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Musica nelle Valli (festival di musica indipendente 18 – 21 maggio 2001)


Pochi giri e viaggi nell’ultimo periodo…. Comincio ad essere abitudinario, per i luoghi… pesaro, aosta, bologna… di cui questa volta non vi conto nulla… invece… a fine maggio si è tenuto a San Martino Spino di Mirandola il festival Musica nelle Valli, organizzato da Fool Tribe, una 4 giorni di musica indipendente davvero interessante… Già solo per arrivarci… meraviglia… è la campagna tra Modena e Mantova, pianura piena…. Poche case, per lo più cascine, rustiche e molto belle…. passando per le strade lì attorno verso l’ora del tramonto ti viene voglia di fermarti lì per sempre….
Il festival si teneva a fianco di una struttura simil scuola, sotto i tendoni… dei 4 giorni ne ho gustati un paio, sabato e domenica… e tanto per cominciare per la terza volta ho perso il concerto dei Redworm’s Farm, sono riuscito solo a vedere un paio di pezzi…. Troppo poco… così è cominciata la serata del sabato, ma in realtà molti gruppi li ho persi per le questioni logistiche di montare la tenda… e fare cena (meraviglia le piadine !)… così mi sono perso i catanesi Jasminshock, e Perturbazione (torinesi che sino ad oggi non sono mai riuscito a vedere, ma rimedierò al più presto, di cui ho scoperto di conoscere per altri motivi 2 componenti….), Stefano Giaccone invece l’ho visto, è sempre un piacere sentire una manciata di ballate a suo modo, dopo di lui gli inglesi Stanton, un po’ troppo ubriachi per godermeli bene… Rollercoaster, invece, dopo un paio di brani sono insopportabili, troppo Stooges…. Intanto la serata si faceva interessante per l’affluenza di gente: tante facce amiche e soprattutto un bel clima, tranquillo… Ultimo gruppo della serata: Giardini di Mirò, parecchio attesi… e le aspettative mie e di altri hanno confermato !!! Galattico ! un concerto da incanto… partono sempre molto tranquilli, poi alla fine esplodono… hanno una complessità sonora davvero interessante, usano parecchi strumenti alternandosi nell’uso degli stessi… concerto da bocca aperta… (date una lettura all’intervista presente su queste pagine). La prima serata si conclude con un falò tra amici prima, e poi a bere vino al banchetto del vino, organizzato dal giro Halley Nation… riesco anche ad accappararmi da dormire nei posti riservati ai gruppi in un agriturismo… un casolare semi abbandonato ma accogliente e con un comodo letto matrimoniale… gioia per la mia schiena ! Il giorno dopo, relax sino praticamente sino al primo pomeriggio… tempo in cui si è riaperta l’area del festival, per il soundcheck e l’apertura del bar… nel frattempo ho fatto conoscenza con i ragazzi di Fool Tribe, davvero parecchio volenterosi, simpatici e disponibili, è davvero uno sbattimento organizzare un festival simile, come persone ed impegno… Tornando a noi, verso le 5 si ricomincia a suonare, cominciano i locali Fourire, un piatto misto di musica indipendente, interessante, ma con ancora qualcosa da sviluppare…Dopo di loro, arrivano H Strychnine… crossover pesante, troppo… mah… poi Encore Fou, il pubblico ha cominciato ad avvicinarsi al palco…concerto d’impatto, ma non hanno suonato un gran che bene…
Nel frattempo le frotte di amici convenuti al festival aumentava… che piacere ! I Cut è stato un altro piacere rincontrarli e vederli dal vivo… sono molto più scarni rispetto a 2 anni fa, rock n roll nell’anima…! Dopo di che, pausa cena, ed altra piadina, per me ! il cielo minaccia pioggia… e cominci a pensare che il weekend sta finendo… riprendono la serata One Dimensional Man, come sempre (quest’anno li ho visti già 4 volte) super ! con il solito spettacolo annesso del batterista nudo… Via loro, spazio agli americani, prima Burning Airlines, in tour in concomitanza con l’uscita del loro secondo cd (identikit): con un chitarrista in più, acquistano grinta e potenza… è proprio un piacere vederli, non mi stacco da sotto il palco per tutto il concerto… Poi i super attesi Old Time Relijun, dei del soul più sporco, un’ora e più di set tra blues minimale, semiballate e robe più irruente, batteria scarna, contrabbasso, chitarra e clarinetto, che flambe’ ! a dir la verità, per me han suonato troppo ma il pubblico li incitava di continuo… nel frattempo pioveva… alcuni cominciavano a partire verso le loro case… altri ancora arrivavano…. Dopo il concerto non c’è molto tempo per fare feste, saluti e poi a nanna nel casolare per la partenza l’indomani verso torino… A livello personale è stata davvero una cosa piacevole essere lì, vedere, sentire, partecipare… poi un casino di facce amiche, tra le quali mi piace citare e salutare anche da qui: i 2 sprinsi, arash, vittorio e mirko di imperia, fabrizio dei sumo, chiara e matteo di ferrara, alcuni maizziani, anastasia di verona… cose che fanno bene al calcio (citando non so chi e perché….) Per la cronaca, il festival era cominciato venerdì sera con Julie’s Haircut, Hangin on a Thread, Milaus e Yuppie Flu e finì il lunedì con Arab Strap e Bright Eyes.

 

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