cancellato

Perché noi l’abbiamo braccato, ferito, fatto fuori, negato, cancellato

Quest’amore tutto intero

Così vivo ancora

E baciato dal sole

E’ il mio amore

E’ il tuo amore

E’ quel che è stato

Questa cosa sempre nuova

Vera come una pianta

Tremante come un uccello

Calda e viva come l’estate

Sia che tu e io possiamo

Andare e venire possiamo

Dimenticare

E poi riaddormentarci

Svegliarci, soffrire, invecchiare

Addormentarci ancora

Sognarci nella morte

Ringiovanire

E svegli sorridere, ridere

Il nostro amore non si muove

Testardo come un mulo

Vivo come il desiderio

Crudele come la memoria

Stupido come i rimpianti

Tenero come il ricordo

Saldo come il marmo

Bello come il giorno

Fragile come un bambino

Ci guarda sorridendo

Ci parla senza dire

E io l’ascolto tremando

E grido

Grido per te

Grido per me

Ti supplico

Per me, per te, per tutti quelli che si amano

E che si sono amati

Oh si gli grido

Per te, per me, per tutti gli altri

Che non conosco

Resta dove sei

Non andartene via

Resta dov’eri un tempo

Resta dove sei

Non muoverti

Non te ne andare

Noi che siamo amati noi

T’abbiamo

Dimenticato

Tu non dimenticarci

Non avevamo che te sulla terra

Non lasciarci morire assiderati

Lontano, sempre più lontano

Dove tu vuoi

Dacci un segno di vita

Più tardi, più tardi, di notte

Nella foresta del ricordo

Sorgi improvviso

Tendici la mano

Portaci in salvo.

 

****

OWARI

****

H: *_______*

Hanamichi: Ma cos’ha? Tu lo sai Ru?

Ru: Non capisco… E’ così da quando ho detto "Spero di averti castrato lurido bastardo!"

H: ohhhhhh! Rukawaaaaa!!! Quando fai così sei un tale figoooooo..... *_____*

Hanamichi: ehi! Giù le zampe!! >____<

Ru: E’ pazza… E poi in questa ff mi hai fatto troppo OOC! Non sei coerente!

H: scusa ma ti prometto che rimedio la prossima ff! Ma questa scena è troppo bella! E tu sei così figooooooooooo…

Hanamichi: E’ partita totalmente!

H: *_______* sbav

Hanamichi: servono misure drastiche (prende dall’armadio una foto di Fukuda, Hikegami e Akagi e Uozumi senza veli e la mostra ad Hanako)

H: ARGHHHHHHHHHHH!!!! Che schifoooooooo!!!!!

Ru: Proprio drastiche…

Hanamichi: a mali estremi… e poi deve darci i soldi.

H: Quali soldi? Non sapevate di lavorare gratis?

Ru & Hana: Come GRATIS????

H: i vostri stipendi sono stati devoluti al P.A.F. ovvero il Potere Assoluto alle Ffwriters di cui io sono CASUALMENTE co- presidentessa.

Ru & Hana: CASUALMENTE, eh? >___<

H: DUBITATE FORSE DI ME? U_____U

Ru & Hana: Infatti.

H: Personaggi di poca fede. Quasi quasi il lieto fine in H&H non lo metto…

Ru & Hana: NOOOOOOOOOOO

H: e allora avanti con lo striscione.

Ru & Hana srotolano uno striscione fatto a mano dall’ autrice.

E indovinate cosa ci sta scritto…

[ FINE ] ovviamente!!!!

Slam

Indice delle fanfic