IL CULTO DELLA BEATA VERGINE ADDOLORATA
LA CHIESA DI S. MARIA MADDALENA IN MOLA

Spigolature teologiche-religiose, storiche, sociali, tradizionali, artistiche
 A cura di Martino Vitulli


 

“La memoria della Beata Vergine Maria Addolorata, in passato, veniva denominata «I sette dolori della Beata Vergine Maria». Questa festa, di origine antichissima, ebbe inizio nel secolo XIII, come devozione, in seno ai religiosi Serviti della città di Colonia. In seguito, sempre i Serviti ottennero l’approvazione della celebrazione dei «sette dolori»; successivamente, sotto il pontificato di papa Pio VII, tale memoria entrò nel calendario romano alla terza domenica di settembre. Fu papa Pio X che, nel 1913, trasferì detta solennità al 15 settembre di ogni anno” (A. Cattabiani - pag. 290). È tradizione nella nostra Città di Mola di Bari festeggiare in modo solenne la Beata Vergine Addolorata, quale Patrona, nella seconda domenica di settembre di ogni anno. 

L’Immagine della Madonna Addolorata è venerata nella chiesa di Santa Maria Maddalena in Mola di Bari da antichissimo tempo. “Nella suddetta chiesa officia il culto divino l’Arciconfraternita dell’Addolorata, fondata nel 1724 con le regole di Francesco Spinola, religioso dell’ordine dei Servi della Beata Vergine, comunemente chiamati «Serviti». Tale congregazione ottenne il Regio Assenso alle ‘Regole’ in data 30 agosto 1768 e fu elevata ad Arciconfraternita il 4 luglio 1804” (N. Uva - pagg. 189-190). Essa provvede a solennizzare la festa della protettrice curando, in particolar modo, l’aspetto liturgicoreligioso, mentre le manifestazioni civili vengono organizzate da un apposito Comitato. 

Un tempo esistevano a Mola di Bari i monti maritaggi. Lo storico Uva ci dice a pag. 39: “esistevano in Mola fino alla prima metà del secolo scorso quattro monti maritaggi: tre fondati nel 1723 dal teologo don Vitantonio Russo con testamento del notaio Giovanni Susca, e uno istituito con testamento del 21 novembre 1827 da D. Margherita Spinelli. La prima donazione (Russo) comprendeva tre legati:
1) detto “San Nicola” al Capitolo Collegiale, che doveva provvedere a tre maritaggi di ducati 10 ciascuno, da sorteggiarsi il 6 dicembre di ogni anno, festa di San Nicola;
2) all’Arciconfraternita del SS. Sacramento di altrettanti maritaggi di eguale valore da sorteggiarsi ogni anno il dì del Corpus Domini;
3) alla confraternita dell’Addolorata anche per tre maritaggi di identico valore, da sorteggiarsi la seconda domenica di settembre di ogni anno, in occasione della festa patronale. In totale ducati 90 per nove maritaggi”.
 

“La chiesa della Maddalena ha una sola navata ampia e luminosa” (G. De Santis - pag. 144). Un tempo il sacro edificio era una piccola cappella situata fuori le mura, appartenente al Capitolo Collegiale. Nel secolo XVII la cappella venne in gran parte abbattuta per costruirvi una chiesa più grande e più accogliente sia per i fedeli che per celebrare con solennità i “Divini Misteri”. Venne benedetta dall’Arciprete Don Angelo Antonio Zuccarino il 27 gennaio 1630 celebrando la “Frazione del Pane”. (N. Uva). La chiesa venne consacrata il 17 luglio 1758 e tale consacrazione è attestata da dodici croci in marmo fissate sulle colonne laterali della navata. Questo storico avvenimento è testimoniato anche dall’epigrafe collocata sulla porta della sagrestia. 

Nell’anno 1905 venne decorato tutto l’interno della chiesa con lavori di stucco, eseguiti dallo scultore Gaetano Granieri, e con le pitture ad opera del Prof. Alfonso Lizzi, entrambi gli artisti di Bari (A. Mancini - pagg. 83-85). Interessante appare un piccolo manoscritto dell’epoca, dal quale si rileva il preventivo di spesa di tali lavori, eccone il testo: “Preventivo per il lavoro di pittura, da eseguirsi nella chiesa dell’Addolorata. - Soffitto in prospettiva (a tempera) scompartito ad imitazione cassettone, con ornati e cornici ad imitazione oro; giusto il bozzetto presentato; - Quadro nel mezzo, rappresentante il «Trionfo di Maria» con una miriade di angeli che l’accompagnano; - Cornicione e navata intera dipinta a tempera con tinte armonizzate secondo l’insieme della chiesa; - Tutti i pilastri della chiesa, compresi i due pilastri sull’organo (ad olio con vernice matta); - Fondo della cappella del Crocifisso, compartito e dipinto ad imitazione marmi diversi (ad olio con vernice); - Verniciatura ad olio alle tre porte (porta interna ed esterna) della chiesa; - Mura e soffitto (sull’organo) dipinte con tinta corrispondente (pittura a tempera); - I fondi dei bassorilievi rappresentanti gli apostoli dipinti ad imitazione oro. Lavoro completo con spese tutte a mio carico lire 3.000. Alfonso Lizzi”. Il prospetto fu rivestito con pietra di Carovigno ad opera degli scalpellini Domenico Trinchera e Giuseppe Petrarulo di Ostuni su disegno del molese Ing. Pietro Clemente (A. Mancini - pag. 85). Sul portale è ben visibile uno stemma a tutto rilievo con al centro un cuore trafitto da una spada (con chiaro riferimento alla profezia di Simeone e al dolore della Vergine) in ovale incorniciato da volute. Nel frontone si apre un grande rosone con dodici raggi. Il numero dodici ha vari significati: dodici sono gli apostoli, dodici le tribù d’Israele, ecc. Al di sopra vi è un timpano cuspidato dagli spioventi ornati da mensolette e sottostante serie di ovuli e dentelli. Al centro del timpano è posto un orologio pubblico. E per finire l’alto campanile con la cupola a cipolla che è un grande riferimento per chi viene da Bari. 

I due dipinti ad olio che adornano le pareti laterali del presbiterio raffigurano le seguenti scene: A) la Madonna sul calvario ai piedi del Crocifisso; B) l’apparizione del Cristo Risorto alla Maddalena. Questi due dipinti furono eseguiti nel 1930 dal pittore Emanuele Schiavone di Fasano a devozione degli emigranti di Chicago (A. Mancini - pag. 85). Gli ultimi restauri hanno dato un volto nuovo alla chiesa della Maddalena. Furono inaugurati il 28 maggio 1965 dall’Arcivescovo di Bari Mons. Enrico Nicodemo alla presenza del clero, autorità civili, militari e una moltitudine di popolo. Il progetto e la direzione dei lavori furono affidati al prof. Umberto Colonna, che curò con arte e buon gusto il rivestimento di marmi pregiati della parte posteriore della chiesa; venne costruita la balaustra in marmo, ecc. Eseguì personalmente l’affresco della cupola che sovrasta l’altare maggiore col tema del quinto mistero glorioso del Santo Rosario. Il decoratore ha tenuto presente le principali verità di fede confermate dal Concilio Vaticano II, ha illustrato i più grandi eroi della Chiesa militante e trionfante: sommi pontefici, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, di rito occidentale ed orientale, sommi letterati ed artisti aventi tutti i loro sguardi estatici ed imploranti rivolti verso la Regina del Cielo e della terra, con voti unanimi proclamata da tutti i padri del Concilio Ecumenico Madre della Chiesa Universale (A. Mancini pagg. 85-86-87 - vedi foto 3). Il nuovo altare maggiore, realizzato secondo la riforma liturgica del Concilio Ecumenico Vaticano II, è rivolto al popolo di Dio ed è composto da due colonne in marmo, rivestite da pregiate e significative fasce scultoree in bronzo raffiguranti i martiri, che sostengono la mensa del sacrificio eucaristico; quest’ultima realizzata in unico e grande blocco di marmo bianco ad opera della marmeria F.lli Caldari di Bari. Il tutto fu progettato dall’Arch. Nicola De Michele, per quanto riguarda la parte architettonica, e dal Prof. Mario Colonna, figlio del pittore innanzi nominato, per la parte scultorea. Il nuovo altare fu consacrato il 30 novembre 1973 dal Vescovo Ausiliare di Bari Mons. Michele Mincuzzi (vedi foto 4).

 

BIBLIOGRAFIA - Le notizie sono state attinte dai seguenti testi:

• Alfredo Cattabiani ‘Calendario - Le feste, i miti - le leggende e i riti dell’anno’ - Editore Rusconi Libri S.p.A. - Milano 1989;

• Nicola Uva ‘Saggio storico su Mola di Bari - dalle origini ai giorni nostri’ - Dedalo Litostampa Bari 1964;

• Giuseppe De Santis ‘Ricordi storici di Mola di Bari’ - Stabilimento tipografico di Aniello Eugenio - Napoli 1880;

• Sac. Antonio Mancini ‘Mola di Bari e le sue chiese - appunti di storia’ - presentazione di Marco Mancini

Tipografia del Sud Bari - 1975;

• J. C. Cooper ‘Dizionario dei Simboli’ - Franco Muzio Editore - 1988;

• Opuscolo - ‘Sistemazione dell’area presbiterale nella Chiesa di Santa Maria Maddalena in Mola di Bari’

Arch. N. De Michele - Prof. Mario Colonna.

 

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