e-N.E.E.M. Projekt "Jodel
del segafanciullo"
2002 CD Burp Publications
di Etero Genio (no ©)
Si dice che la data di nascita del collettivo
N.E.E.M. risalga addirittura al lontano 1964, quando a Firenze un gruppo
di agitati / agitatori decise di dar vita a un’accozzaglia non meglio definibile
se non Nuove Esperienze di Eresia Musicale. Nella storia del collettivo
ci sono due date fondamentali: gli anni della contestazione sessantottina,
quando su un camion carico di strumenti accompagna le manifestazioni suonando
e lanciando slogan, e il 1979, anno in cui la Maso Records pubblica il
precedente e, fino ad oggi, unico loro disco intitolato "Come eravamo brutti
da piccini". Accanto a queste tappe fondamentali ci sono però altri
momenti importanti come le collaborazioni con gli attori Carlo Monni e
Victor Cavallo. Questo "Jodel…" rappresenta quindi il secondo progetto
discografico di una N.E.E.M. che il tempo ha cambiato, manipolato, rinnovato
e plasmato a sua immagine e somiglianza. Accanto ai pochi membri fondatori
rimasti (Francesco Donnini, Guglielmo Lattanzi e Edoardo Ricci) ci sono
forze nuove (passatemi il brutto termine) come Pippo Picchietti, Eugenio
Sanna, Mauro Orselli, Jacopo Andreini e un intero set di DJs / manipolatori
(l'importanza che l'elettronica ha oggi nella N.E.E.M., ancor più
per quanto riguarda la comunicazione fra i vari elementi di un organico
che si aggira sui trenta elementi che non per la musica stessa, è
sancito dalla e- che precede lo storico nome). Si tratta di un insieme,
come dicono loro stessi, formato da 'musicisti, attori, poeti, cabarettisti,
scansafatiche, disturbatori della quiete pubblica, casalinghe, ferrovieri
in pensione, punk foruncolosi e vecchie cariatidi'. Quella che ne risulta
è un'esperienza unica per il nostro paese, un laboratorio libero
al cui interno può succedere di tutto e nel quale termini quali
teatro, poesia e improvvisazione musicale perdono inevitabilmente le loro
rigide connotazioni. All'interno della N.E.E.M. confluiscono il teatro
di strada, le bande di New Orleans, il barrelhouse , i kollektief olandesi,
il cabaret, i medicine show e molto altro. Ma soprattutto nello specifico
di "Jodel…", che è progetto discografico e quindi diverso da quelle
che sono poi le esibizioni dal vivo, c'è tanta musica: dal jazz
al blues, dal rock alla tradizione araba, dalla musica popolare alla tradizione
demenziale italiana. "Jodel…" è un CD talmente ricco di idee che
analizzarne i singoli frammenti esula dallo spazio e dal tempo che ho a
disposizione, lascio quindi questa incombenza al lettore avventuroso che
deciderà di addentrarsi in questo corroborante dedalo di gag, scampoli
e citazioni.
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