Vita Tomai
Impegnata
da tempo nel campo artistico, la scultrice Tomai ha fatto poco parlare di se,
ma è a tutti nota la sua sensibilità e la sua poca propensione a partecipare a
mostre e concorsi.
Si
cimenta in vari ambiti artistici (pittura, scultura, fusione, modellato), in
quanto è sempre convinta che la
espressione artistica la si può esprimere in ogni modo e in ogni settore, così
come la persona saggia utilizza il proprio pensiero in ogni occasione
particolare della vita.
La
sua arte la vive intensamente come la sua privacy. La sofferenza che sublima il
momento di riflessione è il denominatore comune delle sue opere. Molto spesso
la sofferenza cela sapienza e insegnamento.
I
suoi legni esprimono interiorità, ma anche le sue idee sui comportamenti ed gli
atteggiamenti degli anziani che ritrae con amorevole convinzione artistica: la
dipendenza, ma anche l’arroganza; il bisogno, ma anche l’opulenza; la
debolezza, ma anche l’audacia. Queste condizioni, ma anche stati d’animo, sono
abilmente concretizzate dal suo scalpello e dal suo pennello per divenire
messaggio e proposizione a favore dei deboli. La natura, ma anche i suoi
prodotti sono abilmente utilizzati dalla Tomai per ritrovare momenti forti del
vero essere dell’uomo che, ci suggerisce, si ritrovano nella bontà grande della
natura e dei suoi prodotti. A volte anche delle piccole e semplici zucche
possono fornire la opportunità di
ripensare all’uomo, alla donna, al loro amore, al veloce trascorrere del tempo.
Le zucche sembrano animate e rimangono eterne.
Un
messaggio profondo che ben si coniuga con il ruolo e la funzione educativa di
quella età che rappresenta il prologo dell’educazione dell’uomo. In questo