(Da "Il Vangelo non dice così", di Roberto Nisbet, Torino, Editrice Claudiana, 1987/1982)

Il culto della Madonna

"Il titolo di "mediatrice" non venne che molto tardi in uso nei documenti della Chiesa; fu raramente adoperato; è difficile ad essere esattamente interpretato; sembra in contraddizione con il testo biblico che chiama Cristo il solo mediatore".
 

Cardinale Paul Emile Léger (1).

 

1. Che nome ha dato la Chiesa cattolica romana  alla madre di Gesù?
Maria viene chiamata  "Madonna", parola latina (mea domina) che significa  "mia signora" e che non sì trova neppure una volta nelle Sacre Scritture.

2. È vero che la madre di Gesù è presentata come oggetto di culto?
Certamente. La Chiesa cattolica romana insegna che dobbiamo invocare Maria chiamandola regina, madre di misericordia, vita, dolcezza, speranza nostra, mia santissima Regina, luce dell'anima, mia avvocata, speranza mia, mia protezione, mio rifugio, mia consolazione e felicità.
Ecco una delle tante preghiere di adorazione e consacrazione che vengono insegnate al popolo. Non c'è che da sostituire il nome di Maria perché essa possa essere rivolta, esattamente com'è, a Dio o a Gesù Cristo: "Cuore Immacolato di Maria, che in cambio del Vostro amore per noi riceveste tante offese. io vi offro e consacro in perpetuo tutto me stesso, per corrispondere nel miglior modo alla vostra tenerezza materna, per riparare le ingiurie di cui siete oggetto da parte di tanti figli ingrati... Degnatevi di accettare quest'umile, ma sincera offerta. La mia anima, il mio corpo, la mia vita sono vostri; e giacché interamente vi appartengono, custoditemi e difendetemi come cosa tutta vostra" (2).

3. Ma il culto non deve essere reso soltanto a Dio?
Infatti questo è l'ordine tassativo della Parola di Dio. Il culto, per sua stessa definizione, significa adorazione, e deve essere reso solo al Creatore: "Adora il Signore Iddio tuo, E A LUI SOLO RENDI IL CULTO"  (Matteo 4:10). Il culto della creatura umana è sempre idolatria, e la madre di Gesù è una creatura umana. Inoltre, quando si invoca Maria chiamandola "vita, speranza e avvocata", si dimostra una evidente mancanza di fede in Gesù Cristo. La Bibbia dice che  se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto (I Giovanni 2:1), mentre, in contrasto con questa inequivocabile dichiarazione, si insegna che abbiamo un avocato principale (Gesù Cristo) e altri secondari (Madonna e santi).

4. E allora come cercano di giustificare il grande peccato di tributare culto a delle creature?
Come al solito, si fanno delle sottili distinzioni. Dicono che si deve adorare (culto di "latria" soltanto Iddio, ma si possono anche venerare, pregare e invocare gli angeli e i santi (culto di "dulia").
Quanto alla Madonna - dice il regnante pontefice, "è dovuto un culto speciale, eccezionale". Un culto di "iperdulia", dice il catechismo. Questo termine esprime qualche cosa che va al di là della comune misura. Perciò noi non potremo mai soddisfare pienamente al nostro dovere di venerazione verso Maria, perché il suo diritto a tali onori va al di là dei nostri limiti e delle nostre possibilità (3).

5. Per quali motivi questa dottrina va respinta?
Affermiamo che questa distinzione di vari gradi di culto è del tutto arbitraria. Non solo in base alla Bibbia, ma anche da un semplice punto di vista del buon senso, non è possibile fare distinzioni nell'adorazione. Quando ci Si inginocchia davanti a qualcuno, lo si prega, lo si invoca, ci si confida in lui per la propria eterna salvezza, lo si porta in processione religiosa, lo si innalza sugli altari, questa non è semplice  "venerazione", ma vera e propria adorazione, e quando si adora una creatura anzi
ché il Creatore, si cade nel peccato di idolatria.
Per convincerci che non basta cambiare i nomi per cambiare le cose, non c'è che da leggere questa preghiera di San Bernardo (1090-1153), dove egli parla di Maria esattamente negli stessi termini che i Vangeli attribuiscono a Gesù Cristo:
"Nei pericoli e nelle angosce, nel dubbio pensate a Maria, invocate Maria. Se la seguirete, non andrete smarriti; se essa vi sostiene, non cadrete; se vi protegge, non avrete da aver paura; se essa vi conduce, non avrete tribolazioni; se essa vi è propizia, arriverete alla meta" (4).


6. Di quali e quanti mediatori ci parla il Vangelo?
Il Vangelo dichiara in modo costante e perentorie che fra Dio e gli uomini vi è un solo Mediatore, un solo Uomo che ci possa salvare, Gesù Cristo. "V'è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo " (I Timoteo 2:5). "In nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati  (Atti 4:12).


7. Che cosa insegnano invece?
Per cercare di convincere i protestanti a ritornare in grembo alla Chiesa romana, vi sono dei teologi cattolici che si sforzano di presentare il culto della Madonna nel modo più seducente possibile, e negano - contro l'evidenza - che la chiesa romana ponga la Vergine come mediatrice accanto a Gesù.
Ma noi non ignoriamo quello che, contemporaneamente, viene insegnato al popolo, e lasciamo al lettore di confrontare e giudicare:
Quello che scrive lì periodico cattolico "La Rocca": "Pregare  la  Madonna  per un credente non vuoi dire avere presso Dio una mediatrice accanto alla mediazione unica del Cristo,  significa usare l'intera mediazione di Gesù, che chiamò in modo speciale sua Madre, e, con lei tutti i cristiani, a essere strumenti con cui ai realizza la sua unica mediazione" (5).
E quello che, nello Stesso tempo, insegnano al popolo:
"…augusta Regina delle vittorie, o vergine Sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo  Rosario,  noi tutti avventurati figli tuoi, che la bontà tua ha prescelto ad innalzarti un Tempio in Pompei. prostrati ai tuoi piedi, in questo giorno solenne della festa dei tuoi novelli trionfi, sulla terra dagli idoli e dei demoni, effondiamo con le lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli li esponiamo le nostre miserie... Madre, trattieni lì braccio delta giustizia del tuo Figliolo adirato, e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori..." (6).

8. Come viene anche chiamata la madre del Signor Gesù?
Al Concilio di Efeso (431), per sottolineare la divinità di Gesù Cristo, Maria è stata chiamata "madre di Dio". E i teologi della chiesa romana insegnano che - essendo Gesù vero Dio - ne consegue che essa è realmente madre di Dio" (7).

9. Perché non dobbiamo chiamare Maria  "madre dl Dio"?
1) Anzitutto perché neppure una volta troviamo questo titolo nella Bibbia.
2) Perché questo titolo favorisce l'equivoco di attribuire la divinità a una creatura umana.
8) Perché Maria fu madre della natura umana di Gesù, non certo della sua natura divina.
4) Perché, se si chiama Maria "madre di Dio", si dovrebbe chiamare la madre di Maria la "nonna di Dio" ecc.

10. Qual è il nuovo titolo dato alla madre del Signore?
Nella terza sessione del Concilio Vaticano Il è stato a lungo discusso sull'opportunità di chiamare Maria "madre della Chiesa". Il vescovo S. Mendez Arceo, parlando a nome di 40 vescovi latino-americani, presentò una serie di 12 argomenti contro l'inclusione del titolo "madre della Chiesa ", osservando, tra l'altro, che "se la Chiesa è nostra madre, come siamo soliti considerarla, allora Maria, come madre della Chiesa, sarebbe in realtà nostra nonna. Essa sarebbe anche la madre degli angeli, dato che San Tommaso afferma che gli angeli fanno parte della Chiesa".
Senza tener conto di queste cosi sensate obiezioni, il regnantepontefice ha invece stabilito: "Noi proclamiamo Maria Santissima madre della Chiesa... e vogliamo che con tale titolo soavissimo d'ora innanzi la Vergine venga ancor più onorata e invocata da tutto il popolo cristiano" (9).

11. Che cos'è l'immacolata concezione?
L'8 dicembre 1854 il papa G. M. Mastai Ferretti (Pio IX, 1846-1878) ha dichiarato che "la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio... venne preservata immune da ogni macchia della colpa originale" (10).
Maria sarebbe quindi nata senza peccato, a differenza di tutte le altre creature umane, che nascono macchiate dal peccato originale, cioè con una tendenza a peccare. Nel passato questa è stata un'opinione contro la quale si schierarono le menti più dotte della chiesa romana:
San Bernardo, San Bonaventura e il sommo dottore di questa chiesa, Tommaso d'Aquino. I francescani e i gesuiti hanno sostenuto questa dottrina, ma i domenicani l'hanno fieramente combattuta, mentre il Concilio di Trento non osò pronunziarsi.

12. Perché un cristiano non può accettare questa dottrina?
Perché non solo non ha nessun fondamento biblico, ma è del tutto contraria a quanto dice la Scrittura sulla radicale corruzione della natura umana: "Siccome per mezzo d'un sol uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v'è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su TUTTI; gli uomini, perché TUTTI hanno peccato..." (Romani 5:12>.  "Dio ha rinchiuso TUTTI nella disubbidienza per far misericordia a TUTTI" (Romani 11:32).

13. Che cos'è l'Assunta?
La chiesa romana insegna che " Maria, dopo aver compiuto il corso della sua vita terrestre, è stata elevata corpo e anima alla gloria celeste e ti
Questa leggenda, che ha cominciato a farsi strada 500 anni dopo Cristo, si chiama l'Assunzione (e perciò Maria è chiamata l'Assunta), ed è stata proclamata dottrina della chiesa di Roma soltanto nel 1950.
Il sacerdote Prof. Romano Guardini, precisamente a proposito delle leggende fiorite intorno alla Vergine, ha scritto: "La leggenda può allietarci con le sue dilettevoli immagini, ma di leggende non si vive, tanto meno quando ne va della sostanza".

14. Perché non crediamo all'Assunzione di Maria?
1) Perché, se fosse vera, gli scritti del Nuovo Testamento ce ne avrebbero sicuramente tramandato il ricordo.
2) Perché sappiamo, viceversa, che si tratta di una leggenda di cui troviamo le prime tracce nel VI secolo dopo Cristo. Lo storico cattolico M. Jugie cosi parla di questi racconti: "Dal punto di vista storico, il loro valore è assolutamente nullo... Dal punto di vista dottrinale, essi … ci informano sulle prime soluzioni che la pietà cristiana diede al problema della morte di Maria" (13).
3) Perché, se l'Assunzione corrispondesse a un fatto storico, sarebbe inspiegabile che la chiesa romana abbia atteso tante centinaia di anni per farlo sapere autorevolmente.
4) Perché l'Assunzione non solo non ha alcun fondamento storico, ma contraddice alla esplicita affermazione dell'apostolo Giovanni: "Nessuno è asceso al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figliolo dell'uomo che è nel cielo" (Giovanni 3:13) , e a quella, non meno esplicita, dell'apostolo Paolo: "Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio; nè la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (I Corinzi 15:50).

15. Qual è l'equivoco presentato dalla preghiera "Ave Maria"?
Si insegna a invocare la madre di Gesù con le parole "Ave Maria, gratia plena", cioè: " Ti saluto, o Maria, piena di grazia", favorendo così l'equivoco che Maria sia dispensatrice di grazie. Viceversa, l'angelo che annunziò a Maria la nascita di Gesù, le aveva detto: "Salve, o tu, a cui è stata fatta grazia" (Luca 1:28, testo greco originale>. E per ben escludere che si potesse interpretare diversamente, lo stesso angelo ha aggiunto: "Non temere, Maria, perché tu hai trovato grazia davanti a Dio". Sant'Ambrogio così commenta questo passo: "Nessuno distolga verso la Vergine Maria  questa parola! Maria era il tempio di Dio e non il Dio del tempio. Solo dev'essere adorato Colui che era all'opera nel tempio" (14).

16. Quale altra alterazione è stata recata alla Bibbia per esaltare la madre di Gesù?
Nel racconto della Genesi, Dio dice al serpente: " io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno" (Genesi 3:15). Secondo il Concilio Vaticano II la Madonna "viene già profeticamente adombrata nella promessa, fatta ai progenitori caduti nel peccato, circa la vittoria sul serpente" (15).

17. Qual è il vero significato dei versetto della Genesi?
La Bibbia della "Cardinal Ferrari" così giustamente annota: "Secondo il testo ebraico il vincitore è uno" (genere maschile). Molti interpreti hanno pensato a Gesù Cristo, il che non impedisce, tuttavia, che ai bambini delle scuole elementari di tutta l'Italia si insegni che chi schiaccerà il capo del demonio è la Madonna.

18. Che cosa Insegna la Bibbia riguardo alla madre di Gesù?
È notevole che, all'infuori degli episodi della nascita di Gesù, la Bibbia parli pochissimo di Maria (cinque volte soltanto) e sempre mettendone in evidenza la posizione umile e subordinata, ben diversa da quella che è venuta ad assumere nella chiesa romana:
1) Gesù dodicenne a Gerusalemme, quando esprime il suo stupore perché i suoi genitori non hanno pensato a cercarlo subito nel Tempio (Luca 2:41-52).
2) Le nozze di Cana, dove Gesù fa notare a sua madre che non è suo compito di interferire nella missione del Figlio (Giovanni 2:1-12).
3) L'episodio di Maria e degli altri familiari, che vanno a cercare Gesù, ritenendolo "fuori di sé" (Marco 3:21). In questa occasione, Gesù, dolorosamente colpito nel suoi affetti più cari, esclama: "Chi è mia madre, e chi sono I miei fratelli? " (Matteo 12:48).
4) Maria ai piedi della croce (Giovanni 19:25-27).
5) Maria in preghiera con i discepoli a Gerusalemme dopo l'Ascensione (Atti 1:14).

19. Vi è nel Vangelo un episodio che insegna precisamente lì contrario dell'Ave Maria?
Si, una volta qualcuno disse proprio "Ave Maria"  in presenza di Gesù: " Una donna di fra la moltitudine alzò la voce e gli disse: Beato il seno che ti portò e le mammelle che tu poppasti!" Ma Gesù non volle che si attribuisse neppure a sua madre una gloria che spetta a Dio solo, e rispose: "Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l'osservano"  (Luca 11:27-28).

20. Per quale motivo il culto della Vergine ha preso un tale sviluppo nella chiesa romana?
1) Anzitutto, nel culto della Madonna rivive l'esaltazione pagana del principio femminile, come creatore e datore di vita. Già nell'antichissima religione indiana, tremila anni prima di Cristo, il simbolo primario è quello della Madre", e tutta la religione è tesa a dare maggiore importanza alla madre che all'uomo t6 Si può quindi considerare il culto della Madonna come una evasione inconscia nel seno materno.
2) Inoltre il culto della Madonna è l'esaltazione della bellezza, appunto come si è espresso il regnante pontefice: "Cos'è che gli uomini, e soprattutto i giovani, ricercano nella vita? Essi ricercano la bellezza. Maria è per l'appunto l'apice della bellezza" (17).
3) Inoltre, nel culto della Madonna rivive in modo concreto il culto di Iside, che fu per due secoli la Santa Madre del mondo antico. Iside "che tutto vede e tutto può, stella del mare, diadema della vita, donatrice di legge e redentrice" era la donna divinizzata. La si rappresentava come una giovane donna, inghirlandata dal loto azzurro della luna crescente, col figlioletto Horus tra le braccia. Non poche statue di Iside furono trasformate più tardi in immagini della Madonna ~ Quando i primi cristiani giunsero fra i Druidi, trovarono che essi onoravano la statua in legno di una donna, rappresentante la fecondità. I missionari dimostrarono ai Druidi che questa divinità non era che la Vergine Maria, da loro adorata profeticamente (19).

4) Un altro motivo è da ricercarsi nelle eresie che negavano la divinità di Gesù. Per combattere queste eresie la Chiesa ha messo l'accento sulla divinità di Gesù, e questo ha naturalmente portato a divinizzare anche la madre di Gesù.
5) Ma, soprattutto, il culto della Madonna è il culto della creatura umana in quello che essa ritiene di avere di più nobile. Attraverso il culto della Madonna, l'uomo dice a Dio: "Tu, per agire, avevi bisogno di noi. Non è dunque vero che l'umanità sia perduta senza rimedio, se è stata capace di esprimere un essere cosi perfetto come la Regina del cielo, la Madonna".

21. In conclusione, che cosa dobbiamo pensare della dottrina della chiesa romana riguardo a Maria?
Questa dottrina rimane uno degli ostacoli fondamentale per la riunione della cristianità, e l'espressione più evidente del deviazionismo della chiesa romana. Come giustamente si esprime il prof. Vittorio Subilia:
"I protestanti spesso considerano la mariologia come una appendice strana e poco interessante della fede cattolica. una specie di superstizione popolare tollerata ufficialmente o tacitamente dalle illuminate sfere dirigenti e legata in particolare alle regioni meridionali, comunque un elemento marginale e non essenziale su cui non è il caso di fermerai troppo e che sarà spazzato via man mano che l'influenza dei progressisti ai verrà affermando. Questo atteggiamento è indicativo di una incomprensione fondamentale del cattolicesimo... Bisogna rendersi conto che la mariologia è connessa con l'essenza del cattolicesimo, è l'espressione del cattolicesimo" (20).
E perciò l'evangelico che "sa in chi ha creduto" (lì Timoteo 1:12) dichiara beata la madre di Gesù, ma sa che fuori di Gesù Cristo "non c'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati " (Atti 4:12).

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NOTE
1 Card. P.-É. Léger, al Concilio Vaticano Il. Vedi:  Docum. Cathol.  4 ottobre 1964.
2 Il devoto della SS. Vergine di Fatima. Edito con approvazione ecclesiastica della Curia arcivescovile di Trani, 1953, p. 47.
3 Discorso a Castel Gandolfo. Vedi:  Docum. Cathol.  6 settembre 1954.
4 BERNARDO, Omelia II sull'Ev.  Missus Est ; Cit. da: P. GASPARRI (Card.), Catéchisme catholiqne, p. 184.
5 Alberto Bellini, consultore del Segretariato per l'unità dei cristiani, in: "La Rocca" 1  maggio 1964.
6 Supplica alla Regina del SS. Rosario di Pompei, in:  Venite adoremus., boll. mensile Studentato eucaristico, 5. Benedetto del Tronto, maggio 1964.
7 G. GASPARRI, op. cit., p. 82.
8 Cit. da . Bollettino del Consiglio federale delle chiese evangeliche d'Italia., n. 21, 9 dicembre 1964.
9 Paolo VI, Discorso pronunziato alla chiusura della terza sessione del Concilio Vaticano Il. Vedi:  Docum. Cathol. ., 6 dicembre 1964.
10 Bolla  "Ineffabilis Deus", 8 dicembre 1854. Vedi: DENZINGHER, op. cit., 2803, p. 562.
11.  Pio XII, Coit. dogm. , Munificentissimus Deus, novembre 1950 (DENZINGER, op. cit., 1903, p. 782).
12 R. GUARDINI, Il Signore Milano, Ed. Vita e Pensiero, 1955, p. 10.
13 M. JUGSE, La mort et l'Assomption; Cit. da G. MIRECE, La Vergine Maria, Torre Pellice, Ed. Claudiana, 1959, p. 103.
14 De Spiritu Sancto, III; II, 80.
15 Cost. dogm. sulla Chiesa, 55.
16 Louis-Paul Favre, in:  Réforme ., 16 aprile 1960.
17 Allocuzione di Paolo VI al Congresso internazionale delle congregazioni mariane; Cit. da:  Docum. Cathol. ., 6 ottobre 1963.
18 H. A. FISHER, Storia d'Europa, I, p. 52.
19 R. PUAUX, Rome ef l'avenir des nations, p. 46.
20 V. SUBILIA, La nuova cattolicità del Cattolicesimo, Torino, Ed. Claudiana, 1967, p. 67.