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INTERVISTE

daniele brusaschetto

01 Oct 1999 02:53:52
10 futili domande a Daniele su di se e sulla sua musica, nulla più. Il tutto realizzato per posta elettronica, ovviamente !
>Daniele / 1)Fabio
>La prima potrebbe essere: Cosa pensa Fabio (di LA MINI) riguardo il >fecalomafocomelico?
1) è un personaggio di cronache del dopo bomba o è daniele brusaschetto ?
>E' riferita a "fecalomafocomelico"? Se si il significato approssimativo di questa parola >è: Fecaloma=tappo di feci posto nella porzione finale dell'intestino; >Focomelico=individuo sprovvisto di parte(o interamente)delle articolazioni >superiori; Nel complesso no so cosa possa voler dire, ma suonava bene.
2) il momento in cui ti sei trovato a pensare: "Ora suono qualcosa!"
>14 anni d'età, una dozzina di anni fa... non ci avevo mai pensato, è passata una vita!
3) il momento in cui ti sei chiesto: "chi me lo fa fare?"
>Ogni tanto mi capita, ma è sempre un breve periodo. Tendenzialmente il lato >musical/"artistico" della mia vita serve per compensare tutti gli altri pezzi negativi.
4) mi sembra, (opinione mia) che sino a qualche anno fa, eri un personaggio, abbastanza cupo, ora da un paio di anni mi appari quasi solare ? è una mia pazzia o è il frutto delle tue cose musicali ?
>Non lo so... probabilmente negli ultimi tempi riesco ad essere un po più autoironico, >ma posso fare meglio. Solare mi sembra quasi eccessivo però. Può darsi che derivi >dalle cose musicali, forse sfogandomi mi rilasso... dovremmo chiedere alla mia >psicologa di fiducia...
5) giri parecchio a suonare, come è proporre la tua musica dal vivo ?
>Divertente! Le ultime performances sono più accessibili rispetto al passato. Un po >meno "intellettualoso" e più "energetico", C'è persino Marco dei LARSEN alla >batteria... Le difficoltà però non sono mai mancate... Ma non è mai sfociata in atti di >violenza nei confronti dei musici.
6) qual è il disco che ti piace di più ?
>Mah! il primo che mi viene in mente è quello degli EINSTURZENDE dal titolo lunghissimo che finisce con "...richterscale", o qualcosa così... Ma ce n'è tanti che mi >gustano.
7) pance, mamma fottimi... il loro significato ?
>PANCE è grasso,laido,putridume, merda, pattume,storie marce,puntini-puntini >MAMMA FOTTIMI è l'atto sessuale(ma non solo) che compie una madre nei >confronti del proprio figlio, consenziente o no. Madre come mamma, nazione, >comunità, sistema, insomma tutto quello da cui siamo venuti e da cui "dipendiamo", cioè TUTTO!
8) quali sentimenti butti dentro la tua musica ?
>Tutti quelli possibili. Ma anche quelli belli, forse non si sentono tanto... Vengono >filtrati...
9) progetti imminenti ?
>-un vinile 12" collaborazione "D.Brusaschetto/(r)"; -la CDcomp "related proZZZect" della nostra ZZZ...prod.; -un tour fine ottobre-novembre in giro per l'Europa (Francia/Belgio/Germania/Cecoslovacchia/Polonia/Svezia/Inghilterra...)-un tour USA/Canada verso marzo/2000; -altre piccole cose...
10) delirio, termine a te comune ? si / no /cosa ti fa pensare questa parola
>Direi di si, mi fa pensare allo stato di ubriachezza, non molesta, durante una qualsiasi serata torinese.
Contatti: brusaschetto@supereva.it www.danielebrusaschetto.com

replikants

Gruppo che arriva dallo stato da Olympia (usa), conosciuti (su disco) tramite pomini, che me li ha consigliati; praticamente un’ibrido di musica elettronica tranquilla e altro, in mezzo ci sono alcuni personaggi coinvolti in altri gruppi di quelle parti. Così, mi sono messo alla ricerca e li ho rintracciati facendo ad ognuno di loro 10 domande più o meno deliranti. Ognuno ha risposto per conto proprio
F: Fabio / B: Brandt / J: Joe / Ju: Justin
F: Quando avete cominciato questo progetto ? si può definire replikants come un progetto ? O è qualcosa di più ?
B: Mi sembra che io e Justin abbiamo cominciato coi Replikants attorno al 1993, onestamente non so rispondere sul fatto che questo sia un gruppo o un progetto, definisco ogni collaborazione musicale come un progetto, che sia di breve o lunga durata. Personalmente mi piacerebbe vedere questo progetto che continui ad andare avanti ed evolversi, e credo sia un desiderio condiviso da tutti quanti.
Ju: I replikants hanno iniziato nell’estate del 94, io considererei i Replikants come un gruppo non proprio come un progetto parallelo, ci piace prenderci il nostro tempo come gruppo.
J: Sono nel gruppo da un anno e mezzo, Justin e Brandt ti potrebbero dare una risposta più completa su quando è cominciata. Nell’ultimo anno abbiamo registrato l’ultimo disco (io suono la batteria e le percussioni in buona parte dei brani) e fatto un tour nella costa ovest degli usa. Per me i Replikants sono molto importanti, non sono mai stato in un gruppo dove mi posso esprimere nettamente così bene, come registrare e suonare dal vivo coi Replikants (non sto scherzando). Così non è soltanto un progetto nel quale sono coinvolto, forse qualcosa di meno di una band a tempo pieno.
F: A vedere la grafica e a sentire la musica mi è venuta in mente una certa musica degli anni 70... è solo una mia visione ?
B: Joe, Justin ed io abbiamo un buon gusto per la musica dei 70
Ju: Siamo influenzati da molto musica degli anni 70, come. Brian Eno, Kraftwerk, Chrome, Can ed il jazz europeo (l’etichetta FMP, Peter Brotzmann e altri), Throbbing Gristle, SPK, parecchio soul e funk americano e strane colonne sonore. Potrei dire che le nostre principali influenze derivano dagli anni 70...
J: Tutti noi sentiamo musica degli anni settanta, R plays the fool è un chiaro riferimento a Trouble Man, posso dirti, che adoro quella colonna sonora. Dei settanta ascoltiamo: rock, funk e soul. Justin e Brandt sono più interessati al reparto funk e soul, hanno gusti più specifici e proprio per questo hanno tirato fuori le migliori cose. Ho sempre ascoltato il rock dei settanta, non lo ho mai abbandonato, anche nel mio periodo punk.
F: A me la vostra musica suona molto analogica, lontano dai suoni moderni: chemical, breakbeats... cosa ne pensi ?
B: Abbiamo sempre avuto un idea per cui i Replikants possano esplorare più vie per creare musica campionata o da ballare senza dover sentirsi parte di un contesto di chi crea e suona questa musica, confinato a chi fa musica elettronica seriamente.
Ju: apprezziamo di più i suoni pre digitali, ma non chiudiamo le porte alla scena techno: la musica fatta ai computer non mi fa impazzire, tuttavia a volte suona veramente bene.
J: Penso che al momento la nostra musica abbia un certo feeling con quella degli anni 80, un po’ fredda e fresca; non cerchiamo nulla di specifico quando registriamo per un disco, a tutti quanti piace il breakbeat e la nuova musica elettronica
F: Voi, come persone: cosa fate normalmente ?
B: Normalmente, mi sveglio al mattino, mi faccio un caffe senza fare colazione, a volte non faccio colazione.
Ju: Buona parte delle cose che faccio sono orientate verso la musica, faccio il dj, una volta a settimana, lavoro in un’etichetta discografica e nel tempo libero, mi piace cucinare. Molto del mio tempo lo passo con l’altro mio gruppo, gli Unwound.
J: Ho un lavoro part -time e faccio il volontario all’ospedale, suono in 2 gruppi chiamati Caustic Resin e Stella Maris, in tutti e 2 suono la batteria.
F: Suonate dal vivo ?
B: eravamo abituati a suonare dal vivo una volta all’anno, ora suoniamo più spesso, abbiamo fatto un tour sulla costa ovest.
Ju: Si, quest’anno abbiamo fatto un piccolo tour ella costa ovest qui in america e qualche sporadico concerto nella zona di Olympia / Seattle sin dai nostri inizi.
J: Si, suoniamo dal vivo, ogni volta è qualcosa di diverso, tenendo costante la caratteristica di usare tanti strumenti, Brandt e Justin a volte ne suonano due contemporaneamente, usiamo basso, chitarra, sax, tastiere, synth, batteria, campionatori e a volte anche le voci.
F: 5 Rue Christine ? Potete dirmi qualcosa su questa etichetta ? Ne siete coinvolti ?
B: non ne sono molto coinvolto, a parte il fatto di aver fatto uscire delle cose per questa etichetta, Slim della Kill Rock Stars la manda avanti.
Ju: E’ un’etichetta sorella della Kill Rock Stars, dovrebbe occuparsi della musica sperimentale, ma non ha ancora fatto uscire molti dischi.
J: Non ne so molto
F: Delirio: cosa vi fa pensare questa parola ?
B: Mi fa delirare, vuoi davvero che risponda ?
Ju: Stare davanti a questo computer.
J: Quando penso a questa parola, mi viene in mente qualcuno che si sveglia in mezzo alla notte e si mette a fare qualcosa, se sei sveglio da poterlo osservare non ti sembrerà di vedere una persona sveglia ma in uno stato quasi di coscienza.
F: Replikants ? Credete nella possibilità di replicare le persone (attraverso le bio tecnologie, per esempio), o credete in una replicazione del suono come un loop ?
B: le tecnologie per replicare un essere umano sono reali, presto saremo parte della Twilight Zone di Ray Bradbury o ci sarà Rod Serling che parlerà di noi... Ci piace il nome, non ho mai immaginato nessuna connessione tra il nostro nome e la nostra musica. I loop sono una figata.
Ju: La radice di questo viene da un ibrido mezzo umano e mezzo macchina (gli androidi), l’idea è quella di mischiare la tecnologia con la mente umana, il passo ulteriore sarà unire le due cose assieme, così i Replikants stanno ad osservare questo mutamento dal lato musicale, la decostruzione delle nostre menti con le macchine (gli strumenti) e viceversa.
J: Crediamo nel creare e nell’usare suoni ripetitivi, che si replicano. Le possibilità di replicare qualcuno geneticamente non è da scartare, ma non c’è assolutamente certezza che ci siano le stesse esperienze, probabilmente ci sarebbero differenti personalità, per cui non un replicante.
F: Cosa state facendo, in questo momento ?
B: Vogliamo registrare un nuovo disco, abbiamo imparato molto da quando abbiamo registrato l’ultimo.
Ju: In questo periodo, stiamo provando spesso e stiamo per registrare qualcosa. Vogliano venire in italia a suonare !
J: Ora sto bevendo una schifosa birra americana (budweiser) e mi sto preparando per andare alle prove, più in generale i replikants stanno pensando a fare dei concerti durante l’inverno ed un tour in primavera.
F: Pensate questa sia una strana intervista ? Le vostre impressioni sul fatto di essere intervistati...
B: Questa è stata una bella intervista
Ju: Che cazzo ! (scherzo). Grazie per l’intervista.
J: No, non penso sia un’intervista strana, quello che trovo strano è farlo tramite internet e poi vederla in un’altra lingua.

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