Viaggio interiore


Viaggio interiore

Angela

Cammino

Grazie alle parole del mio maestro, ogni giorno vengo a conoscenza di nuovi linguaggi che mi illuminano e mi spronano nel mio cammino: l'importante è vincere la battaglia globale, quella della vita. Non è tanto importante perdere o vincere la battaglia, ma piuttosto vincere la guerra.

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La strada dell'abbandono

Insieme si vince: Io, Dio e gli altri... Dopo aver toccato con mano, ecco la strada per l'abbandono.

La sommatoria di tutto quello che abbiamo è superiore ad una persona media e non i singoli aspetti che ci caratterizzano. Cioè posso essere un bravo scienziato o un bravo professore, ma essere un infelice: la serenità, la gioia, la speranza, la fiducia valgono di più! La qualità della vita è a prescindere ad esempio dalla posizione economica.
Cosa significa vincere la battaglia globale: se vado a prendere i miei propri difetti e i miei propri pregi, più vado verso l'alto ho stravinto, più vincono i difetti, faccio schifo.
Lo stesso discorso vale per ciò che so fare: vale di più fare un po' di tutto, sapersi destreggiare. = il mio valore è che, attraverso la conoscenza, posso fare di più e non tanto specializzarmi in un aspetto particolareggiato.
La fede dà la speranza: nulla mi opprime perché so che è solo una questione di tempo. La fede è la cosa più bella e più grande che Dio poteva inventare perché toglie l'oppressione del cuore: crea degli alleati.
L'uomo non può fare a meno, non può prescindere dalla fede perché è da lì che trae il coraggio e la linfa del coraggio stesso. Non conta più chi si ha dall'altra parte, anche se si tratta di un esercito.
Da questo momento in avanti: ciò che faccio lo metto nelle mani di Dio (Abbandono) e quindi è ridicolo avere paura! Io, invece, voglio operare da sola.
Insieme vinciamo: Io+Dio+Altri.
Ora più che mai mi trovo nelle seguenti parole del libro Uno sguardo sull'Anima a pagina 81: Abbandonarsi non è cosa trascurabile, perché bisogna avere amore e fiducia che sovente vacilla in situazioni difficili, dove la mente umana fa riaffiorare il dubbio e con esso uno scoraggiamento che si scuote sin nel profondo. L'umano allora primeggia e ci urla tutto il timore sa che nulla può con le sue forze e attende con ansia il trascorrere del tempo; lo spirito contemporaneamente s'inoltra in un'oscurità che si fa sempre più buia." = in questa ora di angoscia bisogna rifugiarsi tra le sue braccia = impulso che sconfigge l'umano, domina gli eventi, dona tranquillità nell'accettazione del quotidiano.

Messaggi di conforto del mio maestro nei miei momenti di scoraggiamento:
La speranza è la forza della fede, lotta con coraggio perché non sei sola. Sei forte e ancora non lo sai. Toccherai con mano la potenza di Dio. Stai in pace!".

Una schiera di Angeli al mio fianco.

Il mio maestro mi sprona con le seguenti sue parole: alcuni presupposti, alcune catene le ho spezzate: sono più matura! Sono entrata in consapevolezza con miei aspetti che prima non conoscevo.
Mi reco al lavoro senza giudicare, stando né dentro, né fuori, come alla finestra a guardare! Faccio con il cuore, con tutta sincerità ed onestà il mio dovere, senza cattiveria, invidia o per calpestare gli altri. Non guardo come operano i miei colleghi, cosa dicono, se servono più clienti di me, se sono più svelti o più intelligenti; se sanno più cose di me, ecc.: quello che riesco a fare, con tutta onestà, faccio. Sicuramente i rapporti tra loro si saranno nel frattempo modificati!
Non mi creo nessuna dipendenza. Così le cose verranno fuori tranquillamente. Io so quali sono le mie forze: ce la farò comunque perché ho una schiera celeste al mio fianco. Io valgo per ciò che valgo: più autostima meno orgoglio.
Prego e mi conservo del tempo (specie il fine settimana) per la lettura, per il computer e per dedicarmi al mio lavoro costruttivamente, imparando una cosa per volta, ciò che realmente mi serve: Non costa fatica ciò che non si considera pesante.

Martedì 20
Ripresa del lavoro. Se io ho veramente il desiderio interno di aiutare gli altri chiedo al mio Angelo (visto che si è schierato al mio fianco) di aiutarmi nel dare la risposta corretta: di illuminarmi.
Nonostante le mie ribellioni alla fatica, oramai non può essere altrimenti: è entrato forte in me il desiderio di riscatto.
Vedrai che da ora in poi sarà sempre così: nulla mi colpirà e farò le cose con naturalezza!
Questa è la vera pace del cuore: Operare con naturalezza, senza drammi o esaltazione!"
In effetti nonostante il grande sforzo nel riaffrontare una realtà lavorativa lasciata improvvisamente tre mesi fa, con tutto quello che il mio orgoglio e il mio amor proprio non accettano, l'unica forza che mi fa andare avanti è la certezza e la fiducia di avere questa schiera al mio fianco: in alcuni momenti, quando tutto sembrava crollare io ho avvertito il loro sostegno e la loro leggerezza anche quando non li invocavo.