ILLUMINAZIONE: La fonte di luce è fissata al casco, così da lasciare libere le mani dello speleologo. Vengono normalmente utilizzate due fonti luminose indipendenti l'una dall'altra: La fonte di luce principale degli
speleologi è la lampada a carburo, mentre si usa una lampada
elettrica come appoggio. L'illuminazione a carburo, o più
precisamente a gas acetilene, presenta il grande vantaggio di produrre
una luminosità diffusa attorno alla persona, non limitata
ad un fascio ristretto. Questa luce molto bianca si ottiene grazie
alla fiamma che brucia il gas acetilene e al suo riflesso sulle pareti.
Le lampade a carburo presentano alcuni punti a loro favore:
Il suo utilizzo richiede particolare
attenzione durante il caricamento del contenitore, infatti il gas infiammabile
viene prodotto dal contatto del carburo con l'acqua. Iil flusso dell'acqua
viene regolato da un rubinetto a vite posto all'esterno, mentre l'impianto
piezoelettrico fissato sul casco innesca la scintilla che accende la fiamma.
La comodità di tale tecnica,
oltre all'economicità del carburo ed alla notevole luminosità
che si ottiene, si spiega con le facile trasportabilità di carburo
"nuovo" e la frequente reperibilità di acqua in grotta.
CASCO : E' assolutamente indispensabile e
costituisce un elemento fondamentale nella speleologia. .Va indossato sempre,
anche durante esercitazioni all'aperto o in cavità che non presentano
rischi evidenti.
ABBIGLIAMENTO : gli speleologi di
solito usano una sottotuta in 'pile' o in microfibra ed una tuta di nylon
semi-impermeabile.
CALZATURE : stivali di gomma o scarponcini vanno bene nella gran
parte degli ipogei sia artificiali che naturali.
IMBRAGATURA: Serve a sostenere praticamente tutta l'attrezzatura personale, ma soprattutto chi la indossa quando si necessita una progressione su corda. E' utilizzata con il croll, la maniglia ed il pedale e serve per il trasporto dei vari accessori (bombola del carburo, moschettoni, sacchetto personale, ecc.). L'imbrago è costituito essenzialmente da due parti: Una inferiore, più robusta,
dotata di cosciali, ed una superiore, in genere più leggera, utilizzata
soprattutto per mantenere la posizione verticale ed evitare ribaltamenti.
Anche per gli imbraghi vale il
discorso sicurezza:
Verificare lo stato d'uso, soprattutto
dei cosciali, soggetti a maggiore usura.
ATTREZZATURA PER LA DISCESA
DISCENSORE: Il discensore è un mezzo meccanico atto a
facilitare il controllo della velocità in discesa. Ne esistono moltissimi
tipi, più o meno utili, concepiti sia per l'alpinismo che per la
speleologia. Nell'Europa continentale il piu' diffuso è quello inventato
da Dressler e costruito da Petzi, che sfrutta l'attrito della corda passata
ad "S" tra due pulegge fisse in lega di alluminio. Un particolare congegno
d'apertura consente l'inserimento della corda senza dover infilare un capo
della stessa e senza staccare il discensore dal moschettone (che deve essere
provvisto di ghiera). Si raccomanda di verificare l'esatta posizione di
lavoro del discensore e della corda prima di procedere alla discesa.
Per la risalita su corda vengono
normalmente impiegati due attrezzi molto simili per funzionamento.
Il croll viene fissato al ventrale dell'imbrago, mentre la maniglia debitamente accessoriata con longe e fettucce si impugna con una mano, mentre un piede, o entrambi, agendo sulla staffa ci spinge verso l'alto. Il braccio serve più che altro a far avanzare la maniglia sulla corda e a mantenere la posizione verticale. Anche in questo caso l'utilizzo
di materiale in buone condizioni è fondamentale, in particolar modo
deve essere sempre in buono stato la molla che richiude l'attrezzo, altrimenti
si rischia di far sganciare la corda quando si effettuano movimenti fuori
asse.
MATERIALI DA ARMO: le corde vengono
utilizzate fissandole alla roccia in più punti. Nelle grotte basta
piantare un chiodo (uno SPIT o un FIX) sulla roccia calcarea. In ogni caso
la corda deve essere fissata in almeno due punti e non deve assolutamente
toccare la roccia: quando lo speleologo vi si appende: potrebbe tagliarsi!
SCALE: quelle flessibili, con pioli di alluminio
e cavetto di acciaio, di antica e gloriosa memoria speleologica, possono
ancora essere usate per piccolissimi dislivelli. Comunque stanno pian piano
andando in disuso.
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