Interpreti principali:
Klaus Kinski, Margaret Lee, Rosalba Neri, Monica
Strebel, John Carlsen, Jane Garret, Gioia Desideri,
John Eley, Fernando Cerulli
Trama: la clinica
psichiatrica del dottor Oesterman (Carlsen) è una
lussuosa dimora per giovani e procaci donne affette
da varie turbe; qui si intrecciano i
destini del personale e delle degenti: c'è Anna
(Rosalba Neri), splendida ninfomane che finisce tra
le braccia possenti dell'inserviente; Claire (Jane
Garret), figlia trascurata di ambasciatori,
impegnata in un'intensa relazione saffica con l'infermiera Hilde
(Monica Strebel), Charyl, ricca e bella ereditiera (Margaret
Lee), innamorata del dottor Klay (Kinski) e così
via. La vita nella clinica sembra trascorrere bene
per tutti finché, improvvisamente, arriva il primo,
terribile omicidio di un'infermiera, nel parco,
preceduto da un'aggressione subita da Charyl, alla
quale scampa miracolosamente. Nel tentativo di
preservare il buon nome della clinica, il dottor
Oesterman decide di non avvertire subito la polizia
dell'omicidio, consentendo però all'assassino di
compiere una vera e propria strage, prima di cadere,
crivellato da un numero incredibile di colpi, nella
trappola finale, tesagli proprio dalla polizia con
l'aiuto della ignara Charyl, vero obiettivo del
folle.
Note: Di Leo,
grandissimo regista di film d'azione, è alle prese
con un genere che non gli appartiene e che, forse, non gli piace neppure ma,
nel periodo del primo Dario Argento e di tutti i
suoi epigoni, si presenta nei cinema con questo film
richiesto a gran voce dai suoi produttori, "La
bestia uccide a sangue freddo" appunto.
Intanto, per sgombrare il campo da ogni malinteso,
occorre dire che il film è assolutamente
inverosimile, visto che si svolge per intero in una
clinica psichiatrica, un castello il cui salone
principale è pieno di armi bianche di ogni tipo
(c'è anche una Vergine di Norimberga!!!) e visto
anche il goffo finale, con l'assassino preso in
trappola in modo davvero puerile. Preso atto di
ciò, se lo sconcerto lascia rapidamente campo
libero alle sensazioni visive (solo dopo che il film
è finito, perché il ritmo è volutamente molto
elevato) e se non ci si ferma a riflettere sugli
intenti (?!?) della sceneggiatura, la gran mano di
Fernando Di Leo (aiutato dalla splendida fotografia
di Franco Villa e dall'approccio iper-realistico),
la maschera irresistibile di Klaus Kinski e la gran
passerella di attrici sexy (con l'esclusione della
flaccida Jane Garret) consentono al film di entrare
con pieno merito nella ristretta cerchia dei cult
movies di Star & Starlette.
Note sul regista:
come detto, Fernando Di Leo (S. Ferdinando di
Puglia, 11/01/1932) è uno dei migliori interpreti
del nostro cinema; diplomato al C.S.C.,
esordisce nel 1963 firmando uno degli episodi di
"Gli eroi di ieri, oggi, domani". Dopo
qualche anno di distacco dalla macchina da presa,
nei quali si dedica alla sceneggiatura (spesso senza
comparire nei titoli), nel 1968 realizza "Rose
rosse per il Fuhrer" ma è con il poliziesco
che raggiunge livelli davvero notevoli ("La
mala ordina", "Milano Calibro 9",
"Il boss", "I ragazzi del
massacro" solo per citare i più noti), tanto
da essere più volte citato dai maestri riconosciuti
d'oltreoceano. Il suo stile è crudo, la forza delle
immagini fotografa spietatamente la violenza dei
suoi film, additata come fine a se stessa da critici
benpensanti e buonisti, ma specchio fedele dei tempi
che furono (e che purtroppo sono ancora). Di Leo
firma il suo ultimo film nel 1983, "Razza
violenta", poi solo il vuoto.
AKA
Les insatisfaites
poupées erotiques du Docteur Hitchcock
Der schloss
der blauen vogel
Slaughter
Hotel
Asylum
erotica
Cold
blooded beast
Les
poupees sanglantes du Docteur X
La
clinique des tenebres
Der
triebmorder