Aldo Pasquale Menna
“Il
volo dell’aquila – Oltre la storia”
Abbiamo
sempre imparato a studiare le varie correnti letterarie, di pensiero e di
storia, nella maniera in cui i libri scolastici e i professori riuscivano a
propinarceli. Abbiamo, così, definito
nella nostra conoscenza il fatto che ad
ogni pensiero ed avvenimento corrisponde un determinato periodo di tempo.
Poche
volte, quasi mai,ci siamo soffermati a considerare la reale presenza dell’uomo
comune ed il suo effettivo ruolo svolto nell’ambito di quel periodo storico o
avvenimento letterario. Bontà degli storici e di coloro i quali hanno
contribuito a formarci e ad informarci. L'incalzare strepitoso degli eventi di
questo esaltante ventesimo secolo, ha avuto, tra le tante evoluzione del progresso, il grande
riferimento di porre al centro l’azione dell’uomo più in generale.
Dando
uno sguardo panoramico alla realtà contemporanea, si ha l’impressione che il
Rinascimento, l’Illuminismo, il Romanticismo, il Realismo, il Surrealismo e, il
pst moderno, siano presenti tutti insieme contemporaneamente. Merito della
presenza diversificata dell’azione e del sentimento dell’uomo.
Non
manca chi, come I'amico e studioso Aldo
Menna, abbandonando ricettari à spinto da quel senso di missione che è proprio
della professione di medico, si spinge a
curiosare, a rovistare nei segreti della storia, attraverso i veri
protagonisti, per offrirci uno spaccato autentico di conoscenza vera e
dettagliata di fatti, avvenimenti che hanno sconvolto l’Italia e il mondo intero
negli anni quaranta.
L'accostamento
alla realtà contemporanea non è affatto inopportuna. La curiosità interessata di Menna ci ha
immersi maggiormente nella realtà del Golfo Persico, nel difficile momento dei
paesi jugoslavi. Dopo gli incalzanti messaggi televisivi dei primi giorni di
guerra, sono seguite notizie controllate, molto evasive. E il cittadino comune?
Lo sapremo tra qualche tempo, s e mai avranno la forza di raccontarcelo
obiettivamente per poter capire cosa abbia significato la guerra a livello di
dramma personale.
Ecco
allora Aldo Menna che ci presenta una virata netta nella scoperta dei fatti che ci permette di avere un reportage intimo
affidato al ricordo, sempre vivo e indelebile, di protagonisti autentici e di
testimoni oculari del periodo della Resistenza. -
Alessandro
Conte è un uomo da sé la propria storia, rifiutando l’ordine di uccidere i
propri connazionali e vivendo i traumi di quel terribile periodo in forma
strettamente personale e fino a sconvolgere il proprio “ego”.
Storia locale e storia nazionale si fondono
per testimoniare e per ricordarci che certa storia è costruita anche sulle
angosce di ognuno. A "volo d'aquila" Menna ha ripercorso il cammino
psicologico di Alessandro e lo ha fatto con sagacia acuta, ma anche con tanto
amore di ritornare a scoprire il fascino delle radici; radici di storia; radici
di singolo uomo che ha creato quella storia che comunque si ripete e ci
permette di ripensarla per evitare, prevenire, superare il concetto stesso
infausto della violenza. Al di là del
sacrificio di Alessandro, riteniamo il suo un recupero profondo di un ideale divenuto subito motivo del suo olocausto.
Le occasioni si ripetono nella storia, è vero' ma non sono mai le stesse. Pensando ad Alessandro mi viene prepotente di fronte l’attualità, la triste e preoccupante contingenza del presente.
Quanta
gente vorrebbe “disertare”. Per ritrovare la liberta; quanta gente vorrebbe
morire per dare un senso alla propria vita! No, non basta pensare soltanto a
Libero Grassi, a Salvatore Aversa, a Sebastiano Corrado, stop pensando a noi
tutti e alla morsa eversiva che ci tiene ormai prigionieri di una ricerca che
non arriva, mentre c'è il rischio di dover subire I'indurimento della forza
correttrice.
Da
Alessandro una lezione che riesce a coniugarsi bene col presente andando oltre
la storia del passato e coinvolgendo appieno l’attualità per una continua
ricerca di una etica di vita.