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Giuseppe Verticchio : "Distant Skylines"
2001 cdr autoprodotto

Nimh : "Line of Fire"
2001 cdr autoprodotto

Di Adriano Zanni

Giuseppe Verticchio e' un'attivissimo ed instancabile personaggio. A lui  si deve la creazione e il mantenimento on line di quella realta' /comunita' che prende il nome di "Oltre il Suono", attorno alla quale, con il passare del tempo, si e' aggregata una nutrita ed agguerrita schiera di musicisti,i prevalentemente provenienti dalla capitale e le cui gesta sono state tempo fa documentate dalla bellissima raccolta che si intitolava "Beyond the Sound "(della quale trovate la rece qui su spectrum).
Giuseppe e' un musicista , produce suoni in proprio sotto diverse ragioni sociali , e' membro di progetti  musicali paralleli, scrive recensioni,gestisce un sito web, mantiene una lista di discussione, insomma e' uno di quei personaggi ai quali occore dire grazie e che risultano essere uno dei sempre piu' numerosi punti di riferimento per una scena in costante crescita.
Cio' di cui andiamo a parlare in questa sede (con vergognoso ritardo!!!) e' della sua musica racchiusa in un paio di sue uscite discografiche.
Ad aprire la serie troviamo "Line of Fire" (a firma Nimh) , lavoro elettronico contente 2 sole  lunghe tracce che pero' mutano e si evolvono continuamente trasportando  l'ascoltatore da un lato all'altro del suo universo sonoro. Un universo fatto di tese e cupe atmosfere create con massiccio uso di synths analogici(?), incomprensibili voci russe, suoni ambientali meccanici, mezzi in movimento .
LFO impazziti conferiscono a tratti pienezza e una pesante carica di  tensione ,poi smorzata da quasi silenzi e ripresa da  suggestive scariche di energia naturale.
Un riuscito alternarsi di sensazioni claustrofobiche e di forte impatto emotivo ,con il grosso pregio  di rendere i suoni creati dalle macchine utilizzate per la creazione del disco, a volte  piu' naturali di quelli realmente catturati ed "imprigionati" in queste complesse partiture. L'unico difetto che (forse un po' forzatamente) si puo' trovare e' la  troppa similitudine tra le due parti del disco .
Decisamente diverso appare invece "Distant Skylines" (a nome Giuseppe Verticchio). Forzatamente lo si potrebbe definire un audio diario di viaggio. E' infatti realizzato principalmente utilizzando sonorita' create da strumenti etnici tailandesi in parte suonati dal nostro ed in parte catturati sul posto da giuseppe durante un suo viaggio in quella parte del mondo.
Date le premesse mi sarei  immaginato di trovarmi di fornte ad un lavoro piu' solare del precendente, ed invece con lo scorrere delle tracce (5) vengo subito  piacevolmente smentito.
Il meticolso lavoro di riprocessamento delle fonti sorgenti e l'azzeccatissima scelta di montaggio delle stesse riscono a conferire al tutto un'atmosfera sinistra e malsana, quasi rituale.
L'apparentemente giocoso vociare di un mercatino mandato in loop inquieta ,i suoni creati da strumenti dall'impronunciabile nome e suonati in una sorta di festa ,ci portano lontanissimo dai consueti itinerari turistici e ad anni luce da club med  vari e da  visioni di spiagge incantate.Si prosegue con eteree e ipnotiche linee melodiche  spezzate da percussioni varie ,loop vocali carichi di echo e si conclude con la bellissima voce di una bambina che con la sua filastrocca finale sembra riportarci, alla  piu rassicurante(?) realta' quotidiana.
Per girare il mondo a volte non occorre prendere un'areo......

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