WAX PROJEKT LABORATORY -" THE MEAT"
cdr autprodotto 2002
di Emanuele Rodolà
E' facile afferrare sin dai primi suoni
di The Meat il concetto di libertà mentale di Giulio Ascoli (la
mente dietro al progetto): nessuna forma ben definita, ma al contempo delineata
in un preciso intento, cioè creare immagini mentali nell'ascoltatore.
Potrebbe suonare un progetto piuttosto pretenzioso, in particolar modo
se si considera il fatto che abbiamo a che fare con reminescenze della
Warp più percussionista e frenetica e curiose ambientazioni dark
alla Die Form inizio anni '80. Le sonorità sono piuttosto crude
ed essenziali, i breakbeat e le bassline non pretendono nulla e forse proprio
per questo motivo sono più facilmente apprezzabili. Si odono taluni
spunti noise e bassi sfibrati in 'Dialling' e 'Vocal Soup', beats cangianti
in frequenze alto-basse e quasi cibernetiche, vocalizzazioni sintetiche
quasi copiate & incollate su basi che si ripetono più e più
volte e che non sembrano evolvere mai. Gli spunti suggeriti dall'autore
sono molto validi e in ogni pezzo è presente qualche piccola perla
d'intuizione (bei breakbeat in 'Warm Pancake'), ma in 65min di musica si
ha sempre la stessa cadenza, e alla lunga stanca le orecchie. Bei click
in panning sempre in Warm Pancake; curiosa la sperimentazione di 'Muffins
Chorus', beats filtrati su campioni corali (Gangsta's Paradise?), ma ancora
una volta i pattern sono riproposti troppe volte; la scarica ipnotica di
laser sottomarini è ben fatta, ma posta sui breakbeat iniziali non
fa bene il suo lavoro. 'Digital Cake' presenta dei synth acidi interessanti
e belle linee ritmiche, un buon lavoro. A seguire si hanno alcuni episodi
interessanti e degni di nota, ma il campionario sonoro di Giulio sembra
sempre lo stesso e l'uso che ne fa non presenta aspetti singolari da sottolineare.
Molto belli i synth acidi in 'Hot Cheese', il noise di 'Lessfish', le sonorità
quasi drum'n'bass di 'Hearless' (divertente il suono UFO) e ottimo l'inizio
di '20 seconds left', molto goth e molto aggressivo, peccato per l'evolversi
un pò scarno. A 3min e 25 secondi tocchiamo l'apice dell'aggressività,
un pezzo molto interessante e degno di ulteriori ascolti ad alto volume.
L'intero prodotto è calato in una
certa ambientazione synthpop oscura (i Dark Illumination di 'I know now'),
con richiami sintetici alla Culture Kultur e iterazioni di sapore underground.
Qualcosa piuttosto variabile ma al contempo
troppo omogenea e 'allungata': buoni i suggerimenti ma troppo montati in
catena; ma dipende da ciò che si vuole proporre mentalmente.
per contattare l'autore: waxprojekt@hotmail.com
trovate i suoi brani su http://stage.vitaminic.it/wax_projekt_laboratory/