Kenzan – base di supporto per Ikebana

Stefano Pozzo – 2008



Si tratta di un basamento circolare di piombo del diametro di circa 8 cm e spesso circa 1.5 cm, dal quale fuoriesce verso l’alto per poco meno di un paio di cm un letto di piccoli chiodi di circa 1.5 mm di diametro e distanti tra loro circa 5 mm. Su di esso vengono infilzati i gambi dei fiori per fare le composizioni di ikebana.

Copiando un kenzan originale ho fatto un disegno della disposizione dei chiodi. L’idea è quella di fare uno stampo di legno nel quale inserire i chiodi per metà, con la testa del chiodo che rimane sporgente, e quindi fare una colata di piombo fuso per inglobare le teste dei chiodi. Per farlo ci si deve quindi procurare una tavoletta di legno di spessore adeguato per poterle inserire i chiodi per quasi 2 cm.



Poi si fissa il disegno con del nastro adesivo alla tavoletta di legno e con un chiodo e il martello si fanno dei piccoli segni sul legno in corrispondenza di dove dovranno essere fatti i fori.



Rimuovendo il disegno rimangono sul legno i segni che indicano dove forare.



Con il trapano a colonna si fanno tutti i fori nei punti indicati. È indispensabile utilizzare il trapano a colonna perchè i fori devono essere tutti paralleli, altrimenti alla fine non sarà poi possibile estrarre il kenzan dallo stampo. La punta deve essere di un diametro appena di poco maggiore del diametro dei chiodi che si dovranno inserire nei fori. I chiodi infatti dovranno entrare liberamente nei fori, senza sforzare. La profondità deve essere identica per tutti i fori, è quindi utile se il trapano a colonna ha un sistema di arresto regolabile per il fondo corsa.



Si inseriscono i chiodi nei fori. È molto importante che i chiodi entrino liberamente nei fori. Eventuali chiodi difettosi che facessero sforzo ad entrare vanno scartati. I chiodi vanno inseriti fino in fondo ai fori, e non ha importanza se qualche chiodo più corto o più lungo degli altri risulta avere la testa ad un’altezza differente, ciò che è importante è che le punte siano tutte allineate sul fondo dei fori.



Su un altro pezzo di legno si fa la cornice di contorno che deve essere leggermente più larga dell’area occupata dai chiodi.



Inoltre il bordo della cornice deve essere inclinato, e quindi va fresato con una fresa a V.



La cornice va quindi avvitata alla tavoletta con i chiodi.



Il piombo necessario a realizzare il basamento può essere recuperato da un vecchio scarico fognario smantellato durante una ristrutturazione edilizia e conservato.



Il piombo si fonde facilmente su un normale fornello a gas.



Il piombo di recupero viene fatto a pezzetti e messo in un pentolino di ferro.



Con il calore del gas il piombo pian piano si fonde. La parte pura del metallo va sul fondo mentre restano in superficie molte scorie di impurità.



Al momento della colata le impurità restano nel crogiolo e ad uscire per primo è il piombo che è molto liquido.



Il piombo fuso, di un bel colore argento e molto liquido, si infila tra i chiodi.



E riempie tutto lo stampo.



Un attimo dopo si è già solidificato, ma rimane a temperature molto alte per un tempo molto lungo. Occorre avere pazienza ed attendere che si raffreddi.



Quando si è raffreddato si possono punzonare delle scritte.



L’idea originale era che, essendo tutti i chiodi perfettamente paralleli ed essendo stati inseriti nei fori senza sforzare, sarebbe bastato poco per sfilare il kenzan dallo stampo. Invece il calore della colata ha un po’ arrostito il legno e probabilmente questo si è deformato e ha fatto presa sui chiodi. Si è dovuto quindi rimuovere lo stampo spaccandolo a pezzetti.



Con uno scalpello e un martello lo stampo viene rimosso a piccoli pezzi.



Gli ultimi frammenti vengono tolti con un piccolo cacciavite. In realtà il legno viene via abbastanza facilmente rompendosi a pezzi perchè è bruciato dal calore della colata.



ed ecco il kenzan finito!



Assomiglia abbastanza al campione che si era copiato!







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