LA TEORIA DEL CAMPO DI KURT LEWIN

 

La psicologia topologica di Lewin ambisce alla costruzione di una teoria capace di rendere ragione della realtà psichica come sistema dinamico, comprensivo della persona e dell'ambiente, risultante dal concorso di varie forze, suscettibile di continue trasformazioni e tendente all'equilibrio.

Partendo dalle istanze teoriche della psicologia della Gestalt, Lewin ritiene che la percezione e il senso che il soggetto ha della realtà costituiscono il punto privilegiato da cui procedere per indagare i processi psichici e la personalità.

La teoria del campo costituisce il sistema generale con il quale vengono caratterizzate le diverse manifestazioni della realtà psicologica, da quelle individuali a quelle di gruppo e quindi l'insieme di costrutti atti a rappresentare il funzionamento della personalità a livello strutturale e dinamico.

L'evento psicologico deve essere indagato sistematicamente nel contesto fisico temporale in cui accade e nella rete di relazioni che lo sostengono e lo determinano.

CAMPO: tutto ciò che è presente al soggetto in un dato momento e che ne determina l'agire, il sentire e il conoscere.

"Principio di contemporaneità": qualsiasi comportamento o altro mutamento entro un campo psicologico dipende soltanto dalla particolare configurazione che il campo ha in quel dato momento.

 

All'interno del campo si distinguono 3 aree fondamentali:

SPAZIO DI VITA, inclusivo della persona e dell'ambiente psicologico, caratterizzato dai bisogni, dalle motivazioni, dalle mete e dagli ideali del soggetto.

Gli eventi e i fattori che ineriscono allo spazio di vita sono quelli che assumono rilevanza psicologica per il soggetto in un dato momento. Lo spazio di vita quindi concerne sia l'ambiente che la persona.

 

Fenomeni che si sviluppano nel MONDO FISICO E SOCIALE e che non hanno una diretta incidenza sullo spazio di vita della persona in quel dato momento

ZONA DI CONFINE dello spazio di vita, in base alla quale si prendono in considerazione quei processi del mondo fisico e sociale che agiscono sullo spazio di vita della persona in quel dato momento

La condotta può essere considerata come funzione della persona e dell'ambiente secondo l'equazione: C=f(P,A)

L'ambiente al quale si fa riferimento nello spazio di vita è soprattutto l'ambiente psicologico, cioè l'insieme di condizioni esterne che influenzano la condotta

dell'individuo nella misura in cui sono da lui percepite e dotate di significato.

L'ambiente psicologico va dunque distinto da quello fisico in quanto corrisponde alla rappresentazione soggettiva che l'individuo ha degli eventi esterni.

Come l'ambiente, anche i bisogni, le mete e gli attributi del sè hanno soprattutto rilievo per come sono percepiti dal soggetto.

Lo spazio di vita è suddiviso in REGIONI che rappresentano tutto ciò in cui un oggetto dello spazio di vita ha un suo posto e ogni aspetto dello spazio di vita nel quale sia possibile distinguere contemporaneamente più posizioni o parti.

Dinamicamente la persona può essere descritta come un sistema stratificato che ha una struttura definita e nel quale si possono distinguere regioni centrali  (elementi del sè e dell'identità individuale) e periferiche (processi percettivo motori

Sia le regioni dell'ambiente che quelle della persona sono divise da frontiere con diverso grado di solidità e di consistenza.

 

Valenza : corrisponde al valore positivo o negativo che una regione dell'ambiente psicologico riveste per la persona.

Forza: corrisponde alla direzione e alla intensità di una tendenza ad agire per  realizzare un determinato mutamento.

 

Dal momento che una regione può avere differenti posizioni all'interno dello spazio di vita, la precisa conoscenza della "posizione" che un individuo occupa è necessaria per valutarne e comprenderne il comportamento. Il comportamento è inteso come mutamento di posizione, cioè come locomozione nel proprio ambiente psicologico; ad esso corrisponde un mutamento della struttura dello spazio di vita.

Tensione:

 stato che l'individuo sperimenta all'insorgere di un bisogno o di un quasi-bisogno e che l'individuo tende a superare per ripristinare l'equilibrio.

Lo stato di tensione e la tendenza a ripristinare l'equilibrio come pure le valenze dell'ambiente e la direzione e l'intensità delle forze, rinviano all'insorgere e all'azione di un bisogno.

Lo sviluppo della persona non viene definito in termini di fasi, ma in termini di differenziazione, sulla base di una maggiore o minore organizzazione e complessità. Con lo sviluppo si ha un ampliamento dello spazio di vita ed un aumento del numero delle regioni e parallelamente una dilatazione progressiva della dimensione temporale e psicologica.

Si distinguono:

-retrogressione: ritorno ad una modalità di comportamento precedente nella storia psicologica del soggetto

-regressione: ritorno a modalità di comportamento primitive, a prescindere