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Claudio Sichel : "il giardino di eden"
(Basilica del Santo Sala dello studio teologico-Padova 22-6-02)
2002 cdr autoprodotto

di Adriano Zanni

 Padova  pare dimostrarsi posto ricettivo ai richiami offerti dalle nuove tecnologie digitali e sopratutto alle possibilita' che le stesse offrono in ambito di sperimentazione sonora.
Dalla stessa citta' che  ha proposto  alla nostra attenzione artisti del calibro di Alessandro"Mugen"Canova, e.g.ø' e Talk Show Host, giunge Claudio Sichel con la sua proposta.
Il nostro si divincola egregiamente fra la composizione sonora e le arti visive,il suo approccio artistico appare decisamente complesso e lo porta ad affermare quanto segue:

Gran parte della produzione artistica d'oggi rende bene l'immagine del nostro tempo tuttavia la sua potenza espressiva risiede solo nell' attualità dei soggetti/ oggetti/ concetti che rappresenta e non nel modo in cui questi vengono rappresentati .
Io penso ad un'arte capace di intuire le forme del mondo di domani. La sua forza è proporzionale alla propria capacità di analisi formale ed estetica .
L'arte che punta sullo studio della forma apporta un contributo effettivo .
Tutto il resto avanza solo in apparenza , in realtà non fa che ruotare su se stesso .
Non sono interessato a tradurre idee o concetti in opere d'arte
Io voglio partire dalla realtà che mi circonda per creare nuove forme , strutture , meccanismi .

A dimostrazione di cio' sottopone al nostro ascolto "Il Giardino di Eden" .
Il lavoro si materializza sotto forma di un cdr autoprodotto contenente una unica traccia di 11 minuti circa.
Come orgogliosamente riportato sulla confezione ,la serie consecutiva di 3 d (DDD) mette subito le cose in chiaro per quanto riguarda la  straordinaria qualita' d'incisione di questo lavoro
Qualita' che si matiene elevata anche dal punto di vista dei contenuti artistici che lo stesso contiene.
La somma di sonorita'  elettroniche minimali ,suoni concreti,l'utilizzo di fonti audio "classiche" (flauti oboe?....) , un funzionale utilizzo di vocalizzi lirici  femminili contrapposti a drones taglienti, intermezzi pseudo percussivi  e atmosfere rarefatte movimentano l'andamento (solo apparentemente) statico del lavoro.
Risultano evidenti le influenze (peraltro non nascoste) di pietre miliari come Cage e Nono,  differenziandosi pero' da questi nella forma sostanziale e  soprattutto nella fruibilta' dell'opera  che non sempre i maestri  citati hanno saputo o voluto concedere.
La brevita' del lavoro ci inpone una certa dose di pacatezza nel giudizio, ma le premesse sono certamnete molto "concrete".

visitate il sito di Claudio Sichel
http://digilander.libero.it/laborintus/