SUL FILM

"L'ultimo bacio" parla della paura di crescere. La paura di crescere quando si hanno trent'anni e quella di invecchiare quando se ne hanno cinquanta. I personaggi che intersecano le loro storie all'interno del film, hanno tutti in comune questa disperata e adolescenziale esigenza. E' l'esigenza di restare leggeri, di non sentirsi appesantire dagli obblighi, dalle convenzioni che la società e anche l'età, ci impone. 
C'è in tutti il comune desiderio di fuggire. Fuggire verso qualcos'altro, purché sia qualcosa di ignoto e lontano. Carlo e Adriano cercano in modi diversi di sfuggire a quella vita familiare che li fa sentire bloccati, immobili. Impantanati in una routine che appiattisce tutto. 
Anna, la cinquantenne madre di Giulia, la ragazza di Carlo, cerca invece di fuggire alla sua età e ad un matrimonio che l'ha resa infelice. Ha bisogno di avvertire che la sua vita è ancora in movimento. Vuole tornare a provare le grandi emozioni dell'innamoramento. Vuole ringiovanire. Vuole disperatamente vivere. E così cerca anche lei di fuggire. Ma è vano. O forse non ha semplicemente la pazienza di aspettare che qualcosa di nuovo finalmente accada. 
Paolo, irrequieto amico di Carlo, un padre morente, una piccola azienda familiare alla quale ricondurre i suoi doveri familiari e una ragazza che l'ha lasciato, con l'idea di una fuga in camper nella quale coinvolgere anche gli amici, cerca di trovare una soluzione alla sua profonda irrequietezza, che lui chiama infelicità. Così anche lui e i suoi due amici Adriano e Alberto, decidono di rimettere le loro vite in movimento. In un senso fisico. E partiranno. Saranno gli unici a portare a compimento quell'idea di fuga che dal principio accomuna quasi tutti i protagonisti del film. 
Credo che il tema dell'irrequietezza e dell'incapacità a vivere armoniosamente la propria vita di coppia, sia uno degli argomenti più attuali del nostro tempo. Il matrimonio come istituzione sta andando lentamente in crisi. Ci si sposa sempre meno e ci si separa con sempre maggiore frequenza. Oggi molti trentenni sono in crisi perché dopo aver rimandato surrealisticamente il loro ingresso nell'età adulta, davanti alla necessità anagrafica di iniziare a pensare ad una vita familiare in cui andrebbero ricostruiti i modelli classici propri dei loro genitori, vengono spesso colti da uno strano sentimento di angoscia e disagio. Non so se ciò sia sempre accaduto. So solo quanto questa sindrome di Peter Pan sia oggi diffusa. E certamente non solo tra i trentenni. 
Una volta ho letto in un libro una frase che mi colpì molto. Diceva che si comincia ad invecchiare quando si inizia a rimpiangere il passato. 
"L'ultimo bacio" cerca di raccontare questa serpeggiante e convulsa corsa contro il tempo. Questa continuo bisogno di amore, e quindi di emozioni, ovvero di vita, che unisce trasversalmente tutte le età. E se l'età più bella è davvero la giovinezza, allora è lì che bisogna fare ritorno. 
O perlomeno è così che la pensano i protagonisti del film. 

Gabriele Muccino

ritorna indietro

ritorna al menu principale

SITO NO PROFIT   Sara Spinelli ~ Bologna (Italy)