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meta::led - s/t
(cd-r autoprodotto)

di Emanuele Rodolà
 

Sarà per il fatto che va incontro alle mie abitudini sonore, sarà per  l'artwork decisamente accattivante (stampa su carta marrone), ma questo meta::led mi è piaciuto proprio. Ed è
qualcosa che piace al primo ascolto: 'bianco silenzio di un cielo pulsante' riprende sinusoidalmente il tema proposto nelle parole, e quindi white noise e click pulsanti su arpeggi melodici di accordi spaziali, quasi un chill-in  cosmico in attesa che la marea si alzi e ci riporti dolcemente verso la nostra casa-madre. Avrebbe fatto più  impressione se ci fosse stato un missaggio con la successiva 'una vita in pentola', bel minimalismo synth/industrial (bellissimi i giochi vocali) sulla riva frastagliata dell'oceano mare dei suoni, immenso e profondissimo buio tempo. Un serie di rivoli noise subacquei e campionamenti ambientali azzeccatissimi, e i 5min scorrono che è un vero piacere. Ottimo il passaggio a fine traccia. Sapiente uso di echi e riverberi in 'molti soli between us (orizzonti dormiti)', ingenue note e tappeti cosmogonici ricamati da micro-rumorismi in hallway. Parlano coi suoni le belle ritmiche IDM, i campioni vocal-radiofonici; forse un over-use del riverbero, ma nulla di spiacevole,  la sensazione di stare a un passo dal sole e assaporarne i calori è sempre lì. E' di una calma celestiale questo lavoro, molto uniforme ma privo di noiosa cadenza ambient, e lì dove le onde si gettano sulle rocce, e stanno per svelare il segreto più intimo della fonte, si perdono 'sospiri cuneiformi alla deriva' (certo Luca Sigurtà), una vera carezza al cuore. Un grazie per non averci proposto l'ennesimo frettoloso sperimentalismo new-noise, un calcio nel didietro per non essersi fatto sentire prima da queste parti. Speriamo davvero di non dover aspettare dicembre duemilaetre per una conferma