Aldo Pasquale Menna

“Barba – Il coraggio di rinascere”

 

copertina morciano.jpgÈ particolarmente significativo il fatto che la presentazione di questo libro-ricerca sulla Resistenza avvenga in un momento delicato e confuso politicamente. Delicato perché si sta dando vita a quella che comunemente viene definita seconda Repubblica. confuso perché la storia e la sua memoria sembrano non aver insegnato il senso comune di appartenenza ad uno Stato' ad una nazione. di una patria composta di  uomini e di valori.

 

Si è in una situazione tale che il destino delle italiche genti sembra appartenere più all’effimero che alla storia, più alla  improvvisazione che alla conseguenza logica. Troppo veloci appaiono i cambi d'epoca italiani troppo  repentinamente dimentichiamo le lotte fratricide  il cui dolore fa ancora scuotere i nostri padri.

 

Le lotte fratricide! A ben riflettere, forse, la Resistenza italiana non ha mai cessato di esistere. E’ strano come un popolo non riesca a far tesoro dell’esperienza passata.  Un po’ come destra e sinistra, l’odio e l’amore sono stati talmente confusi che si sono prodotte soltanto espressioni di terrore e di sofferenza. Banditismo, mafia, camorra, 'ndrangheta,  sacra corona,  sono espressioni di una vita di dolori; ma anche la corruzione' la concussione e le tangenti sono espressioni massime di una esistenza eversiva nella "regola di comodo.

 

Italia, Italia mia, dove sei?!

 

Quanti in te hanno creduto' sono stati puntualmente delusi dai certi rappresentanti che una democrazia imperfetta ha pèrmesso loro di continuare a dilaniarti,  frantumarti. Giovane come i tuoi eroi  bella come la tua tradizione culturale. eppure tanto bistrattata' dileggiata' segnata dal dolore e cosparsa di sangue; quel sangue che non ha mai cessato di scorrere., quel sangue vivo, caldo, fremente di desiderio di libertà e giustizia.

 

La guerra ripropone problemi di profonda pertinenza  della sfera umana. Il suo seminare orrori e sangue, spesso si identifica con la inefficienza  degli uffici. A volte è quasi impossibile verificare il passaggio e 1'esistenza delle persone, mentre, allo stesso tempo, ' si evidenzia  l'alto senso patriottico e ideale per la libertà.

 

 Nessuno, o quasi, sapeva chi fosse Del Plato e da dove venisse. Anni per scoprire di quale "Leporano" si trattasse' anni per scoprire la triste e difficile vita interiore di un uomo.  Del nostro eroe, però,  si sapeva che parlava bene e che sapeva suonare l'organo e appariva istruito, ma della sua famiglia e della sua sofferenza mai nessuno ha saputo niente o voluto dire qualcosa.

 

Da un lato si rinnova l'insensibilità di chi ha vissuto vicino per anni senza entrare nella confidenza ed essere solidali (testimo-nianza del fatto che il pettegolezzo sopravvive in armonia col bigottismo paesano), dall'altro il concetto uninominale del valore della persona: preziosismo che merita rispetto e considerazione.

 

Più ci si allontana dal luogo comune e più ci si eleva, ma al tempo stesso. più si vive una vita isolata. Del Plato è eroe due volte: per aver dato la vita per un ideale comune e per aver sconfitto ciò che altri hanno inciso indelebilmente sul suo cuore. Nessuno ha il diritto di macchiare minimamente il valore di una persona e di riconsiderarlo in virtù dei demeriti altrui.

 

Per questi motivi la figura umile e altera di Del Plato si eleva al di sopra di tutto e merita ogni nostro rispetto e considerazione. chissà quanta gente è sopravvissuta per essersi imboscata o per aver strofinato" con la manica del proprio vestito, altre maniche graduate. Quella gente, vile e opportunista. si è poi arrogato il diritto di aver contribuito a creare la libertà e, quel che più conta agli occhi del profano, si è anche guadagnato rispetto e considerazione dopo!

 

È la storia degli uomini" ci vuole dignità anche nella sofferenza e tanta, tanta forza di sopportazione per il dilagante qualunquismo. Del Plato si propone ad esempio  umano di vita. Lungi dal voler essere un panegirico sulla Resistenza in termini politici, è il sacrificio dell’uomo che va considerato. Agli uomini di fede non può sfuggire il senso elevato dell’umano ripetersi del sacrificio ogniqualvolta è in discussione la conquista di un ideale comune che riscopre il senso  profondo di un bene  obiettivo.  Un esempio, Del Plato, certamente come tanti altri, ma se ogni sacrificio non rinnova il senso di elevazione dell’uomo, si rischia di non vivere più e di sprofondare sempre più nella non regola e costruire una facciata sontuosa di falsa umiltà e di barbarie.

 

Recuperare un esempio non significa soltanto recuperare il protagonista. No! Significa soprattutto recuperare un riferimento pedagogico che è obiettivo prima ancora di essere sacrificio. Quel sacrificio lo sento addosso, pesante, a volte quasi ingombrante per non essere riuscito a dargli un senso, una ragione di vita, di civiltà e di storia costruita nella fede e nella speranza.

 

La Resistenza: un atto d’amore per conservare il dono della vita, per restare adulti nella fede, per vincere il male che pur appartiene agli uomini, e certi uomini, privi e di fede e di ragione, incutono timore e spezzano l’esistenza stessa adducendo logiche perverse, dissennate e tribali.