Kar "p.02"
2002 CD Autoprodotto
di Etero Genio (no ©)
A volte mi chiedo se, a oltre trent'anni
dall'estate californiana, può avere ancora senso parlare di psichedelia
ma dopo aver ascoltato “p.02” direi proprio di sì. Infatti, se per
psichedelia si intende una musica dilatata, evocativa, sognante e che non
disdegna tratteggiature popolari, non c'è dubbio che questo è
un disco psichedelico. Però non dobbiamo pensare ai Jefferson Airplane,
e neppure ai Grateful Dead, perché in tal caso quella definizione
sarebbe soltanto fuorviante, e d'altra parte certi termini sono da utilizzare
con una certa malleabilità. Secondo me, ad esempio, uno dei dischi
psichedelici più belli è stato fatto da un minimalista e,
per la precisione, si tratta "A Rainbow In Curved Air" di Terry Riley.
Ma torniamo a "p.02" che, in certi momenti, può ricordare i Floyd,
i Faust e gli Spacemen 3, certo, ma al cui interno quella memoria viene
lavorata come pongo e addizionata da altri elementi. Percussioni dal suono
metallico che vengono utilizzate con una maestria invidiabile, ad esempio,
e una strumentazione particolare che esula dai classici chitarra, basso,
batteria, o al massimo tastiere, a cui spesso viene subordinata la psichedelia
di tradizione più prettamente rock. Qui ci sono retroterra quali
l'industrial o un tipo d'ambient non di sottofondo, che, in quanto tale,
non è più ambient. C'è molto da scoprire, insomma,
e la coppia Carcasi / Scerna sembra aver fatto notevoli progressi rispetto
al pur ottimo disco d’esordio "p.01". La musica ha acquistato in fluidità,
le aperture melodiche sono più significative e la scelta, con conseguente
organizzazione, dei suoni è più accurata e nitida. Soprattutto
mi sembra di notare un avvicinamento alla produzione dei Logoplasm, con
i quali i Kar hanno un ottimo rapporto d'amicizia e collaborazione; ecco,
credo di essere vicino alla comprensione di questo disco dicendo che fotografa
le stesse situazioni già inquadrate dalla coppia Ippoliti / Lovreglio,
solo che lo fa utilizzando un'angolazione diversa. In conclusione, lasciatemelo
dire, "p.02" è un piccolo capolavoro. Perché spendere 20
euro e passa in un CD del pincopallino di turno quando con molto meno si
può avere roba della madonna come questa?
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