Alcuni passaggi dell'intervista di Federica Lamberti Zanardi 
comparsa sulla rivista "Il Venerdì" di Repubblica del 23 agosto 2002 

A 31 anni, e una lovestory forte alle spalle, è l'attore più esposto sul fronte dei sentimenti. Alla mostra porterà la passione di Dino Campana per Sibilla Aleramo. Di questo abbiamo parlato. E di politica...

Quello che ho capito (a mie spese) su amore, tradimento e gelosia

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Ma l'amore per lei che cos'é?
«E' l'unico motore della vita. Anche nel lavoro: i vantaggi sociali non mi interessano».

Insomma, un passionale.
«Sì. Però non sono il tipo che va fuori di testa. Non sono il Dino Campana della situazione. Non riuscirei mai a gestire una cosa così estrema».

Paura dei sentimenti troppo forti?
«Di quelli negativi, sì. [...] I grandi sentimenti positivi, invece, mi riempiono di gioia».

Molto razionale.
«Sì, è vero. Cerco di tenere le situazioni sotto controllo. Ma nella mia vita ho conosciuto la passione totale e mi sono fatto anche male. La gelosia, ad esempio: ne sono stato ossessionato [...]».

Quando è successo?
«A 16 anni. Alla mia prima storia d'amore. E dopo, fino ai 24 anni. Poi ho detto basta al tentativo del possesso totale. Ho capito cosa si intende per fiducia. Certe cose che non devi sapere è meglio non saperle».

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Ci si innamora più volte nella vita o è una sola la persona del destino?
«Le vere storie d'amore durano per sempre. [...] E poi, ci si innamora raramente. Magari non una, non due, ma nemmeno cento volte. Anche con gli amici per me è così: ne ho quattro, cinque al massimo».

Crede nel destino?
«Sì, credo che ognuno di noi abbia un suo percorso. Un lasciarsi andare a qualcosa che è dentro di noi».

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E quando finisce un amore, come è successo a lei, si cambia molto?
«In questa fase di elaborazione non ho voglia di parlarne. La verità è che faccio molta fatica a parlare di me. Ci riesco solo con gli amici più cari. [...] Ho pudore dei sentimenti».

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E cosa ama di più in una persona?
«Il modo di ridere. L'ironia è importante. Ho apprezzato che Laura Morante sul set abbia superato con una risata le scene più imbarazzanti».

Lei ha un'anima politica...
«Assolutamente sì. Tutto quello che mi accade intorno mi sta molto a cuore. Sarà perché vengo da una regione che ha una grande tradizione di sinistra. [...] I miei genitori, poi, fanno parte di un'associazione di commercio equo e solidale».

Difficile conciliare lo slancio etico con il mestiere di attore?
«Faccio un mestiere che mi appassiona profondamente. E in questo penso di essere utile. Mi arrivano messaggi di persone piene di riconoscenza per le emozioni che ho dato. [...] Ora ho capito: non posso fare solo film di sinistra. Quando un film è importante ha sempre un significato politico».

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Anche lei è sceso in piazza.
«Certo. Come cittadino ho il diritto di avere le mie idee e di manifestarle. Così se penso che questo governo non mi piace è giusto che lo dimostri. Ma la mia battaglia sono i miei film, le emozioni che posso dare. [...]».

Cosa non perdonerebbe mai in una storia d'amore?
«Il tradimento. Penso che la fedeltà sia determinante in una coppia».

Le è mai successo di essere tradito?
«No, mai. Forse dovrei provare per dire se davvero non perdono. In teoria no. Poi non lo so».

E qual è la cosa che le fa più paura?
«Lo squalo bianco».

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