paolo ippoliti: "libera una
falena capodoglio imprigionata nelle plastica"
cdr (a la verticale de l'ete'
001) 2002
paolo ippolit,laura lovreglio,davide
valecchi: "a lifetime in a blink"
cdr (a la verticale de l'ete'
002) 2002
di Adriano Zanni
Buone nuove da casa s'agita recordings.
La cdr label laziale (oramai diventata
una delle certezze e uno dei pochi punti di riferimento della scena sperimentele
italiana) ha creato la sua prima sotto divisione.
Il nome scelto per questa operazione e'
il suggestivo "a la verticale de l'ete' " .
Le due prime uscite scelte per inaugurare
il catalogo sono realizzate "in famiglia" e portano rispettivamente le
firme di Paolo Ippoliti (la meta' di Logoplasm) con il suo primo lavoro
solista,
e quelle dello stesso Paolo stavolta in
compagnia di Laura Lovreglio (l'altra meta' di Logoplasm) e dell'amico
fraterno Davide Valecchi (AAL).
Come sempre la prima cosa che colpisce
e cattura l'attenzione e' la confezione scelta e realizzata per contenere
i suoni che ci vengono proposti.
Entrambi i dischi sono infatti insertiti
in buste di cartone nero sul quale vengono sovrapposti (incollati) dettagli
di foto dai bordi irregolarmente ritagliati e bruciacchiati.
Confezionati con certosina pazienza con
l'intento di creare pezzi unici, tutti simili fra loro ma evidentemente
uno diverso dall'altro.Splendidi "Oggetti".
Le sorprese non si limitano certo
alla confezione, ma proseguono piacevolmente andando ad esplorare il loro
contenuto.
"libera una falena capodoglio
imprigionata nelle plastica" e' il primo lavoro solista realizzato
da Paolo Ippoliti ed e' un disco "durissimo" quasi dilaniante.
Piu' che di un lavoro solista si tratta
di un lavoro autobiografico.Paolo allega infatti un paio di pagine scritte
di suo pugno e narranti momenti importanti della sua vita.
Momenti duri,momenti piu' piacevoli,sogni
e delusioni esposti con disarmante chiarezza e immediatezza.
La scelta dei suoni inseriti nel disco
appare come la logica conseguenza delle sue esperienze di vita.
Realizzato con la consueta tecnica del
field recordings, il lavoro si discosta dalle tecniche di realizzazione
abitaulmente utilizzate come Logoplasm.
Eccezion fatta per l'ultima traccia (piu'
familiare) nei circa 60 minuti della sua durata "libera una falena capodoglio
imprigionata nella plastica" ci spara dritte al cuore la crudezza delle
registrazioni effettuate da paolo .Ascoltiamo cosi' il suono di pesanti
blocchi
di pietra trascinati sull'asfalto e registrati con microfoni a contatto,crepitii
notturni,suoni metallici,conversazioni lontane.....
Il tutto senza rielaborazione alcuna e
funzionalmente al testo di cui parlavamo pocanzi e che diventa percio'
parte integrante e indispensabile chiave di lettura di questo lavoro.
Come dicevo prima si tratta di un affascinate
durissimo viaggio nel quotidiano di Paolo Ippoliti, la trasposizione audio
dei suoi stati d'animo,la materializzazione delle sue esperienze.
Ascoltarlo pare quasi di violare la sua
intimita', emoziona e colpisce profondamente.
L'ultima traccia (piu' in stile Logoplasm
come si diceva) sembra quasi riportarci alla "normalita' ",sembra quasi
voler scandire la fine dei mometi duri passati, la speranza per il futuro......
La dimostrazione di come "semplici" suoni
possano raccontare la vita.
Diverse atmosfere si respirano invece in
"a
lifetime in a blink" , secondo capitolo della serie realizzato da
Paolo,Laura e Davide.
Alla fine di giugno del 2002 I Logoplasm
si sono recati in vacanza a casa di Davide Valecchi(AAL) e' li hanno sfruttato
il tempo a disposizione per concepire questo lavoro.
La rilassatezza delle atmosfere contenute
nel disco pare quindi essere frutto di un momento sereno passato fra amici
in un posto gradevole.
Ne sono nate improvvisazioni al pianoforte
che sono succesivamente state sovrapposte a registrazioni ambientali
provenienti dallo sterminato archivio logoplasm.
Temporali ci portano "ten thousand miles
away" ,Il chiassoso vociferio di bambini intenti a giocare all'aria aperta
ci ricordano che " the sun is just a yellow star".
Interludi, "starry nigth" ed altre magie
fanno si che il tempo divenga ,per piu' di un'ora ,un concetto assai relativo
e poco importante, quasi secondario.
Un disco motlo intimista che trasmette
ottimismo e pacatezza, improvvisazioni pianistiche "gentili" e funzionali
al discorso.
Il tutto introdotto da una bellissima
poesia di Paolo che apre il bel booklet allegato.
procurateveli
mettetevi comodi
spegnete luci e cervello
usate le cuffie
premete play
buon viaggio!!