| | FLIEGENDER SCHEIBEN
Fliegender
Scheiben, i dischi volanti di Hitler. Dei rivoluzionari
aerei discoidali con i quali il fuhrer sperava di
spezzare le reni all'Inghilterra. Come sia nata l'idea
del disco volante in Germania e' una questione
controversa. Gia' nel 1928 (9) una ditta locale aveva
messo a punto il progetto di un elicottero che, nelle
eliche, era dotato di quattro razzetti prodotti dalla
Dusen che, nell'intenzioni del progettista, avrebbero
dovuto dare una forte spinta all'ordigno. Ordigno di
difficile realizzazione, in quanto avrebbe girato in
maniera talmente vorticosa sul proprio asse, che il
pilota sarebbe cascato a terra morto. L'idea originale
era comunque di creare un veloce elicottero che
trasportasse in poco tempo i grandi industriali alle
riunioni d'affari. Senso pratico tedesco. Secondo altre
fonti, invece, l'idea del disco volante venne a Hitler
dopo aver assistito,durante alle olimpiadi, al lancio del
disco. L'improvvisa velocita' che il piatto acquistava
roteando avrebbe colpito il führer, che si sarebbe
chiesto se non fosse possibile sfruttare il moto
rotatorio per gli aerei. Infine,terza versione,
esoterica, della Academy of the Star-Born; Hitler venne
contattato dagli extraterrestri e,affascinato dai loro
mezzi volanti, cerco' di realizzarne invano delle copie,
che battezzo' con nomi esoterici: Vril, Thule, Haunebu e
Odin. Qui cominciava la nostra ricerca, nel disperato
tentativo di scremare le notizie, separando il vero dal
falso. Per farlo, non bastavano certo i testi italiani,
pochi e rari, che non menzionano affatto le V-7. Testi
storici, naturalmente, non ufologici. In ufologia,
difatti, vari libri menzionano dettagliatamente le armi
segrete di Hitler, senza pero' citare le fonti. In uno di
questi, "Lueurs sur les soucoupes volantes",
l'autore, Henry Durrant, addirittura menziona un progetto
segreto di investigazione sugli UFO. Si chiamava Sönder
Buro n.13, preparava un programma di contatto detto
'Progetto Uranus', catalogava gli avvistamenti UFO e,
soprattutto...non esisteva! Sönder Buro, per ammissione
stessa dell'autore, non esisteva. Era una finzione
letteraria o,piu' precisamente, una frottola inventata da
Durrant (10). Dopo accurate e faticossissime ricerche
presso le piu' fornite biblioteche comunali, presso la
biblioteca del Risorgimento e quella di Milano-Brera,
fummo costretti a recarci all'estero. E precisamente
all'Est, ove, grazie alla collaborazione del ricercatore
polacco Robert Lesniakiewicz e dello scrittore tedesco
Jan Udo Holey, riuscimmo infine a risalire alle fonti
originarie. E a ricostruire la vicenda delle armi segrete
di Hitler. Uno dei primi ingegneri del Reich impegnato
nella costruzione di arerei discoidali (V-7) fu Andreas
Epp. Il nostro aveva ideato un piatto con otto eliche per
la sostentazione e due motori a reazione per il
movimento. Sopra il disco, due eliche lunghissime.
Questo
pesantissimo cassone non diede mai grandi risultati.
Battezzato 'Omega Couzinette', in omaggio a quel René
Couzinet genio dell'aviazione francese, il disco di Epp
era largo 12 metri ed alto 4. La sua costruzione era
costata oltre un milione di marchi. Con esso Epp si
illudeva addirittura di sbarcare sulla Luna entro il
1971. A decollo verticale, l'ordigno volava seguendo il
principio delle eliche intubate, che prendono l'aria dal
basso e la spingono verso l'alto. Testato nel '43 a
Bremerhaven, il prototipo originale era largo soltanto
due metri e mezzo. "Ma si sollevo' ad una velocita'
ascensionale di dodici metri al secondo, e poi raggiunse
una velocita' di 480 km/h. La prova duro' 24 minuti. Ad
ogni modo, sono state numerosisssime le prove, tutte con
esito positivo", avrebbe dichiarato Epp alla fiera
della tecnica di Padova del maggio 1969 (11). Prestazioni
comunque troppo scarse, per un utilizzo in battaglia. Nel
frattempo altri ingegneri lavoravano per Hitler. Erano i
tedeschi Schriever, Habermohl, Miethe e l'italiano
Giuseppe Belluzzo (stranamente citato molto spesso come
Alfonso Bellonzo). Schriever e Habermohl costruirono un
veicolo formato da una cabina centrale dipilotaggio
circondata da unanello largo e piatto; quest'ultimo si
muoveva a velocita' fantastica ed era costituito da
segmenti ai quali si poteva dare l'inclinazione voluta,
manovrando in tal modo l'apparecchio. I due testarono il
disco volante per la prima volta a Praga, il 14 febbraio
del 1945. La V-7, che portava tre uomini a bordo, in tre
minuti raggiunse l'altezza di 12.400 metri e la
velocità,in volo orizzontale, di 2000 km/h. Ma, secondo
i costruttori, la velocità avrebbe potuto raggiungere i
4000 km/h. L'idea di fondo era di trasportare delle bombe
a 20.000 metri d'altitudine e bombardare a tappeto le
truppe alleate. Fortunatamente per queste,due mesi dopo
Hitler si sarebbe suicidato nel bunker di Berlino e le
V-7 sarebbero state in parte distrutte . Hitler, avvisato
dal maresciallo Keitel circa le straordinarie prestazioni
dell'apparecchio, ne decise la costruzione in serie.
Fortunatamente , troppo tardi. Gli alleati erano gia'
arrivati in Germania. In aprile Hitler si sarebbe tolto
la vita, non prima che venisse dasto l'ordine di
distruggere tutte le V-7 affinche' non cadessero nelle
mani del nemico. Altri esperimenti erano stati condotti a
Bratislava (Breslau, poi Wroclaw) dal team
Miethe-Belluzzo. Una fragososa V-7 venne nessa a punto.
Bisognava riuscire ad ogni costo, perche' il tempo
stringeva. Risultato, diciotto piloti morirono nel corso
delle innumerevoli prove, esplodendo in cielo. Il disco
di Miethe, realizzato anche con la collaborazione di
Schriever, era un vero e proprio disco volante, costruito
in titanio e con materiali leggeri come la plastica.
Largo dai 12 ai 40 metri, aveva una cupoletta e tutta una
fila di sfiatatoi laterali che servivano da ventola.
Sotto il disco c'era un piccolo motorino a reazione.
L'apporto
di Belluzzo dovette riguardare lo studio dei motori del
disco, a turbina. Queste notizie sono confermate dal
maggiore a riposo Rudolf Lusar, autore di un
documentatissimo volume sulle armi segrete del Terzo
Reich (12). Dopo la guerra, distrutti i modelli, i russi
riuscirono a recuperare una serie di carteggi sulla V-7
nella base di Bratislava, cosi' come pure arrestarono
alcuni collaboratori di Miethe. Da parte loro, gli agenti
della CIA riuscirono a rintracciare Miethe, scappato
prima al Cairo e poi, paradossalmente, a Tel Aviv, e lo
convinsero a lavorare per gli States. Miethe venne
assunto cosi' dalla A.V.Roe Company, che ha una sezione
canadese, la stessa che costruira' il modello AVRO-Car
Canada, un disco volante commissionato dall'USAF, le cui
prestazioni furono pero' decisamente deludenti. Segno che
o Miethe aveva perso la mano, o, come successo anche con
Von Braun, che il nostro promise molto e concesse poco,
facendosi intanto mantenere a scrocco dal Governo
americano. A differenza di quanto successe in Russia, ove
i tecnici nazisti furono maltrattati, spremuti come
limoni e poi rudemente rimpatriati senza nemmeno un
grazie. Che fine abbiano fatto i progetti della V-7 non
si sa. La stampa dell'epoca ,del dicembre 1944, riporta
di "misteriose telerami su cui Berlino conserva il
massimo riserbo". Abbiamo trovato precisi
riferimenti in giornali di regime quali 'Sveglia!', 'Il
Pomeriggio','Regime fascista' ma anche sul 'Corriere' e
su 'La Stampa'. E' molto facile che quelle sconosciute
'telearmi' altro non fossero che le V-2. Un articolo
sulle misteriose "palle d'argento che volavano in
aria" era stato diramato dall'Associated Press il 13
dicembre 1944. Si diceva che vari piloti avevano notato
questi ordigni, soli o in formazione, durante i voli di
ricognizione. "E' possibile che si tratti di un
nuovo strumento di difesa antiaerea", continuava
l'Associated Press, dichiarando che il dispaccio
"era stato censurato presso i supremi quartier
generali". Da ambo le parti. Gli alleati non
volevano che si sapesse della nuova arma per non
spaventare i propri soldati, ed i tedeschi mantenevano il
segreto in attesa che le V-7 fossero perfezionate.
Rapporti segreti di agenti fascisti, diretti a Mussolini,
tradivano il disagio del duce, che si vedeva escluso dal
progetto e non veniva informato ufficialmente degli
sviluppi (13). Se a proposito delle V-2 'La Stampa' del
26 dicembre 1944 esultava:"Le telearmi germaniche su
Manchester. Cinque scienziati tedeschi decorati dal
führer per l'invenzione e gli sviluppi delle
telearmi", tramite il 'Corriere' si denunciava la
delusione del duce di aver appreso di "una nuova
arma germanica in azione sul fronte occidentale" non
gia' dal führer ma da "alcuni corrispondenti di
giornali accreditati presso il Comando supremo alleato,
che informano che i germanici hanno usato e continuano a
usare una nuova arma. Il Quartier generale alleato
mantiene il piu' grande riserbo su questo argomento"
(14). Cio' nonostante, la propaganda fascista aveva da
tempo fatto circolare un opuscolo intitolato "V-1.
Il principio" in cui, attraverso una scenetta
satirica, il duce rivelava l'esistenza di progetti di
armi V dall'1 al 9. Nel disegno si vedevano i leader
alleati che cercavano invano di abbattere una fortezza
germanica. Il castello del Reich aveva solo nove
finestre, contrassegnate con le sigle da V-1 a V-9. La
prima finestra, quella della V-1, era aperta, a
simboleggiare la nuova telearma pronta a colpire il
nemico. Segno che, sebbene Mussolini non fosse al
corrente dei dettagli (la corrispondenza fra agenti
segreti in quel periodo e' indicativa) sapesse comunque a
grandi lineecosa stesse facendo costruire Hitler. Questo,
per tappare la bocca a quegli 'ufologi' scettici che non
credono nell'esistenza delle V-7 e che peccano, oltre che
di profondissima ingoranza, di enorme superbia. Ma come
si era arrivati alla costruzione delle armi V?
| UFO
NAZISTI? |
Londra, 12 agosto 1943.
Sulla scrivania del direttore dei servizi segreti spicca
un rapporto timbrato top secret, proveniente da una fonte
particolarmente ben introdotta e fidata, di stanza a
Berlino , un ufficiale di Stato Maggiore tedesco molto
vicino al generale Leyers, del Ministero della Guerra
tedesco. Il tono del rapporto è allarmato :
"Occorre fare presto! I nazisti stanno mettendo a
punto una terribile arma segreta, un aereo senza pilota
conosciuto come V-7, testato a Peenemunde e costruito
dalla Siemens di Berlino. Si tratta di un'arma che
potrebbe rovesciare le sorti della guerra.. ." . Le
V-7, meglio conosciute come Fliegender Scheiben, o dischi
volanti, erano dei rivoluzionari aerei discoidali, molto
simili ai moderni UFO, per mezzo dei quali Adolf Hitler
sognava di conquistare il pianeta. Secondo alcune voci, -
ha scritto lo studioso tedesco Jan Van Helsing
nell'interessante libro Secret societies - l'idea di
costruire dei velivoli così poco ortodossi per la
concezione dell'epoca venne al fuhrer dopo che una
delegazione di extraterrestri provenienti dal sistema di
Aldebaran presero segretamente contatto con gli alti
gerarchi nazisti. Secondo questa leggenda, i visitatori
spaziali, forse abboccando alla pomposa propaganda del
Reich, avevano scambiato Hitler per il dominatore del
pianeta e si erano rivolti a lui come primo
rappresentante della Terra. Molti resoconti dell'epoca
citano il fatto che Hitler fosse perseguitato e talvolta
manipolato da imprecisati Superiori sconosciuti dai
poteri distruttivi e terrificanti. Sia come sia, sembra
che il fuhrer rimanesse affascinato dagli straordinari
mezzi volanti degli aldebaraniani al punto da creare uno
speciale stabilimento incaricato di realizzarne delle
copie. Fortunatamente con scarsi risultati. I primi
prototipi nazisti ebbero nomi altisonanti ricavati dalla
mitologia scandinava: Vril, Thule, Haunebu e Odin .
Uno dei primi ingegneri
del Reich impegnato nella costruzione delle V-7 (ove V
sta per vittoria) fu il tedesco Andreas Epp. Questi aveva
ideato un gigantesco piatto volante, il modello Omega,
con otto eliche e due motori a reazione per il movimento.
Lo testammo nel '43 a Bremerhaven - dichiarò Epp alla
stampa, nel 1969 - , e raggiunse una velocità di 480
km/h. Al progetto delle V-7 vennero poi chiamati altri
quattro ingegneri, i tecnici Habermohl e Miethe,
Schriever, che era anche pilota, ed il milanese Giuseppe
Belluzzo, insegnante del Politecnico e grande esperto di
motori a turbina. Schriever e Habermohl costruirono un
tipico disco volante formato da una cabina centrale di
pilotaggio circondata da un anello che ruotava ad una
velocità fantastica, mentre Miethe e Belluzzo misero a
punto, nella base segreta di Bratislava, un massiccio
disco di titanio largo 40 metri, che esplose in volo con
tutto l'equipaggio.
Gli esperimenti dei
cinque ingegneri ottennero risultati decisamente scarsi.
Nel corso degli esperimenti, ben 18 piloti volontari
morirono nelle esplosioni dei Fliegender Scheiben. E
quando finalmente i tecnici di Bratislava riuscirono a
mettere a punto un modello funzionante, l'arrivo dei
russi a Berlino li costrinse a distruggere tutto,
officine, brevetti e modelli, affinchè non cadessero in
mani nemiche. Era ormai troppo tardi, la Germania si era
arresa e la guerra stava finendo. Ma non si era certo
spento l'interesse per questi velivoli eccezionali. -
dichiara l'ufologo milanese Graziano Villa - Americani e
russi, scoperto cosa stessero per mettere a punto i
nazisti, fecero di tutto per impadronirsi, ognuno a
scapito dell'altro, dei brevetti del Terzo Reich. Già
negli ultimi anni del conflitto si favoleggiava di
straordinarie armi totali dei tedeschi. Ovviamente, in
piena guerra fredda, queste armi facevano gola alle due
superpotenze. Sappiamo che i russi riuscirono a
recuperare una serie di carteggi sulle V-7 a Bratislava e
a catturare alcuni collaboratori di Miethe. E non è
casuale che, dopo cinquant'anni di esperimenti, proprio i
sovietici abbiano infine messo a punto, nella città di
Ulianovsk, l'Ala 600, un UFO di 9 tonnellate costruito da
Lev Shukin e dal padre della missilistica Serghiej
Koroliov. Da parte loro, gli agenti della CIA riuscirono
a rintracciare l'ingegner Miethe, che paradossalmente si
era nascosto a Tel Aviv, presso quegli stessi ebrei che
aveva sempre disprezzato, assumendolo. Per gli U.S.A.
Miethe mise a punto un disco volante battezzato AVRO Car,
un gigantesco cassone dalle prestazioni deludenti. Il
fatto curioso è che, in tutti questi anni, non solo
americani e russi hanno negato l'esistenza dei dischi
volanti, sia terrestri che extraterrestri, ma hanno
sempre ribadito che degli aerei discoidali non avrebbero
mai potuto volare. E il fatto ancora più curioso è che,
sino agli anni Cinquanta, ogni qual volta un vero UFO
sorvolava un Paese della Terra, americani e russi si
convincevano trattarsi di un disco volante nazista messo
a punto dalla controparte....
Quello che le due
superpotenze non hanno mai osato dirvi - fa eco lo
studioso polacco Robert Lesniakiewicz - è che i servizi
segreti le hanno tentate tutte pur di recuperare almeno
un prototipo integro dei Fliegender Scheiben. Gli
ingegneri nazisti, difatti, avevano lavorato
indipendentemente e, da soli, non erano più capaci di
ricostruite l'intero brevetto. Il più grosso centro per
la costruzione delle V-7 era situato strategicamente
nella Polonia occupata, fra le tenebrose montagne di Gory
Sowie, nel cui ventre i nazisti avevano scavato una base
supersegreta. Ma, con grande disappunto degli agenti del
KGB che hanno frugato la zona, delle installazioni non è
rimasto niente. I nazisti avevano distrutto tutto con la
dinamite. Io mi sono recato recentemente sul posto e, a
parte le gigantesche grotte sotterranee, un tempo
utilizzate come officine, non è rimasto nulla... . Col
tempo l'intera vicenda venne dimenticata o screditata ad
arte dai servizi segreti delle due superpotenze, che non
avevano interesse a divulgare l'esistenza di simili
brevetti. E le V-7 sarebbero state relegate, persino da
alcuni ufologi, tra le leggende urbane. Almeno, fino al
1952, quando il pilota Schriever confessò alla stampa di
aver partecipato al programma sui dischi volanti. In
questo periodo - dichiarava - si fa un gran parlare di
dischi volanti. Io non credo che si tratti di ordigni
extraterrestri, poichè io stesso ne ho guidato uno.
Nell'agosto del 1943 esisteva alla periferia di Praga un
aeroporto in cui venivano sperimentati i motori delle
officine BMW. In un angolo del campo c'era un capannone,
recintato con filo spinato e solo io e tre miei
collaboratori potevamo entrarvi. In quell'hangar era
custodito il Flug Kreisel, la trottola volante da me
ideata nel 1941. La sua velocità era di oltre 3000 km/h
in quanto non incontrava, nell'aria, alcuna resistenza...
Riuscimmo a terminare il prototipo nell'aprile del 1944.
Aveva l'aspetto di un mostro, con quella cabina centrale
a cupola, in plexiglas. Salii a bordo e feci la prova dei
motori. Andavano perfettamente. La corona cominciò
ruotare...In quel momento suonarono le sirene d'allarme.
Arrestai le turbine e ordinai agli avieri di ricondurre
il velivolo in rimessa. Erano necessari altri ritocchi
per ridurre le vibrazioni... Apportammo nuovi ritocchi e
finalmente riuscimmo a metterlo a punto. Troppo tardi,
però. Nel frattempo i russi avevano invaso la Germania.
Dall'Alto Comando venne l'ordine di chiudere le fabbriche
di Praga. Dovemmo far saltare l'hangar con la dinamite.
Il disco volante lo distruggemmo con delle bombe a
mano... A quel punto scappai attraverso il Paese in
rivolta, e a stento riuscii a raggiungere il nord della
Germania, stabilendomi a Brema....
Negli anni Sessanta -
aggiunge lo studioso slovacco Milos Jesenski - uscirono
in Italia e all'estero diversi libri in cui si sosteneva
che gli UFO altro non erano che armi terrestri. Ora
sappiamo non è così e che i Fliegender Scheiben non
raggiunsero mai le prestazioni delle astronavi
extraterrestri. Pure, in diverse parti del mondo,
esistono diversi studiosi ancora convinti che gli UFO
siano armi segrete naziste, che un gruppo di nostalgici,
con diverse basi soprattutto in Sudamerica, stanno
testando, nella speranza di ricreare il Terzo Reich. Di
quest'idea è, ad esempio, l'ufologo americano Frank
Stranges, che sull'argomento tiene sempre delle
conferenze molto seguite. Il 25 febbraio 1985, poi, si è
verificato in Francia un fatto molto curioso. Due
gendarmi hanno recuperato un pezzo di un disco volante
precipitato al suolo in una località il cui nome non è
stato rivelato. In un angolo di questo ordigno era
impressa a sbalzo un'aquila nazista ed una svastica! Le
autorità francesi hanno cercato di mantenere il massimo
riserbo sulla faccenda, specie dopo l'enorme diffusione
dei movimenti naziskin. Sebbene ciò non dimostri affatto
che gli UFO sono armi tedesche, c'è comunque da
chiedersi chi, in pieni anni Ottanta, abbia potuto
disporre dei soldi e della tecnologia per far volare un
disco volante nazista. Forse i nostalgici del Terzo
Reich?
ADOLF HITLER
| Un mondo delirante. |
-Radar puntati contro
il cielo per captare il riflesso "dell'altra
parete" della sfera cava in cui viviamo.
-Spedizioni
sull'Himalaya alla ricerca di Agarthi.
-Un'antica lancia
venerata come un oggetto magico.
-Il mondo di ghiaccio.
-La ricerca di Thule.
Non sono spunti per le
avventure fantastiche di Martin Mystère, ma avvenimenti
realmente accaduti durante uno dei periodi più funesti
della storia dell'umanità: il nazismo.
Del suo più famigerato
esponente, Adolf Hitler, conosciamo tutto o quasi tutto,
e non ci soffermeremo quindi sulla sua figura
storico-politica né sui suoi crimini mostruosi. Ci
occuperemo invece dei rapporti - storicamente accertati e
documentati - che Hitler intratteneva in modo ossessivo
con il mondo della magia e delle pseudoscienze, rapporti
che rendono la sua figura per quanto possibile - ancor
più sinistra e inquietante.
| L'ossessione di
Adolf Hitler. |
Secondo August Kubizek,
uno dei pochi amici di Hitler durante la sua giovinezza a
Linz, in Austria, le ossessioni magico-politico-razziali
del fu turo Fuehrer si rivelarono d'improvviso
attorno al 1904, quando Hitler aveva quindici anni. Dopo
aver assistito a Rienzi, un'opera di Wagner impregnata
d'esoterismo dedicata al tribuno Cola di Rienzo, il
giovane Hitler cominciò a parlare di "una missione
che il destino gli aveva riservato" e che
"avrebbe affrancato la sua razza dalla
servitù". Sempre secondo Kubizek, in
quell'accasione Hitler parlò per la prima volta con
quella voce frammentata e caratterizzata da violenti toni
d'ira che sarebbe divenuta tristemente famosa grazie ai
suoi discorsi, e che non era la voce "normale"
con cui si e sprimeva quotidianamente. "Pareva lui
stesso stupito" scrisse Kubizek - "come se
sentisse le parole di un altro uscire dalla propria
bocca" I primi sintomi di una forma di schizofrenia
che l'avrebbe accompagnato per tutta la vita?
Probabilmente. Sta di
fatto che da quel momento Hitler cominciò a occuparsi,
quasi a tempo pieno, di misticismo orientale, di
astrologia, di ipnosi, di mitologia germanica, di
occultismo. Era morbosamente affascinato dalle tematiche
esoteriche delle opere di Wagner, di cui presto scoprì
la fonte di ispirazione: la poesia medioevale di Wolfram
Von Eschenbach, autore di un Parsifal dalla
complessa simbologia ermetica. Un personaggio del poema
lo colpì in modo particolare. Si trattava di un certo
Klingsor che, secondo Hitler, era la trasposizione
letteraria di una persona realmente esistita, il tiranno
Landolfo II di Capua, scomunicato nell'875 per a ver
praticato la magia nera con l'intento di acquisire il
potere assoluto. Con ogni probabilità Hitler si
identificò con lui, anche perché soffriva della stessa
anomalia fisica: e rano entrambi monorchidi, ovvero
dotati di un solo testicolo (a questo proposito, gli
Alleati cantavano una marcetta, <Hitler has only got
one ball>, su un'aria simile a quella di Colonel
Bogey, forse inventata dallo stesso Servizio Segreto
Inglese a scopo denigratorio). Nel 1909 Hitler prese
contatto con Jorg Lanz Von Liebenfall, ex-frate fondatore
di un ordine esoterico denominato "I Nuovi
Templari", che predicava, tra l'altro, la
superiorità della razza germanica.
| I Maestri
Sconosciuti. |
I "Nuovi
Templari" non erano l'unica società esoterica della
Germania prenazista. Tra il 1900 e il 1930, come sempre
accade nei periodi di crisi e di confusione ideologica,
molti tedeschi cercavano nel soprannaturale quelle
certezze e quell'identità venute a mancare nel mondo
reale. Sulla scia delle dottrine predicate dall'americana
"Società Teosofica" e dall'inglese
"Golden Dawn", e, forse, ispirati anche da una
cattiva interpretazione della filosofia del
"Superuomo" di Nietzsche, videro la luce molti
"ordini" caratterizzati dall'idea ossessiva
della necessità della rifondazione di una Razza
Superiore originata millenni addietro dai "Maestri
Sconosciuti". Questi ultimi erano semidei che
controllavano i destini del mondo nascosti - a seconda
dei casi - nelle viscere della terra, in profonde
gallerie scavate nell'Himalaya o in altri inaccessibili,
mitici luoghi. Per la "Società del Vril" (il
Vril era l'enorme energia di cui non utilizziamo che una
piccolissima parte nella vita quotidiana, il nucleo della
nostra potenziale divinità), i Maestri Sconosciuti si
trovavano nelle viscere della terra, ed era possibile
diventare simili a loro soltanto purificando la razza.
Per il "Gruppo di Thule", una civiltà di
Uomini Superiori si era evoluta nel Gobi tra i tre e i
quattromila anni fa, ed era stata distrutta da una
catastrofe che aveva trasformato la regione nell'attuale
deserto. I sopravvissuti si sarebbero trasferiti parte in
Tibet, parte nel nord Europa, dando origine alla razza
ariana (la riprova è l'analogia tra il nome del regno
degli Dei nordici, Asgard, e Agarthi, il mitico centro
spirituale nascosto in Tibet). Un "ingegnere"
autodidatta, Hans Hörbiger, mise insieme nel 1925 una
delirante teoria sul "mondo di ghiaccio",
secondo la quale l'universo è nato dalla collisione di
blocchi di "ghiaccio cosmico" dotati di
movimento a spirale con enormi masse di fuoco. Dal
ghiaccio, che tempra corpi e spirito, sarebbero nati
sulla terra i Maestri Sconosciuti, dispersi in vari cata
clismi tra cui quello di Atlantide, ma destinati a
riorganizzarsi in una nazione germanica.
| La teoria della
Terra Cava |
Inventata dall'americano John Cleves
Symnes nel 1818, fu accolta entusiastica mente: quale
miglior nascondiglio per una Civiltà Superiore di
origine ariana? Secondo un certo Bender, che fondò il
gruppo della "Hohl Welt Lehre", l'umanità
viveva addirittura all'interno di una sfera di cui il
Sole costituisce il centro.
| La nuova Thule. |
Fu l'ossessione di
Hitler per queste teorie esoterico-razziali a fargli
intraprendere la sua carriera politica, in modo da
poterle mettere in pratica, oppure le adottò "a
posteriori" come base filosofica della sua politica?
Con ogni probabilità le due ossessioni interagirono; sta
di fatto che Adolf Hitler fece sua questa accozzaglia di
dottrine, ed è inutile ricordare quali orrori scatenò,
per creare la famosa "Razza Superiore" a cui
sarebbero stati affidati i destini del mondo. Che ci
credesse davvero o che, come si suol dire, "ci
marciasse" (ma la prima ipotesi è la più
attendibile), Hitler si circondò veramente di legioni di
maghi, astrologi, occultisti, ricercatori psichici,
alchimisti. Non a caso, nel 1920, scelse un simbolo
magico, la svastica, come marchio del partito
nazionalsocialista. Gliel'aveva suggerito Friedrich
Krohn, un occultista del gruppo
"Germanenorder", ma Hitler aveva preteso una
modifica: la direzione delle braccia della svastica fu
invertita, trasformando questo antico simbolo solare e
positivo in un simbolo notturno e negativo. Nel 1933, con
il beneplacito di Hitler, il Reichsfuehrer e fondatore
del le famigerate SS (Schutz Staffel, "Forza
Protettiva"), Heinrich Himmler, noto anche come
"L'Apprendista Stregone" per la sua devozione
maniacale alle arti magiche, mise insieme una vera e
propria religione neo-pagana.
Come centri di culto
furono scelti Exernsteine, considerata la Stonehenge
tedesca, e, soprattutto, Wevelsburg, dove venne edificata
una vera e propria cattedrale esoterica, con una tavola
rotonda per tredici commensali (Himmler e i suoi
"dodici apostoli") attorno alla quale venivano
progettati i genocidi delle "razze inferiori" e
degli omosessuali. Qui le giovani SS (la cui genealogia
era stata controllata fino al 1750, per appurare che in
loro non scorresse sangue ebreo) subivano un rito di
iniziazione, dopo il quale potevano indossare la divisa
nera con il teschio d'argento. Himmler si occupava anche
di cerimonie scaramantiche contro simboli o monumenti che
riteneva di cattivo auspicio; durante la guerra fu
ossessionato dall'idea di sabotare le campane di Oxford,
presso Londra, che secondo lui portavano sfortuna alla
Luftwaffe, l'aviazione tedesca, impedendole di colpire a
fondo sul territorio inglese. Nel 1938, in occasione
dell'Anschluss, ovvero l'annessione forzata dell'Austria,
Hitler si affrettò a impadronirsi dell'Heilige Lance,
la lancia con cui, secondo la leggenda, il pretoriano
Longino aveva trafitto il costato di Cristo crocifisso,
custodita nel palazzo Hofburg di Vienna. Hitler la
riteneva un potentissimo talismano e la fece murare in un
bunker segreto di Norimberga.
Sempre agli anni
immediatamente antecedenti al conflitto risalirebbero
alcune esplorazioni in Tibet alla ricerca della mitica
Agarthi e del Sacro Graal. Ne Il Mattino dei Maghi
Jacques Bergier sostiene che le spedizioni continuarono
fino al 1943, ma la loro realtà non è storicamente
accertata. E' confermato invece il fatto che, dopo la
caduta di Berlino, i sovietici rinvennero i cadaveri di
molti tibetani in uniforme tedesca. Chi erano, e cosa
facevano nella capitale del Reich?
Per quanto riguarda le
pseudoscienze, non solo Hitler fu un grande sostenitore
di Hörbiger, ma appoggiò anche la teoria della
"Terra cava" di Bender. Nell'aprile del 1942
una spedizione comandata dal dottor Heinz Fischer in
stallò sull'isola Rugen, nel Baltico, un gruppo di
costosi radar sperimentali, e li puntò a 45° verso il
cielo. Scopo dell'esperimento, rilevare "l'altra
parete" della terra cava in cui viviamo. Obiettivo
militare: utilizzare "l'altra parete" per farvi
rimbalzare raggi infrarossi e localizzare le navi nemiche
in qualunque luogo della Terra esse si trovassero. La
notizia, al solito incredibile, ma vera, è riportata
nell'attendibile volume Fads and Fallacies n the Name
of Science ("Sciocchezze e menzogne
nel nome della
Scienza") del noto scienziato americano Martin
Gardner.
| Lo stregone nero. |
Fino a qui, i fatti
accertati. Ma - secondo alcuni studiosi - Hitler non era
soltanto un paranoico ossessionato dalla magia, un hobby
che, nella sua posizione, poteva permettersi di praticare
in grande stile. Hitler sarebbe stato un vero stregone,
un iniziato "di mano sinistra", un lucido e
potentissimo "mago nero" che aveva stretto un
patto con oscure potenze, a cui offriva sacrifici rituali
in cambio del potere assoluto, come il suo ideale
predecessore Landolfo II di Capua. Quest'alleanza
spiegherebbe la sua fulminea carriera, e l'inspiegabile
carisma che il Fuehrer, pur essendo fisicamente
sgradevole e assolutamente privo di sex appeal, riusciva
a esercitare a livello quasi ipnotico su sterminate
moltitudini di concittadini. Ancor più sinistra è
l'ipotesi che lo stregone non fosse Hitler, ma qualcun
altro che teneva nascostamente le fila e lo usava come
fantoccio. Ci fu dawero qualcuno al disopra di Hitler? E
se sì, chi e che fine ha fatto?
Nel documentato volume La
Guerra Segreta, lo storico e narratore inglese Dennis
Wheatley sostiene che tra il '40 e il '45, oltre alla
guuerra sul piano materiale, ne venne combattuta un'altra
a colpi di magia: potenti maghi "bianchi" di
tutte le nazionalità si sarebbero coalizzati contro
Hitler e i suoi stregoni, attaccandoli sul piano
psichico. In Inghilterra le attività dei "maghi
bianchi" sarebbero state coordinate da un'apposita
sezione del Servizio Segreto, sorta con il beneplacito di
Winston Churchill, tra i più potenti "oppositori
psichici" di Hitler in Italia c'era - si dice lo
stesso Padre Pio di Pietralcina. In Germania (e questa
notizia è storicamente si cura) il pranoterapista
personale di Himmler, Felix Kernsten, un potente
sensitivo di cui il Reichsfueher delle SS era
letteralmente dipendente, riuscì a "influenzarlo
mentalmente" salvando la vita a centinaia di ebrei
(Kernsten venne di seguito decorato dagli Alleati per
aver reso "servigi così preziosi da non poter
essere comparati con nessun precedente").
In effetti, una volta
preso il potere, Hitler si era subito premurato di far
sterminare
tutti gli astrologi, i
sensitivi e i parapsicologi tedeschi, esclusi
quelli che lavoravano alle sue strettissime dipendenze,
forse per timore che si coalizzassero contro di lui. Ma,
evidentemente, questa precauzione non bastava. Hitler non
poteva sfuggire al destino che attende inesorabilmente
chi stringe un'allaanza con il Maligno: l'olocausto
finale, un'orgia di sangue e distruzione. Chiuso in un
bunker sotto una Berlino rasa al suolo dalle bombe e
devastata dagli incendi, il Fuehrer attese il 30 aprile
1945 prima di suicidarsi. Era il giorno che si conclude
con la notte di Valpurga, la notte in cui i poteri delle
tenebre celebrano la loro festa trionfale.
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