Augusto Bruschi
“Il
sortilegio dell'olivo, ovvero l'intuizione della forma”
Si
pensa che l'olivo si sia diffuso dall'Africa, ma probabilmente proviene
dall'Asia, più precisamente dal territorio tra l'acrocoro armeno e il Pamir, a conferma della ampia diffusione del maestoso albero su terreni impervi e
mediterranei. Simbolo del tempi per la sua longevità (può raggiungere i 2 mila
anni di età), per la lentezza del suo sviluppo, per essere sempre verde,
I'olivo caratterizza da sempre il suo
habitat naturale come attestano le strutture ipogee, potenti e diffuse
nell’ individuo adulto. Pedale, tronco e branche. per motivi diversi, sono
serviti e servono all'ambiente, all'uomo ed alle espressioni di tripudio, di
festa, di pace, ma anche di giustizia.
La
colomba, dopo il diluvio. volava con un ramoscello d'olivo nel becco; Gesù in
Gerusalemme fu accolto da un tripudio di rami d’olivo; gli ambasciatori lo
portano, in segno di pace (Arafat); i condannati in segno di giustizia mentre
si avviavano al patibolo. Il mistero dell'olivo prende l'uomo in una condizione
di beatitudine, di pace interiore, di gloria. Non mancano i riferimenti
mitologici. Minerva, dea della Giustizia,
percosse la terra e fece uscire un pedale d'olivo. "Sono dolci le
parole sotto i fraterni olivi che fan di santità pallidi clivi, e
sorridenti" (D' Annunzio )
Sono
tanti i riferimenti letterari, ma il legno, alburno giallastro con durame
sfumato bianco e nero, è duro e compatto. Serve all'ebanista, serve al
falegname per I'impiallacciatura. serve per l’ intarsio. L'olivo è un vecchio
custode dell'ambiente nel quale si è sviluppata e svolta la storia dell'uomo.
L'olivo, come l'uomo. Attrae, avvince in una sorta di “sortilegio” in termini
di pratica per divinare il futuro al fine di ottenere un vantaggio: l’ incantesimo e la ricerca di
un presagio nel proprio futuro.
Questo
"sortilegio" ha affascinato Augusto Bruschi, giudice per professione,
esploratore dell’uomo, attraverso le sfumature della forma dura e compatta del
legno d'olivo, per vocazione.
C'è
una trasposizione spirituale tra il divenire uomo e la ricerca dell'essere
adulto nelle cose che compongono I'ambiente. Rendere duttile la materia, amarla
e tradurla in espressioni temporali del pensiero sia il fine di chi, conosciuta
la vita, incontrato I'uomo, rapportatosi ad esso ricerca motivazioni per
esprimere e ripercorrere la storia dell'uomo stesso, dopo averlo giudicato con
I'obiettività della esigenza correttiva.
Mi sembra di scorgere, tra I'uomo e I'olivo, quella sorta di mistificazione
necessaria che ti impone una ricerca dell'assoluto nel relativo, della
soluzione del mistero dell'uomo nella pratica quotidiana. In questo è
depositato, a mio parere, il segreto della ricerca artistica di Bruschi. C'è
un'altra tipologia di ricerca, meno intensa,, ma finemente artigianale e
creativa,, che è rappresentata dal momento di riflessione, preparatorio alla
grande scoperta degli arcani segreti della natura e dell'anima. A questa fase
appartengono 1a ricerca del forte cubismo picassiano;
il cavallo di legno, ronzinante o foriero di distruzione e morte poco importa,
anche se "io ci metterei un bel Sancho
Panza"': scudiero errante e uomo libero.
E'
presente l’espressione triste e gioiosa
del clown: altra immagine scultorea della sofferenza. Le opere di Bruschi sono
intrise di notevole percentuale di sofferenza e di tristezza. ll divano, le poltrone. ( e si perché Bruschi non solo
attraverso le sue opere esplora l'ego della presona,
ma riproduce anche degli oggetti, dei mobili che però si addicono poco
all'utilizzo confortevole ).. sono belli perché sono costruiti con il legno
d'olivo, ma non puoi utilizzarli. non puoi sederti e somigliano tanto a delle
sedie che non raccontano la storia dell'uomo.
La
ricerca creativa prosegue attraverso forme forti di guerrieri, di busti possenti
e della esplorazione dei segni della civiltà passata e anche atzeca. E' questo un tentativo dr ricercare I'uomo forte o
il super-uomo.... ma è a questo punto che 1'arte di Augusto Bruschi, la sua
ricerca, il suo riflettere, il suo pensare profondo. lo portano ad esprimersi
in maniera eletta nella ricerca della forma espressiva e significante.
Si
ripresenta. anche a questo punto, il dualismo della vita: il bene e il male, il
bianco e il nero, il giusto e I'ingiusto... andare a destra o a sinistra. Due produzioni
artistiche che sono delle "parallele convergenti". Nell'una si da
libero sfogo alla creatività formale, alle belle visioni della natura, alla
ricerca del piacevole che dal mondo delle acque (le alghe) viene trasferito al
modo terreno. Olivo e ricerca della forma si avvicinano perché sono
strettamente co9se dal pensiero, dalla volontà forte di ricercare ovunque la
perfezione. Quelle alghe sono
divagazioni, pensieri, profondi pensamenti di Augusto Bruschi. Nell'altra,
quella che conduce alla scoperta dell'uomo, incontriamo quella che, secondo me,
rappresenta il massimo dell'arte del Nostro scultore che indubbiamente è da
ricercare nell'Erinni: una delle personificazioni mitologiche della violenza,
capace di scatenare il male fisico e morale. Possente, intensa. avvolta da
mille forze. I'erinni abbozza fortemente un profilo di donna che. nonostante i
tratti forti e conturbanti, rivela il viso quieto della violenza: è una espressione
misteriosa, suggestiva, avvincente, quasi magica come per sortilegio, e il sortìlego Bruschi riaffida all'amato olivo I'itinerario di
vita, soddisfatto per aver dato delle risposte esistenziali, ma rattristato per
la sorte dell'uomo.
Altra
forma forte è la scultura che rappresenta il Colibrì (ma anche lo stesso
guerriero): il dio etnico per gli aztechi. Rappresenta il cielo azzurro, cioè
il cielo meridiano al momento in cui il sole trionfante è nel suo punto
zenitale.
Ogni
giorno deve lottare con le potenze della notte affinché queste non distruggano
il sole e l’umanità tutta. Si ricompone così 1a correlazione terra-acqua-aria-esistenza umana nella produzione artistica
di Augusto Bruschi. In tutta la produzione del nostro giudice-scultore è
evidente il peso della sua esperienza. della sua saggezza, del suo oneroso
impegno umano... il tutto intriso proprio di quella sua particolare, accattivante espressione
confortante e di quel suo sorriso che ti mette a tuo agio anche quando è in
discussione la stessa tua esistenza. ma è un modo per tenere lontana
I'incomprensione, la irrazionalità. il qualunquismo e la faciloneria: fatti
dominanti nel vivere quotidiano della maggior parte della gente che Bruschi eternizza nelle sue creazioni che compongono una processione
interminabile di uomini e di segni che inneggiano alla ricerca del regolare,
del razionale e della presa di coscienza.
Se
è vero che il solo osare una lotta giusta, anche se impari, è motivo di orgoglio
e anche di vittoria. allora ci sentiamo tutti un po’ vincitori e orgogliosi
perché abbiamo. tutti insieme, osato comprendere e lo abbiamo fatto riferendoci
alla potenzialità della forma di un albero, di un legno di olivo che Augusto
Bruschi è riuscito a chiamare come testimone del passato, ma anche come il saggio
del luogo; sfumato dal tempo, sempre verde, pacifico e in tripudio per rango,
per far regnare la giustizia.