Arcangelo Spagnulo
“Sant’Emidio
nella gloria”
Delle
tre navate che compongono lai chiesa madre di Leporano, quella centrale ospita
e custodisce uno degli affreschi più pregiati dell'arte pittorica locale.
L'autore, Arcangelo Spagnulo di origine grottagliese, ha legato il suo nome
alla chiesa di Leporano e a tutti i suoi fedeli per aver rappresentato la
sintesi tra la fede e il protettorato, la miracolistica e il legame col Signore
Dio.
La
composizione di questo meraviglioso affresco che ora fa mostra più bella di sé
per effetto della ristrutturazione generale della chiesa madre "Maria SS.
Immacolata" è quella canonica del Santo Protettore posto a protezione
della città e in stretta osservanza di Dio con il suo figliolo di fronte ad angeli
in tripudio. Maria Santissima tra uno stuolo di angeli, incede soavemente a
simbolo eterno della divina maternità.
Sono
questi i tre diversi aspetti che rendono I'affresco una opera di notevole
pregio che si può ben collocare tra la produzione nobile dell'arte
iconoclastica cristiana. I colori utilizzati dall'arista sono quelli sostenuti
della iconografia classica. ma traspare forte il segno vitale della terra di
appartenenza e del sud segnato dal sole e dalla fatica nei campì dove il
riscatto è sempre difficile. e questo rende l'opera appartenente al patrimonio
artistico-locale; un patrimonio che evidenzia un'arte che è molto simile, molto
vicina. alle opere cosiddette nobili o colte perché capaci di interpretare al
meglio la spiritualità della gente.
La
rappresentazione di Leporano, schematica e reale, appare talmente simile al’
immagine che presenta oggi che, seppure poco nobile nel tripudio divino, è
certamente di forte impatto e di orgogliosa presentazione al cospetto di Dio, e
questo rende I'idea di quanto forte fosse la devozione per il Santo al momento
della commissione dell' affresco.
Osservando
I'affresco appare evidente i1 passaggio dalla tonalità scura di un mondo
piegato dal duro lavoro nei campi e dalia paura per le calamità naturali,
illuminato dalla sola luce del volto sereno di Sant'Emidio in atteggiamento di
invito a proseguire la vita con fiducia e fede, alla ricerca del fulgore della
gloria che da Dio si trasmette allo stuolo degli angeli ed alla Vergine
Santissima (si vuole che Leporano sia scampato ad un forte terremoto, avvenuto
il 19 Febbraio 1742, grazie
all'intercessione del vescovo e martire Emidio).
Un'opera
che potremmo definire come la sintesi della intensità di fede del popolo
leporanese, ben evidenziata dall'arte di Arcangelo Spagnulo, che dalla terra
natia si estende al santo protettore e quindi da Dio alla Vergine Santissima
alla quale la stessa chiesa è dedicata.
L'opera
è di fattura recente, sicuramente dopo il 1925, in quanto la curia
arcivescovile di Taranto ha ufficializzato la protezione di Sant'Emidio
soltanto il 25 Agosto 1925, circa due secoli dopo I'inizio della devozione dei
fedeli di Leporano per il Santo a seguito dello scampato pericolo.