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Dell’inferno il paradiso

By Koibito 8

Pairing: Hana-Ru e Sen-Kosh

Disclaimer: Kaede ed Hanamichi sono miei, solo miei, esclusivamente miei. Sendoh e Koshino sono invece della mia cara amica Akira14, soprattutto Hiroaki, di cui è innamorata, anche se dal suo pseudonimo non si direbbe. Ed è soprattutto a lei che questa fic è dedicata, con i miei più grandi auguri di BUON NATALE!!!!!!

E naturalmente è dedicata anche a tutte coloro che la leggeranno. AUGURI a tutte/i e perdonatemi per il tremendo ritardo, non sto a cercare scuse, che tanto si sa cosa si dice delle scuse. Non lo sapete? Beh! Le scuse sono come il buco del culo: tutti ne hanno una. (Mi associo, visto ilritardo con cui la metto online... n.d.Stella)

Rating: BOH! Che ne so, c’è un po’ di tutto, soprattutto amore…. e lemon …

************

Kanagawa, 24 dicembre

L’aria era molto fredda e stava nevicando, gli abitanti della città di Kanagawa camminavano con passo spedito per le vie della città; in una danza senza fine alla ricerca degli ultimi acquisti di natale.

-Accidenti- pensò Akira Sendoh se va avanti così domani mattina saremo sommersi dalla neve-

Ma in fondo non era poi una gran brutta cosa,  natale non è natale senza neve, e se anche ne fossero venuti giù otto metri non aveva importanza, si sarebbe <sacrificato> e sarebbe rimasto sotto le coperte del suo lettone con il suo amato Hiro-kun.

-Hiro-kun- quel pensiero lo scosse, non era ancora riuscito a trovare un regalo adatto per il suo ragazzo, e ormai non gli rimaneva molto tempo. Non voleva regalargli il solito cd, od il solito maglione o qualunque altro di quei regali, senza alcun dubbio utili, ma impersonali.

Voleva qualcosa di speciale, qualcosa che facesse capire al suo Hiro-kun quanto la sua presenza nella sua vita fosse importante. Per questo motivo, nonostante fossero solo le dieci del mattino, era già in giro per le strade. Camminava da parecchio, e non aveva ancora trovato nulla che facesse al caso suo.

Si ritrovò, senza sapere bene come, davanti al cancello del Liceo Shohoku, e si stupì non poco nel vederlo aperto. Tutte le scuole erano chiuse per le vacanze natalizie, avevano forse approfittato di questa pausa per fare dei lavori di ristrutturazione?

-Naah! Impossibile, chi mai farebbe dei lavori del genere con questo tempo?- vinto dalla curiosità decise di entrare per dare un’occhiata.

Nessuno in giro.

Neanche un anima.

Spostò il suo sguardo verso la palestra e si stupì nel notare le luci accese.

-Ma non si staranno allenando anche oggi che è la vigilia di natale?- si domandò

Entrando in palestra, però, la trovò deserta. Nessuno si stava allenando. Strano. Che avessero dimenticato le luci accese? Fece per andarsene, quando un grido, proveniente dagli spogliatoi, attirò la sua attenzione.

Vi si diresse senza stare a pensarci troppo, aprì la porta e …. Shock.

Non riusciva a crederci, non riusciva a credere che le immagini che i suoi occhi trasmettevano al suo cervello corrispondessero a verità.

Sakuragi e Rukawa stavano facendo l’amore.

E fin qui niente di strano.

Almeno per lui.

I due piccioncini stavano insieme da quasi un anno, più precisamente dal capodanno precedente, che era anche il giorno del compleanno del suo amico/rivale Rukawa.

Negli ultimi loro incontri, sia dentro che fuori dal campo, aveva notato che l’armonia tra i due <compagni> era notevolmente aumentata, che il motivo fosse proprio quello che adesso vedeva con i suoi occhi?

Da non credersi, se glielo avessero chiesto avrebbe scommesso tutto quello che aveva dicendo: no, mai, impossibile. Invece ….

Rukawa …..

Rukawa il duro, freddo, impassibile ed inespressivo amico/rivale che aveva imparato a conoscere e con cui, in fondo, aveva condiviso gioie e dolori stava facendo l’amore con il suo ragazzo, ma non era lui a stare sopra, non era lui l’elemento attivo della coppia, bensì Hanamichi!

-Questo proprio non me lo aspettavo- si disse Sendoh e a quanto pare sembra che gli piaccia parecchio-.

Gli venne in mente un discorso che avevano fatto circa tredici mesi prima in una caffetteria.

Flashback

Erano seduti davanti a due tazze di cioccolata calda, Sendoh parlava senza tregua di quanto fosse innamorato di Koshino e di come quest’ultimo invece non lo cagasse neanche di striscio, almeno in quel senso.

La volpe si limitava ad ascoltare, rigirando il cucchiaino nella sua tazza, finchè non aveva sbottato

“Come puoi essere sicuro che lui non sia interessato a te? Siete sempre insieme, si vede che benissimo che non è infastidito dalla tua compagnia. E comunque, se anche non fosse omosessuale, continueresti ad averlo come amico, ed insieme a lui tantissime altre persone. Guarda me invece! Io …. Io non ho nessuno, e da quando ho capito di essermi innamorato di lui, la mia vita è diventata un vero inferno! Un buio e dolorosissimo inferno che solo lui potrebbe trasformare in paradiso!”

“LUI? Lui chi? Di chi stai parlando?”

“Meglio se non te lo dico, o mi tormenterai a vita con le tue prese in giro!”

“Ti tormenterò in ogni caso, fino a che non mi dirai di chi si tratta. Dai! Dimmelo, su forza Rukawa dimmi chi è! Dimmelo, dimmelo….”

“Che spacca marroni che sei! Ma un pacchettino di cazzi tuoi non te lo puoi fare?”

“Nononononono, non posso. Dimmi chi è”

“Sakuragi”

“Uh? Chi? Che cosa hai detto?”

“Sa ku ra gi”

“Hahahahahaha …non …haha …. posso …hihi … crederci ….. Non potevi scegliere elemento peggiore. Quello ti odia lo sai? Eh l’amore è proprio cieco”

“Grazie Sendoh! Sono davvero commosso per il tuo sostegno morale.”

“Scusa Rukawa, non volevo. Perdonami.”

“Fa niente, del resto hai detto la verità”

“Già, io comunque non sono messo meglio di te. Beh! Tutto sommato potremmo metterci insieme noi due, sarebbe un modo di consolarsi non trovi?”

“Assolutamente no! Non sarebbe la soluzione adeguata al nostro problema.”

“Tu credi? Fare del sesso con un individuo in carne ed ossa e sempre meglio che con un compagno immaginario, anche se quello dei tuoi sogni. Ed è anche meglio che farsi le seghe da solo!”

“Che finezza! Prima di iscriverti al Ryonan hai studiato ad Oxford non è vero?”

“No no, non ci sono mai stato”

“Idiota, tutto il gel che ti metti in testa per fissare quei tuoi capelli assurdi deve essere penetrato nel tuo cranio ed ha infettato il poco cervello che hai!”

“Che!”

“Noi due in coppia non potremmo mai funzionare, neanche se lo volessimo.”

“Dici?”

“Certo, noi due siamo entrambi attivi; e non riusciremmo mai ad arrivare ad un compromesso.  Anche perché io non ho nessuna intenzione di farmelo mettere nel culo!”

Con quest’ultima frase Rukawa si era alzato ed aveva lasciato il locale.

-Mmm, e poi chi sarebbe quello che ha studiato ad Oxford?- si chiese Sendoh

Poi, non sapeva neanche lui come, ma circa un mese dopo, durante la festa di capodanno,  e di compleanno a sorpresa per Rukawa, organizzata dal Liceo Shohoku, Sendoh era riuscito ad accalappiare il cuore  dell’oggetto dei suoi desideri; e Rukawa lo aveva seguito a ruota dichiarandosi ad Hanamichi.

fine flashback

Ed era proprio per questo che ancora non riusciva a credere ai suoi occhi. Rukawa era carponi sul pavimento dello spogliatoio, gemeva ed ansimava sotto le spinte del suo compagno, totalmente perso nelle sensazioni che lo avvolgevano.

Solo una cosa nella sua mente: non voleva che finisse.

Ne voleva ancora.

“Non fermarti Hanamichi, non fermarti ti prego” e mentre continuava a ripetere queste parole i suoi fianchi si spingevano indietro per incontrare le spinte del suo ragazzo.

Hanamichi non si risparmiava, si spingeva dentro Kaede con tutta la passione di cui era capace. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sua adorata volpe.

E mentre il suo membro duro ed eccitato si spingeva nella tenera carne del suo hitoshi, la sua mano destra si prendeva cura della virilità del suo compagno, seguendo un ritmo diverso, meno sostenuto ma più veloce; che avrebbe fatto entrare Kaede in quel paradiso a cui tanto agognava.

Rukawa intanto succhiava le dita della sua mano sinistra, continuava a gemere, la testa piegata all’indietro, completamente perso nel piacere che lo sopraffaceva.

“Più …. forte ..Hana. Ancora .. più forte”

Hanamichi lo accontentò, e solo dopo poche altre spinte sentì il membro di Kaede nella sua mano scuotersi e liberarsi.

L’urlo di Kaede mentre veniva, così soddisfatto e così forte da rimbombare nell’intero edificio, lo eccitò al punto tale da farlo venire immediatamente dopo dentro il suo compagno.

Rimasero ancora un po’ sdraiati sul pavimento, si tenevano stretti, godendo ancora delle senzazioni che si erano donati. Finchè Rukawa non parlò.

“Hana, lo facciamo di nuovo?”

Hanamichi lo guardò sorridendo, un sorriso pieno di affetto che Sendoh non gli aveva mai visto, ed esclamò

“Lussurioso volpino in calore, non sei stanco?”

Rukawa lo fissò in volto con un’ espressione di adorazione. “Di te? Mai. Di fare l’amore con te? Assolutamente no, mi piace troppo e..”

Hanamichi gli chiuse le labbra con le proprie, e dopo essersi staccato gli disse

“Non immagini quanto mi piacerebbe, ma devo andare adesso o farò tardi al lavoro”

“Non ci andare, resta ancora qui a fare l’amore con me”

“Non posso Kaede. Quei soldi mi servono.”

“E si può sapere per cosa ti servono? Non ci manca nulla”

“Errore kitsune!” gli disse il rosso mentre si rivestiva

“Sotto il tuo albero di natale c’è un enorme regalo che tu hai comprato per me, ma non c’è ancora il mio di regalo. Ecco a cosa mi servono i soldi, con la paga di oggi potrò finalmente andare a ritirare quello che ho ordinato per te. Contento? Volevo che fosse una sorpresa, ma più di tutto, non voglio vedere quell’espressione ansiosa nei tuoi occhi. Pensavi forse che stessi tramando qualcosa alle tue spalle?”

Hanamichi avrebbe dovuto sentirsi offeso per la mancanza di fiducia del suo compagno, ma non poteva. Sapeva che la sua volpe era terrorizzata dall’idea di essere abbandonata. Sapeva che Kaede lo amava forse più di lui.

“Hn, Do’hao non è forse così? Anche se in senso lato.” Ma la gioia che provava nel cuore era incontenibile, il suo Hana-kun lavorava da due mesi e solo per poter racimolare i soldi per il suo regalo di natale.

Non avrebbe potuto sperare in un regalo più bello: l’amore incondizionato di Hanamichi.

“Ora vado Kitsune, sono già in ritardo” gli disse Hanamichi chinandosi a baciarlo; “E cerca di rivestirti in fretta o ti prenderai un accidente” poi uscì di corsa dallo spogliatoio come la tormenta di neve che soffiava fuori dell’edificio.

Sendoh aveva fatto appena in tempo a scansarsi e nascondersi dietro la porta prima di venire travolto dal Tornado - Sakuragi.

Si riavvicinò e fece capolino sulla porta dello spogliatoio.

“Pensi di restare nudo lì per terra ancora per molto?”

La voce di Sendoh fece trasalire Rukawa che tornò con i pensieri sul mondo terreno. Inutile chiedere all’altro ragazzo da quanto tempo fosse lì,  pensava, dal tono di Sendoh era facile intuire che si era goduto gran parte di …. Si sentì infastidito per tanta indiscrezione. Il fatto che ogni tanto si frequentavano,  uscendo in quattro, non giustificava questa intromissione nella vita privata sua e di Hanamichi.

“Ti serve qualcosa?” gli chiese Rukawa.

“Di preciso no. Ero in giro alla ricerca di un regalo per Hiro-kun e mi sono ritrovato qui davanti. Ho visto il cancello aperto e sono entrato…. non credo sia il caso che continui non credi?” gli rispose Sendoh  con un tono tra il curioso ed il malizioso.

“Hn, e perché sei ancora qui?”

“Vorrei fare quattro chiacchiere con te. Puoi dedicarmi una mezzo’ora?”

“D’accordo, ma non un minuto di più. Ho altre cose da fare.”

Dopo circa mezz’ora erano seduti nella solita caffetteria davanti alla solita tazza di cioccolata.

“Allora?” chiese Rukawa “Che cosa vuoi?”

“Senti, non voglio farmi gli affari vostri..” iniziò Sendoh

“Allora non farlo” taglio corto Rukawa.

“Non è mia intenzione, ma vedi non riesco proprio a capire. Dopo il discorso che mi hai fatto più di un anno fa sul fatto che non avevi nessuna intenzione di essere passivo…. E poi quello che ho visto prima”

“Non c’è niente da capire. Sai bene qual è il sentimento che lega me ed Hanamichi; pensavo che fosse lo stesso per te e Koshino.”

“Quello che provo per Hiro-kun non è in discussione, farei di tutto per renderlo felice.”

“Di tutto tranne donargli te stesso, non puoi certo definirlo un amore incondizionato.”

“Forse hai ragione tu, ma vedi io non credo che riuscirei a farlo.”

“Anche io la pensavo come te, fino a qualche settimana fa non pensavo di poter fare una cosa del genere.”

“Cosa ti ha fatto cambiare idea?” gli chiese ancora Sendoh

“Hanamichi. Lui non ha chiesto niente, e sapevo che era felice anche così.

Ma mi sono ritrovato a chiedermi cosa avrei fatto se mi avesse lasciato; ed ho avuto paura. Mi sentivo il cuore schiacciato sotto una pressa. La mia vita prima era un inferno, ricordi? Ma Hanamichi ha fatto di quell’inferno il paradiso. Volevo e dovevo ricambiarlo in qualche modo.” Finì di raccontare Rukawa.

“Non avrei mai pensato di sentirti dire queste parole. Ma ne ho capito perfettamente il significato. Ti ringrazio, Kaede. Sono in debito con te.”

“No Akira, siamo pari. Tu mi hai aiutato nel basket tempo fa. E mi hai aiutato dandomi il coraggio di dichiararmi ad Hanamichi. Non mi devi nulla.”

“Vado adesso. Buon Natale Kaede e fai gli auguri anche ad  Hanamichi”.

“Non mancherò e Buon Natale anche a voi”.

 

Kanagawa 25 dicembre, mezzanotte.

“Buon Natale Kaede, ti amo” abbracciando Rukawa e posandogli una scatola sulle gambe

“Buon Natale a te Hana-kun, anche io ti amo”

“Apri il mio regalo, sono sicuro che ti piacerà.”

Rukawa obbedì, iniziando a scartare il suo pacco. Tolse il coperchio della scatola e ne tirò fuori un’uniforme da basket. Ma non un’uniforme qualsiasi, era dei Chigago Bull e la maglietta aveva impresso sulla schiena il nome di Michael Jordan. Sul fondo della scatola c’era una fotografia con dedica del giocatore.

*A Kaede, perché un giorno possa avere una maglia come questa con impresso il suo nome. M.Jordan”

Rukawa era (come sempre NdK8) senza parole. Alzò gli occhi e guardò Hanamichi.

“Hana-kun, ma come …”

“Vuoi sapere come ho fatto Kitsune? Semplice, negli USA alcuni mesi prima di natale, i giocatori di molte squadre mettono all’asta le loro uniformi. Non solo quelli del basket ma anche i giocatori di baseball, football, hockey.  Il ricavato va in beneficenza. Ho comprato il tuo regalo all’asta su internet. Mia madre mi ha prestato i soldi per pagarlo quando è arrivato; soldi che le ho restituito oggi con l’ultima paga che ho preso. Ti piace?”

“Moltissimo, ma non avresti dovuto Do’hao. Non mi merito tanto. Tutto quello che volevo per natale sei tu.”

“Invece si che lo meriti Kitsune. E come vedi anche il tuo desiderio è stato realizzato, ma mi vuoi solo per natale?”

“Idiota Hana-kun, certo che no.”

“Baka Kitsune, idiota a chi?”

“A te, Do’hao”

Rukawa saltò addosso ad  Hanamichi e lo abbracciò con tutta la forza che aveva prima di staccarsi un po’ per baciare il suo amante.

“Ohi Kitsune, dov’è il mio regalo?”

“Sotto l’albero, dove si mettono tutti i regali di natale”

Hanamichi si alzò dal divano staccandosi da Rukawa e si avviò verso l’albero lì vicino.

“È questo?” chiese prendendo un pacchetto

“No, quello è per tua madre, il tuo è quello più piccolo”

Hanamichi prese il suo pacchetto e tornò sul divano per scartarlo. Una volta aperta la piccola scatola, il rossino ne tirò fuori una catenina d’oro ed un ciondolo, con raffigurate una volpe ed una scimmia abbracciate. Dietro la medaglia un’incisione: *ad Hana-kun per aver fatto dell’inferno il paradiso. Con amore Kaede*

“È bellissima Kitsune, grazie.”

“Sono felice che ti piaccia. Ma c’è ancora un altro regalo per te”.

“Davvero? E cosa?” com’era bello Hana-kun con quell’espressione fanciullesca sul viso

“Sempre sotto l’albero, quello grande” gli rispose Rukawa con un cenno della testa

 “Ma non potevi dirmelo prima Kitsune? L’avrei preso prima insieme all’altro”

“Si certo, ma io mi sarei perso il secondo spettacolo del tuo bel culo che si piega”

“Sei proprio una lussuriosa Kitsune in calore!”

Hanamichi si alzò di nuovo per prendere l’altro regalo, questa vi trovò all’interno due accappatoi, uno rosso ed uno blu.

“Kaede perché due?” chiese

“Perché uno è mio Hana-kun. Cosa ne dici se li proviamo subito?”

“Vuoi farti il bagno adesso Kitsune?” chiese Hanamichi con una certa malizia

“Non proprio, ma ho certe fantasie da provare nella vasca da bagno, che ne dici?”

Hanamichi gli rispose prendendogli la mano per trascinarlo nella camera di Rukawa al piano superiore.

 

Sempre Kanakawa, sempre 25 dicembre, sempre mezzanotte.

“Buon Natale Hiro-kun”

“Buon Natale Akira”

I due cestisti del Ryonan erano già a letto. Sendoh non aveva pagato la rata del riscaldamento e la casa era al freddo.

“Io davvero non capisco come hai fatto a dimenticare di pagare il riscaldamento Akira, tutte le scadenze sono scritte sulla lavagnetta in cucina, proprio per evitare che succeda!”

Sendoh abbracciava stretto Koshino per evitare che sentisse freddo.

“Ecco vedi Hiro-kun, non è che ho dimenticato di pagarla la bolletta, è che ho tenuto quei soldi per comprare il tuo regalo di natale. Ma non devi preoccuparti, tra un paio di giorni i miei genitori mi manderanno il solito mensile e pagherò tutto. Non lo avresti nemmeno saputo se tua madre non si fosse ammalata. I tuoi genitori sarebbero partiti per la loro crociera ai Caraibi e noi avremmo passato la serata a casa tua.”  Sendoh aveva detto tutto con estrema naturalezza, senza cenni di rimpianto o accuse.

Koshino lo guardò con gli occhi spalancati che a poco a poco si riempivano di lacrime.

“A.. Akira da…. da quanti giorni sei al freddo?” gli chiese tremando.

“Più o meno venti giorni. Ma perché tremi Hiro-kun hai ancora freddo? Aspetta prendo un’altra coperta.” Fece per alzarsi ma Koshino lo trattenne.

“Non ho freddo, è solo che non mi aspettavo un simile gesto da parte tua. Sono davvero commosso Akira. È la più grande prova d’amore che potevi dimostrarmi.”

“Ma Hiro-kun! Io non ho mai negato di amarti, ti ho sempre detto quello che provo per te. Perché ti stupisci tanto?”

“Forse perché sono sempre il solito algido e scorbutico Hiroaki Koshino, ma ti amo davvero tanto Akira”

“E io amo te Hiro-kun. E non me ne frega proprio niente se sei algido, scorbutico o qualsiasi altra cosa. Non ti cambierei con nessun altro.

Ora cosa ne dici di aprire il tuo regalo?” Sendoh tirò fuori da sotto il letto due pacchetti e ne porse uno a Koshino chiedendo:

“Questo è mio?”

“Si certo, aprilo coraggio” gli rispose Koshino.

I due ragazzi aprirono i regali insieme, Koshino trovò nel suo pacco un maglione a dolcevita blu scuro firmato Versace mentre Sendoh l’ultimo modello tra i cellulari della Motorola.

“Hiro-kun ti piace il maglione?”

“E’ bellissimo Akira e a te piace il cellulare?”

“Si, ma non ne capisco il significato; voglio dire: non ho mai avuto un cellulare, oh ma è per questo che me lo hai regalato?”

“A dire la verità ti ho comprato un cellulare per tenerti d’occhio”

“Scusa? Che cosa significa!”

“Beh! Prendi ad esempio quando vai a pescare: stai via delle ore e ti dimentichi di qualsiasi altra cosa; e ci sono state delle volte in cui mi sono chiesto se fossi veramente a pescare, così ho pensato a quel regalo; prova a dimenticarlo a casa quando esci senza di me e te la farò pagare cara!”

“M….ma.. ma Hiro-kun ti ho forse mai dato motivo di dubitare di me?” Sendoh si sentiva offeso e forse anche un tantino incazzato.

“No Akira, non mi hai mai dato motivo di dubitare, e non è di te che non mi fido. Ma di tutte le altre persone che ti girano intorno.”

“Quali persone? Di chi parli?”

“Akira non prendermi per il culo! Parlo dello stuolo di ragazzine che ti vengono dietro a scuola, e non solo le ragazzine, per non parlare di un certo nostro compagno di squadra”.

“Davvero? Non ci ho mai fatto caso, o meglio me ne sono accorto ma non me ne frega proprio niente.”

“Ne sei sicuro? Proprio sicuro?”

“Certo Hiro-kun, ma senti …. Chi sarebbe il nostro compagno di squadra?”

“E perché lo vuoi sapere se non te ne frega niente?”

“Perché sono curioso, me lo dici? Dai dimmelo, dimmelo”

“Smettila di farmi il solletico Akira, te lo dico. È Fukuda”

“Chiiiii Fukuda? Oh santo cielo, ma Fukuda è più brutto dei debiti!”

“E se invece fosse stato bello?”

“Non avrebbe avuto comunque importanza. Nessun altro ragazzo al mondo sarà mai meglio di te. Ed ora, se non ti dispiace passiamo ad altro”

“Altro cosa?”

“Questo” così dicendo si chinò a baciarlo, leccandogli prima le labbra, poi succhiandole, stuzzicandole finchè non sentì il suo compagno gemere, e solo allora lasciò che la sua lingua entrasse nella bocca del suo amato, per una lenta ed avvolgente esplorazione. Le sue mani nel frattempo vagavano lungo il corpo eccitato di Koshino, fino alla sua erezione già dura.

Non indugiò molto sul torace del compagno, si diresse direttamente verso la sua erezione pulsante. Iniziò con delle carezze lente ed accurate, per poi abbassarsi del tutto per baciare la punta del pene di Koshino, per leccarla ed infine prenderlo completamente in bocca con la stessa voracità di un lupo a digiuno da settimane.

“Kuso” Koshino gemette forte, Akira di solito non si comportava così.

Si chiese quali fossero le vere intenzioni del suo compagno, che nel frattempo stringeva sempre di più le sue labbra intorno alla sua durezza, muovendosi su e giu. Il respiro di Koshino aumentava sempre più, aveva come l’impressione di impazzire, gli mancava l’aria. Si alzò sui gomiti, e la vista della bocca di Akira che lo prendeva gli fece venire voglia di spingersi ancora di più verso quel paradisiaco calore. Ma le mani di Akira bloccavano saldamente i suoi fianchi contro il materasso. Il senso di frustrazione che provò in quell’istante lo fece urlare.

E poi fu anche peggio.

Nel sentirlo urlare, Akira aveva lasciato la sua erezione per guardarlo in viso. Koshino si sentì come abbandonato. Ma durò poco, dopo una veloce ma attenta occhiata, Sendoh tornò a prendersi cura di lui, e dal sorriso sulle sue labbra l’espressione sul viso del suo amante doveva essergli proprio piaciuta. Accolse di nuovo l’erezione di Koshino nella sua bocca, muovendosi più veloce di prima, quest’ultimo afferrò i capelli di Sendoh spingendosi più in profondità, gemendo.

Koshino sentiva il suo piacere crescere a dismisura, da un lato voleva venire prima possibile, per porre fine a quella incredibile, ma anche piacevole tortura; dall’altro avrebbe voluto che tutto durasse il più a lungo possibile, e continuare a sentire quell’onda di piacere crescere ancora e ancora.

Ma sapeva non avrebbe resistito ancora per molto, non riusciva più a tenere gli occhi aperti, tanto era il piacere che provava, non riusciva più neanche a sentire i suoi gemiti, che sapeva di emettere come a voler implorare Akira di non smettere. Fino a che non si lasciò travolgere da quella spirale e venne sciogliendosi nella bocca del suo amante.

Non sapeva quanto tempo fosse passato,  stava ancora godendo delle ultime scie di piacere che lo avevano pervaso. Akira lo teneva stretto, cullandolo nel suo abbraccio e sussurrando parole a lui ancora incomprensibili.

“Hiro-kun? Hiro-kun sei ancora vivo?” la voce di Akira era soffice e vellutata come un petalo di rosa, almeno così gli sembrava.

“Ti è piaciuto il mio bacio Hiro-kun?”

“Akira? Ma cosa dici? Non vorrai mica farmi credere che quello era un bacio?

“Mmm tecnicamente lo era, non credi hitoshi? Ed era anche un anticipo al tuo vero regalo di natale”

Koshino cominciava a riprendersi ma non riusciva a capire il significato di ciò che Sendoh cercava di dirgli.

“Quale regalo? Me lo hai già dato ricordi?”

“No Hiro-kun, quell’insignificante maglione non è il tuo varo regalo di natale”

“E qual è allora, il mio vero regale di natale?” Koshino iniziava ad agitarsi, di solito riusciva a comprendere al volo le intenzioni di Akira ma stavolta …. era diverso.

E lui odiava sentirsi spaesato ed all’oscuro di qualcosa, soprattutto se quel qualcosa aveva a che fare con il suo ragazzo.

“Sono io il tuo regalo Hiro-kun, questa notte puoi disporre di me come preferisci”

“E questo che diavolo significa Akira?”

“Significa che puoi rivoltarmi come un calzino, o spaccarmi in quattro come una melanzana o fare qualsiasi altra cosa tu voglia, come ho fatto io centinaia di volte con te; questa notte esaudirò ogni tuo desiderio senza ribellarmi”

“Perché? Perché vuoi fare una cosa del genere? Perché proprio adesso? Cos’è sei preso dall’atmosfera natalizia ed hai deciso di essere più buono?” chiese un sospettoso Koshino

“Hiro-kun io sono sempre buono, e se ho deciso di lasciartelo fare, cioè .. se ho deciso di donarmi a te è perché ti amo, e non penso ci sia modo migliore di questo per dimostrartelo.”

“Guarda che lo so che mi ami, non hai bisogno di fare tutto questo per dimostrarmelo.”

“Davvero Hiro-kun? Ne sei sicuro?”

 “So di non essere socievole come te; di non saper sorridere come sai fare te, che  mi comporto sempre in modo scorbutico e distaccato e non ti dico mai quello che in realtà provo …. ma io ti amo Akira. E niente, niente potrai mai cambiare questo fatto.”

“Con questo vuoi forse dire che non mi vuoi Hiro-kun? Che non vuoi essere tu, per una volta, l’elemento attivo della nostra coppia?”

“Voglio eccome Akira! Ma sappi che non sarà solo per questa volta….”

“H …. Hiro-kun?”

“Ssshhh! Hai dimenticato la prima regola Akira? Rilassati, andrà tutto bene.”

“…… aahh e che non ci sono abituato Hiro-kun. Lo sai che è la prima volta per me, cerca…. Cerca di fare piano ok?”

“Stai tranquillo Akira, sarò molto gentile….. questa volta..”

Koshino iniziò a stimolare la minuscola apertura di Sendoh, cercando di allargarla prima con le dita, che aveva precedentemente introdotto nella bocca del compagno. Sendoh si agitava sotto di lui, per il momento non sembrava gioire troppo della situazione, ma gli avrebbe presto fatto cambiare idea.

Akira non era mai stato passivo, non poteva sapere quali sensazioni si potevano provare anche stando sotto, doveva fargliele scoprire tutte, una ad una. E lui doveva fare lo stesso, doveva immedesimarsi nella parte del <giocatore attivo>. Sentiva Akira rilassarsi sotto di lui, si stava abituando alla presenza delle sue dita dentro di lui, stava iniziando a familiarizzare con tutte quelle sensazioni nuove.

Tra poco sarebbe stato pronto per qualcosa di più.

Tra poco avrebbe pregato per qualcosa di più.

Ma non voleva darglielo subito, la parte più sadica di lui voleva che pregasse per quel qualcosa. Ma la sua parte buona, per quanto piccola (forse), gli diceva che non era giusto: è natale, bisogna essere più buoni.  E poi Akira non lo aveva mai ridotto a pregare, gli aveva sempre dato tutto subito.

Forse per via del suo lato hentai, o forse, più semplicemente,  perché lo amava davvero come diceva. Smise con le elucubrazioni e tornò con i piedi per terra (no, con i piedi sul letto…). Akira aveva smesso di lamentarsi, l’espressione sul suo viso dimostrava a chiare lettere che cominciava a godere per quello che il suo compagno gli stava facendo.

Koshino iniziò a muovere le sue dita più velocemente e più in profondità, aprendo ancora un po’ l’apertura del compagno che si mosse per incontrare le sue spinte. E immediatamente dopo averne trovano il  punto più sensibile, Koshino estrasse le dita dalla carne del compagno, strappandogli un gemito di disappunto.

“Il ritornello sta per cambiare Akira, ma la musica sarà sempre la stessa, sei pronto?”

“Si, si Hiro-Kun sono pronto ti prego non ….”

“Ssshhh non mi pregare Akira, non è necessario” (alla fine i buoni propositi hanno avuto il sopravvento NdK8).

Koshino portò le sue mani sulle natiche di Sendoh aprendogliele delicatamente, ed iniziando a spingersi dentro di lui. Il ragazzo più alto teneva gli occhi chiusi, il membro duro del compagno non aveva le stesse dimensioni delle sue dita, ma sapeva che a poco a poco si sarebbe abituato a quell’intrusione; ma per il momento il dolore era superiore al piacere e si diceva: *ma perché cazzo ho dato retta a quella volpe polare*

“Va tutto bene Akira?” gli chiese Koshino

“Ad essere sinceri Hiro-kun stavo meglio prima, quando il mio culo era ancora vergine!”

“Tra poco cambierai idea, fidati di me”

Koshino lo baciò sulle labbra, cercando di distrarlo, una mano che gli stuzzicava un capezzolo e l’altra che scendeva a massaggiargli l’erezione. Quando sentì Akira rilassarsi si spinse completamente dentro di lui, lasciando che i suoi testicoli sbattessero contro quelli del compagno.

“AAAHHHH KAMI SAMA!” urlò Sendoh

“Qualcosa non va hitoshi?” gli chiese Koshino, sapeva che non poteva avergli fatto male.

“No, fallo di nuovo Hiro-Kun, fallo di nuovo….. “

Koshino non se lo fece ripetere di nuovo, iniziò a pompare dentro il compagno sempre più forte, sempre più in fretta, senza dimenticare di fare lo stesso con l’erezione di Akira, che urlava sotto di lui in preda alla passione più sfrenata e nel frattempo si diceva: *DIO! La volpe polare aveva proprio ragione, e per quasi un anno ho lasciato che fosse solo Hiro-kun a godere di tutto questo, non ho mai provato niente di simile, mi sembra di impazzire*

Koshino non si sentiva meglio di lui, il calore che sentiva dentro il corpo di Akira, il suo anello di carne stretto intorno alla sua erezione…. Non avrebbe resistito ancora a lungo, ma doveva pensare ad Akira, così spinse ancora più forte sulla sua erezione finchè non lo senti tremare e sciogliersi tra le sue dita, per poi seguirlo subito dopo ed infine crollare esausto sopra di lui.

Dopo circa mezz’ora erano ancora nella stessa posizione. Con un grande sforzo Koshino si tirò fuori dal compagno e baciandogli prima la fronte e poi una guancia chiese: “Va tutto bene Akira?”

“Akira? Mi chiamo così? È questo il mio nome?” chiese un Sendoh ancora sconvolto per il piacere provato.

“Stupido! Il fatto che sei in vena di scherzare sta forse ad indicare che ti è piaciuto?”

“Da morire Hiro-kun! Mi è piaciuto da morire.”

“Allora ….. me lo farai rifare!”

“Tutte le volte che vuoi hitoshi, adesso però vorrei dormire un po’ “

“Certo. Ah Akira?”

“Cosa”

“Buon Natale Akira”

“Buon Natale Hiroaki”

***************

Bene, finalmente ho finito. Fatemi sapere cosa ne pensate. mailto koibito8@jumpy.it

Hanamichi: Koichan?

K8: cosa c’è Nami-kun

Hanamichi: che ne diresti di correggere i disclaimer?

K8: perché?

Kaede: come perché! Perché non  siamo tuoi!

Akira ed Hiroaki: e noi non siamo di Akira14

K8: COME NO!

Tutti e 4: NO NON LO SIAMO (almeno non fisicamente, ma con il pensiero…. Forse)

K8: ok, i personaggi non sono miei e neanche di Akira14, bensì di Inoue-sensei. Contenti adesso?

Tutti e 4: SI.

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