Speed Models Team

| Home| Contattaci | Supportaci |

Benvenuto nel miglior sito di automodellismo!!!

|

|

Categorie
Menù
Teoria&Tecnica
Il micromotore
Immagini
Area Download

-Regolamento AMSCI 2002

-Skins per Winamp -Regolamneto Rally 2002

-Xracer (cronometraggio)
-Cronos (cronometraggio)
-Rcdemo (Gioco On-Road serpent demo)

Radio: come scegliere

Spiegazioni e consigli su come scegliere il vostro radiocomando per un automodello.

Sul mercato abbiamo numerose proposte di radiocomandi adatti a tutte le esigenze e a tutti i portafogli, orientarsi in questa panoplia di proposte non è facile; con questo articolo cercherò di puntualizzare alcuni requisiti fondamentali delle radio per comandare un automodello, la maggioranza delle considerazioni sono comunque applicabili anche agli scafi da velocità.

Requisiti fondamentali
Per comandare un automodello è necessaria una radio a due canali: uno per il servo gas-freno ed uno per lo sterzo. Sono altamente sconsigliabili radio aventi più canali poiché in queste le cloche hanno più gradi di libertà di quelli necessari al comando del modello rendendo così il pilotaggio impreciso e, se si è alle prime armi, ingenerando una notevole confusione.
Un discorso a parte riguarda le radio tre canali che in pratica sono delle radio a due canali con l'aggiunta di un canale ausiliario, di solito controllato tramite un potenziometro, necessario se si vuole carburare con il modello in movimento (questa opzione è sfruttata negli scafi). Esistono poi delle radio tre canali in cui il terzo canale funziona solo se miscelato con uno dei due comandi principali garantendo così la funzione anticoppia del timone negli scafi o il comando in controsterzata del posteriore negli automodelli con quattro ruote sterzanti. Pertanto si deve optare per un radiocomando a due canali, di questi ne esistono vari tipi con costi che vanno dalle poche centinaia di migliaia di lire ad oltre il milione. Di norma chi incomincia, magari acquistando un kit completo auto-motore-radio, si procura un modello "base" di radio che comunque risulta ormai comunemente fornito di interruttori per l'inversione della corsa dei servi, in pratica se voi date comando dello sterzo a destra e l'auto vi sterza a sinistra non dovrete fare altro che spostare questo interruttore, relativamente al canale dello sterzo, per avere la corsa nella direzione giusta. Un inciso nostalgico, mi ricordo che quando iniziai erano disponibili sul mercato servocomandi con la rotazione destra o sinistra e bisognava sceglierli in riferimento al modello che si usava oppure, per i più esperti, o azzardati come me, si provvedeva aprendo il servocomando ed invertendo i fili del motore e del potenziometro.
Una opzione che di solito non viene fornita, ma che troverete assai utile, è il riduttore di corsa sul canale dello sterzo: infatti mentre una volta aggiustato il comando gas-freno di solito si mantiene inalterato, salvo cambio di campana, spesso vi troverete con l'automodello che su certi terreni o conformazioni di pista ha troppa sterzata e tende al testacoda, mentre su altri tracciati sarete costretti a rallentare per inserirvi in curva. Ora avete due possibilità: o spostate il punto di ancoraggio della barretta di comando dello sterzo, variando così la corsa dei braccetti, oppure intervenite elettronicamente sulla corsa del servo diminuendola o aumentandola cosa che non vi richiederà alcuna sosta ai box. Dunque i requisiti di base sono: due canali, inversione della corsa e possibilmente riduttore di corsa per lo sterzo.

 

Stick o volantino?
Bella domanda a cui non c'è risposta, molto aspra è sempre stata la battaglia fra i sostenitori dell'una o dell'altra soluzione e se il pluricampione del mondo Collari guida con gli stick il non meno titolato Masami Hirosaka guida con il volantino. In realtà, specie all'inizio, è questione di abitudine e poi, forse, nel tempo si possono avvertire alcune differenze; fatto sta che in Europa, feudo delle radio a stick, si vedono sempre più piloti con radio a volantino: moda o miglioramento delle prestazioni? Un consiglio spassionato: se non siete proprio dei testoni come lo scrivente che la prima radio a volantino se la fece arrivare dall'America e già abituato agli stick, intraprese lunghissime sessioni di prova per cambiare abitudini e riflessi, adeguatevi allo standard che va per la maggiore nel vostro gruppo: potrete così usufruire dell'aiuto dei più esperti nella messa a punto del modello facendogli provare il vostro, cosa difficile se non usate lo stesso tipo di comando.

Pile
Seppur non facenti parte dell'impianto radio vero e proprio meritano un appunto anche le pile di alimentazione dello stesso: solo le radio più costose vengono fornite di serie con pile ricaricabili mentre per le altre l'uso è previsto, sono di solito presenti i jack per la ricarica, ma le pile non vengono fornite. Vi consiglio di adottare subito pile ricaricabili in quanto il costo di acquisizione più alto viene ammortizzato nel giro di poche ore di funzionamento del modello, dati i costi non indifferenti che le pile normali hanno e la loro breve durata. Un altro appunto riguarda il pacco pile della ricevente: non usate portapile, le vibrazioni dell'automodello provocano dei mancati contatti che si traducono in una perdita di controllo dello stesso e danni notevoli; affidatevi pertanto a pacchi con le linguette saldate fra loro e se non siete in grado di assemblarveli rivolgetevi al vostro negoziante o ad amici più esperti per fare realizzare un buon lavoro.

 

Necessità ausiliarie
Si sa che l'appetito vien mangiando e quindi dalla propria radio si possono pretendere ulteriori prestazioni: molto utili sono la riduzione di corsa su tutti i canali e magari differenziata sul canale gas-freno: in questo modo ad una riduzione di corsa del gas non corrisponde anche una riduzione di corsa del freno cosa che vi faciliterà, non di poco, la realizzazione di rinvii di comando ben eseguiti.
Normalmente la radio dotate di questa opzione possiedono anche un riduttore di corsa della frenata gestibile durante la guida, similmente a quanto visto per lo sterzo, cosa che aiuta nel trovare la giusta modulazione dello sforzo frenante senza avere il bloccaggio delle ruote, che per inciso è una condizione da evitare in quanto la capacità di comandare la direzione del modello viene a mancare e quindi va dove vuole, ma di solito nella direzione sbagliata.
Le radio più perfezionate possiedono poi la possibilità di fissare i finecorsa dei vari canali in maniera indipendente, cioè si può fissare indipendentemente l'escursione del servo sia nella corsa oraria che in quella antioraria, di solito l'escursione è data in percentuale di escursione totale e su alcune radio computerizzate si va dallo 0% fino al 150% (cosa assai utile nel caso che si voglia ridurre la lunghezza delle squadrette a favore di un minor sforzo trasmesso al servo). Devo sottolineare il fatto che spesso si vedono modelli con leverismi mal eseguiti e servi che sforzano poiché possiedono ancora una parte di corsa utile quando invece la corsa del comando è terminata (è il caso del servo del gas che avrebbe ancora della corsa ad aprire quando invece il tamburo è giunto al suo finecorsa): questo tipo di situazione è molto dannosa sia per l'integrità dei servocomandi, sia per quella della ricevente (in una situazione simile con due servi potenti accoppiati sullo sterzo ho fuso parte dell'impianto ricevente!) senza contare lo smisurato consumo di corrente che comporta un accorciamento nella durata delle batterie.
Una ulteriore possibilità è quella della variazione della risposta dei servocomandi definita di solito comando esponenziale: in pratica normalmente la corsa dei servi è proporzionale allo spostamento dello stick o del volantino per cui ad un movimento del 20% dello stick a destra corrisponde una rotazione del servo pari al 20% della rotazione totale impostata, che grazie ai finecorsa ed ai riduttori programmabili può essere diversa da quella possibile del servo, e se i leveraggi sono ben eseguiti avremo una corsa dello sterzo proporzionale a questa, la percentuale varia a seconda dei rinvii.
Scegliendo invece l'opzione dell'esponenziale possiamo avere un comando che nella prima parte di corsa dello stick fa compiere un movimento superiore a quello proporzionale al servo, per esempio al 10% della corsa dello stick corrisponde il 30% della corsa del servo, e poi si ha l'inverso nella parte successiva della corsa in cui la risposta del servo è minore rispetto allo spostamento dello stick.
Naturalmente si può scegliere di agire in maniera opposta cioè piccola corsa del servo nei primi spostamenti dello stick e corsa aumentata per gli spostamenti verso le posizioni estreme. Questa opzione può essere utile in condizioni particolari di terreno o circuito quando si voglia "desensibilizzare" il modello usando la seconda scelta esposta agendo sul comando dello sterzo in modo che a spostamenti dello stick nelle vicinanze della posizione centrale si abbiano piccolissimi angoli di sterzata.

Il Lusso
Normalmente nelle radio computerizzate della ultima generazione si hanno una ulteriore serie di opzioni che sono da considerarsi veri e propri lussi: si va dalla possibilità di memorizzare le configurazioni di più modelli a quella dei vari timer o cronometri. Per quanto riguarda la possibilità di avere memorizzate più configurazioni di modelli si tratta in realtà di un accessorio che potrei definire indispensabile per via della sua comodità, ma che purtroppo si trova solo su alcune radio computerizzate; pensate che felicità non dover più riconfigurare la radio quando passate dall'auto da fuoristrada al Rally a quella da pista ma semplicemente scegliere il modello in questione e trovarvi tutto già a punto come l'avevate impostato trim compresi.
A proposito di questi ultimi si vanno affermando sempre più le radio con trim elettronici, in pratica dei pulsanti al posto delle solite rotelle potenziometriche, che ne permettono la regolazione solo a radio accesa impedendo le tipiche smanate che si hanno quando si deposita la radio trovandosi poi alla partenza successiva col modello impazzito. I trim elettronici consentono poi la funzione di "subtrim" in pratica una trimmatura piuttosto ampia effettuata da programma o tramite potenziometri che però non influenza la posizione dei trim che restano a completa disposizione del pilota: quindi effettuata la messa a punto si possono portare i trim al centro e mantenere il modello centrato tramite i subtrim in questo modo in caso di necessità durante la gara potremmo avere tutta la corsa dei trim a disposizione.
Un ulteriore vantaggio dei trim elettronici è la possibilità di stabilire la percentuale di correzione da imporre. Su alcune radio dotate di trim a potenziometro esiste un allarme che avvisa se i trim sono stati spostati dalla loro posizione dopo lo spegnimento della radio ed in tal caso la direzione di spostamento in questo modo eviteremo i problemi già visti di smanate a radio spenta. Le funzioni di cronometro e timer sono forse utili nelle gare di automodelli elettrici, personalmente non sono mai riuscito a sentire l'allarme del rifornimento impostato sulla mia radio.
Possiamo poi avere, come già detto all'inizio, alcune miscelazioni fra canale gas o sterzo con un terzo canale dedicato al timoncino anticoppia negli scafi o al servo dello sterzo sul retrotreno nel caso di auto con quattro ruote sterzanti, si tratta comunque di esigenze molto particolari di cui i fruitori saranno perfettamente al corrente.

AM FM PCM
La scelta del tipo di trasmissione dei segnali non riveste una grande importanza, piuttosto è la scelta della banda di frequenza, in attesa di una precisa normativa che le divida per i vari settori (Terrestre, Marino, Aeronautico), che abbisogna di una qualche considerazione in quanto alcune frequenze, tipicamente i 40 Mhz, sono assai sfruttate ed è facile trovare altri piloti con la vostra stessa frequenza cosa che vi obbligherà a cambiare i quarzi o a girare a turno. Certamente le radio in FM sono più immuni dai disturbi di quelle in AM mentre le radio in PCM, che sono radio in FM con segnale codificato, offrono il Fail Safe che permette in caso di interferenze o scarica della ricevente di programmare una posizione dei servi per evitare danni al modello (di solito si opta per comando gas in posizione frenata e sterzo dritto). Per mia esperienza ho riscontrato una maggiore sensibilità di alcune radio PCM ai fattori ambientali, in particolare all'umidità, per cui in caso di gara bagnata preferisco il modulo in FM.

Conclusioni
Riassumendo quanto detto fino ad ora per comandare un automodello vi sarà indispensabile una radio a 2 (3) canali, con inversori di corsa, riduttore di sterzata e possibilmente pile ricaricabili. Per il resto dipende dalle vostre possibilità economiche certo, a dispetto di quanto affermato da alcuni "dinosauri", fortunatamente in via di estinzione, vi posso assicurare che il 99% delle possibilità e sofisticazioni offerte dalle moderne radio vi verrà prima o poi utile ed è un errore considerarle semplici gadgets adatti ad imbonire il compratore.

Articolo di Paolo Menini da Modellismo.it

top^

Contattati
Vi invitiamo ad utilizzare la nostra e-mail per qualunque informazione, e se ce ne siano vi preghiamo di segnalarci eventuali errori nei collegamenti del sito. Grazie
 Newsletter

Per essere avvertito ogni qual volta il sito venga aggiornato, inviaci la tua e-mail è gratuito

[Componente di FrontPage Salva risultati]

 
Affiliati
Se vuoi che il tuo sito compaia in questo spazio, faccelo sapere!  

 Sito ottimizzato per una risoluzione 1024x768